Zodiac era lo pseudonimo utilizzato da un serial killer che terrorizzò San Francisco tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni ottanta. Nel 1971 ispirò il film “Ispettore Callagham”, il caso scorpio è il tuo”, ma a differenza di quel film, il serial killer non è mai stato scoperto.
David Fincher, autore qualche anno fa del thriller “Seven”, aveva giurato di non fare mai più un film su un serial killer, giuramento non mantenuto, e chi ama questo regista sarà felice. Rispetto a Seven, Zodiac è meno cruento e sanguinolento, potremmo definirlo un thriller atipico; Fincher concentra la sua attenzione non tanto sulla figura dell’assassino, che rimane sullo sfondo, ma su coloro che gli danno la caccia, e che vedranno le loro vite sconvolte.
Il tema principale è quello dell’ossessione, Fincher in questo è un maestro, basta vedere le pellicole del suo recente passato. Tre sono i protagonisti della storia: il detective David Foschi (Mark Ruffalo), il capo reporter della cronaca nera del San Francisco Chronicle Paul Avary (Robert Downey Jr), il vignettista del San Francisco Chronicle Robert Graysmith (Jake Gyllenhaal).
Il giornalista e il vignettista saranno coinvolti nell’indagine perché Zodiac dopo ogni omicidio inviava lettere cifrate ai giornali, seguite da minacce di far saltare in aria autobus di scolari, e brandelli di stoffa insanguinata. I tre sacrificheranno carriera, affetti e famiglia, pur di risolvere il giallo; il vignettista scriverà due libri sul serial killer Zodiac, è giusto non svelare di più sulla trama, il film dura 2 ore e 36.
Zodiac, probabilmente, è stato il primo manipolatore di media, Fincher è bravissimo nel ricostruire quel passato e nel costruire un film teso ed efficace, accompagnato dalla straordinaria prova dei tre attori, in particolare quella di Mark Ruffalo. Toschi, il poliziotto che ispirò l’ispettore Callagham, è una figura dolente e malinconica definita dallo stesso Ruffalo un “working class hero” un eroe della classe lavoratrice. In America il film non ha avuto gran successo, da noi, invece, sta andando abbastanza bene.
Di David Fincher, con Jake Gyllenhaal, Robert Downey Jr, Mark Ruffalo.
di Mario Cadoni