di Paolo Maninchedda
Nel Consiglio metropolitano di Cagliari (cioè, per dirla in sardo e non in italiano, nella ricomposizione del municipio di Cagliari come era in origine) ci sarà anche un consigliere del Partito dei Sardi. È Paolo Schirru, eletto nelle lista dei partiti diversi dal PD e fatta da Sel, Rossomori, Partito dei Sardi e Centro Democratico.
Andiamo orgogliosi di questa elezione per diversi motivi.
In primo luogo perché è frutto di una collaborazione con altri partiti che stanno con noi in maggioranza alla Regione. Ottenere risultati in un perimetro di chiarezza è sempre un fatto positivo.
In secondo luogo, e soprattutto, perché non dobbiamo niente a nessuno, come già è successo a Olbia con le primarie. I voti presi da Paolo li ha cercati Paolo e sono voti nostri.
Cagliari è molto bizantina. Ci sono liste di un partito con altri partiti dentro come accade nelle matriosche. Noi no, noi ci cerchiamo il nostro consenso, cresciamo lentamente ma progressivamente e lo facciamo con un programma chiaro ed esplicitato: l’indipendenza della Sardegna. Per questo il voto dato a noi è onesto: nessuno può dire che non sia chiaro per che cosa chiediamo il voto. Lo chiediamo perché siamo convinti che se avessimo i poteri di uno Stato saremmo più liberi, più ricchi e più felici.
Abbiamo fatto un altro passo avanti.