Non so bene perché, ma oggi sono più che certo che non morirò senza aver visto il Presidente della Repubblica di Sardegna seduto a Bruxelles e all’Onu a rappresentare i Sardi. C’è vento per questo evento e noi abbiamo le vele giuste.
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Vinceremo, cosa?
Le elezioni europee per caso?
La volta scorsa i partiti sardi, partito sardo d’azione compreso non presentarono liste alle europee, i risultati furono una caduta verticale dell’affluenza al voto, dal 75% al 41%, la cosa fu resa nota in Italia tramite due parole due nei principali media italiani, ma alla notizia breve non segui alcun dibattito da parte del potere legislativo, ne la cosa sortì alcun effetto a Bruxelles, insomma tanto affannarsi per nulla, non arrivarono risultati non solo concreti ma neppure etico-morali, continuando su quella strada che forse potrà portare ad una ulteriore riduzione facciamo affluenza al 35-30%, non è realistico andare oltre, cambierà qualcosa?
A mio avviso la in quel di Roma si faranno una grassa risata alle spalle della Sardegna, e pronunceranno la classica frase “gli assenti hanno sempre torto”.
No non credo proprio che snobbare le elezioni europee, sia la strada maestra, d’altronde la contraddizione è lampante vogliamo diventare uno Stato Europeo e poi disertiamo in massa le elezioni europee?
Ma come pensate possano recepire un tal comportamento in quel di Bruxelles, se non chiaramente come un atto di ostilità verso l’Unione Europea.
No se ci credi ad una cosa allora partecipi, ed imposti una campagna elettorale proprio sulle falle dell’attuale sistema elettorale, una campagna che faccia leva sull’identità e sull’orgoglio Sardo, fatta anche di slogan, tipo “chi non vota Partito Sardo, siciliano è”, spiegando che votare partiti nazionali significa soltanto eleggere candidati siciliani, spiegando che l’unico mezzo per ottenere la “Circoscrizione Sardegna” è quella di dire “io sono Sardo è voto Partito Sardo”.
Un Partito Sardo al 30%, anche se alle europee, farebbe riflettere molto di più i signori di Roma, rispetto ad una astensione anche al 70%, e certamente sarebbe molto più apprezzato a Bruxelles.
Inoltre a mio avviso è più facile prendere tanti voti alle europee, in quanto i cittadini si sentono meno vincolati a certi legami e quindi più propensi a votare in libertà, altrimenti non si spiegherebbe un astensionismo al 60%, e non s’illudano quelli che hanno propagandato l’astensione, che quel 20% di surplus di astensionisti vada automaticamente alle loro liste, in quanto chi non ha votato lo ha fatto principalmente perché ha ritenuto inutile andare a votare, ora chi vuole i suoi voti deve convincere quelli elettori che votare può essere utile, e non sarà facile.
C’è uno sbarramento al 4%, sembra un ostacolo insormontabile, turiamoci il naso e facciamo alleanza con qualcuno, fosse anche con la Lega se non si trova di meglio, che c’è ne frega, ciò che conta è far vivere l’illusione di portare un candidato al parlamento europeo, non si faccia l’errore di correre da soli, sapendo in partenza di essere esclusi perché in quel caso l’elettore non capirebbe sarebbe soprattutto demotivato, avrebbe l’impressione di esprimere un voto monco ed inutile ed allora, se non vota altri, probabilmente si asterrebbe e non risponderebbe all’appello.
L’attuale Circoscrizione Sardegna – Sicilia ha (1.391.515+4.076.290)= 5.467.805 di elettori; dato che il totale elettori dell’Italia è 46.905.154 avrebbe diritto sino a 8,51 deputati, ma di fatto causa scarsa partecipazione al voto, viene penalizzata di quasi 3 seggi a favore delle circoscrizioni del nord, l’astensione in Europa non paga.
Già oggi La Sardegna avrebbe diritto a 2,16 elettori (la quota estero migliora questa quota), che con un alta affluenza potrebbero diventare anche 3 seggi, e visto che rappresentiamo ben 8% del territorio dell’Italia, 3 seggi su 73 sarebbero più che giustificati.
Per vedere avverarsi il sogno di Paolo, credo dovranno trascorrere ancora parecchi lustri, ma alla base serve un partito che veleggi almeno a tre decine, ottenere subito cose concrete, la Circoscrizione Sardegna, sarebbe una cosa da avere subito domani, ma a Roma non c’è voglia hanno paura sia una cosa contagiosa, sai com’è una cosa è essere rappresentanti di un entità, le Isole, che non esiste, un’altra è essere espressione di un territorio ben definito oltre che culturalmente anche geograficamente, in fondo quando fecero questi raggruppamenti regionali senza senso, è chiaro che lo scopo, non dichiarato, era anche quello silenziare la voce dei territori, affinché nel parlamento di Bruxelles si udisse soltanto quella dell’Italia.
La profezia che si autoavvera. Io ci credo… VINCEREMO
Un po’ di ottimismo non guasta anzi…
Professore,
vorrei chiederle qual’è la differenza fra Sovranismo e Indipendentismo.
Non mi racapezzo e su wikipedia non sono riuscito a trovare alcun conforto.
Grazie.
RR.
Sarebbe anche ora di fare un po’ di “marketing”.
Professore… che fa?
Marketing per spaventare gli avversari?
Mi dia i numeri che ha sognato stanotte… così alemno io divento indipendente…
Il miglior articolo di questi giorni…è questo.
Prendo in prestito qualche proverbio in uso dalle mie parti per rivolgermi al Comandante:
“Accerta il corso e poi issa la vela” perché “vento in poppa mezzo porto”
…poi con l’abbrivio si arriva all’ormeggio sicuro.
Sarà bello, un giorno, vedere la nostra “BARCA” issare il Gran pavese!!!
Queste poche righe sono una ulteriore iniezione di fiducia per chi, come me(e tanti altri), ci crede veramente e spera che quel giorno arrivi il prima possibile.
Hai gia fatto colazione? Potrebbe essere un banale calo di zuccheri :-))