Il Gruppo consiliare del Partito dei Sardi ha presentato due interpellanze, una all’Assessore dell’Agricoltura e l’altra all’Assessore dell’Ambiente, sulla vicenda della concessione a un privato e della conseguente recinzione di un’ampia area dell’altipiano di Golgo – quella nota col nome di As Piscinas – a Baunei, soggetta a usi civici.
Si tratta di una vicenda delicata, una vicenda di diritto e di giustizia, nella quale il nostro consigliere comunale Stefano Orrù si è impegnato, certamente sostenuto dalla popolazione, ma come spesso accade in queste questioni, esponendosi personalmente per un diritto di tutti. E quindi: molti beneficiari, ma un solo interprete. Queste situazioni sono pericolose se non vengono accompagnate da una grande mobilitazione politica che chiami tutte le istituzioni coinvolte a prendere coscienza del proprio operato e, se è possibile – come noi riteniamo che sia – a modificare le proprie scelte.
In Sardegna le fonti d’acqua non sono recintabili, tanto meno in una zona Zps.
In Sardegna il patrimonio archeologico non è recintabile, tanto più se a censirlo come tale è il Comune negli allegati al proprio Puc.
In Sardegna la questione degli usi civici è una grande questione paesaggistica e sociale che deve poter essere affrontata in modo sostenibile e giusto. Nessuno contesta la possibilità di vendere acqua e bibite anche e soprattutto nei luoghi pregiati del nostro ambiente; nessuno contesta di produrre lavoro da strategie di destinazione turistica verso le nostre eccellenze naturalistiche, anzi, è il futuro, purché sia permesso a tutti in modo chiaro e sia realizzato in modo legittimo e sostenibile; nessuno contesta le tasse di soggiorno da reinvestire nella manutenzione dei beni e dei luoghi; ma da qui a recintare pozzi nuragici e allineamenti di menhir , fare piazzole di sosta, campeggi e punti di ristoro ce ne passa.
Il problema che le interpellanze sollevano è la ‘distrazione’ della Regione. Troppi buchi nelle istruttorie, a fronte invece di una Regione e di un Corpo forestale occhiutissimi e curiosissimi su altre vicende ben meno rilevanti rispetto a questa.
I sardi devono imparare a comporre i loro interessi in modo giusto sostenibile, senza privilegi e senza compiacenze, le quali anziché affermare il diritto, spesso generano il contrasto sociale, cosa di cui la Sardegna non ha bisogno.