di Paolo Maninchedda
Ieri, alle ore 14, presenti l’on. Walter Piscedda e il sindaco di Valledoria, ho ricevuto la la delegazione di Legambiente guidata da Vincenzo Tiana, con cui ho rapporti cordiali da una vita. Vincenzo era accompagnato dal dott. Giorgio Zampetti, responsabile scientifico nazionale dell’associazione.
Clima sereno e collaborativo. Grande interesse della Regione per coinvolgere Legambiente sia nelle attività dei Contratti di Fiume, sia nel piano delle piste ciclabili, sia negli interventi sulle zone umide.
Poi stamane (e la mattina il caffé non ha più il sapore di prima, se preso, come da ordinanza, mentre si leggono i giornali) leggo le cose dette dall’associazione prima dell’incontro con me. In sostanza, secondo Legambiente (o secondo ciò che i giornali hanno capito di ciò che ha detto Legambiente) la Regione mancherebbe di pianificazione sull’idrogeologico.
Contestazione respinta categoricamente al mittente, il quale forse ha letto i dati di Italia Sicura, che monitora i cantieri, ma non ha letto l’ingente volume di atti pianificatori messi in campo in un anno e mezzo dall’Autorità di bacino da me presieduta e in ultimo largamente confluita nel Piano anti-alluvioni.
Sull’idrogeologico abbiamo un solo problema: la legislazione della Repubblica italiana, che ci impedisce di fare le cose giuste nel tempo giusto. I cantieri sono lenti per colpa loro e per colpa del Patto di stabilità, che è sempre colpa loro. Abbiamo chiesto al governo italiano di consentirci procedure d’urgenza ma, dato il peso-piuma delle nostre rappresentanze parlamentari (fatte le debite eccezioni, che ognuno, singolarmente, può attribuire a se stesso) il governo se n’è allegramente catafottuto.
Io non credo che per avere ruolo si debba sempre bacchettare gli altri; penso che lo si possa avere dimostrando di avere competenze da mettere a disposizione, specie con chi è pronto a riconoscerle. E comunque, per quanto io ammetta di avere un carattere da cui vorrei dimettermi, dovendomi tenere di necessità quello che ho, avverto che finché ci starò io ai Lavori Pubblici è gradita dagli interlocutori una e una sola faccia.
Comment on “Una sola faccia, please”
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Buongiorno Assessore,
vogliamo discutere della permanenza ad eternum dei presidenti delle varie associazioni? Su ambiente, sociale, cultura etc?
A prescindere dagli ambiti, in Sardegna abbiamo praticamente delle cariatidi.
Come mai si pretende un cambio di classe dirigente e nelle associazioni strategiche, di cui sopra, certi personaggi le presiedono da più di 20 anni?
Mi permetta una licenza, credo che la faccia sia già una sola, è quella da c…