Ieri, ore 14:00, il disgusto per il quotidiano bollettino dell’ovvio cui si è ridotto il Tg3 della Sardegna è stato alleviato (momentaneamente) da una brevissima intervista a uno studente di quinta del Liceo Pacinotti.
Questo è il link all’edizione delle 14:00 del Tg. Andate al minuto 5.50. Sentirete Francesco Ledda dire: «Speriamo che la Nazione Sarda possa continuare ad andare a scuola tranquillamente».
Ci voleva la nettezza di un giovane, con gli occhi innocenti e selvaggi dell’età, per dire ciò che il Pd non ha voluto dire per le elezioni del 2019.
Pur di non fare primarie e alleanze, il Pd si rifiutò di riconoscere la Nazione Sarda. Un giochino di potere finito male.
Ieri, un giovane, ha detto quello che tutti dovremmo imparare a dire: siamo una Nazione, con tante vergogne, ma con nessuna vergogna di sentirci tale.
Ditelo, piddini, ditelo anche voi. È necessario per uscire dalla palude in cui la Sardegna è precipitata.
Prepariamo il congresso nazionale dei partiti della Nazione sarda, ognuno con la sua storia, con la sua organizzazione, ma anche con un obiettivo grande, più grande delle nostre miserie.
Riprendiamo a respirare e a trasformare la storia.
Mi permetto di sottolineare che in tanti potevano cambiare il destino della nostra isola, di vari colori politici. L’Europa ci ha dato tante opportunità di miglioramento della qualità della vita, ma nessuno è riuscito a sfruttare tali occasioni. Siamo ai limiti del “terzo mondo”,i giovani fuggono e la gente normale arranca. Non vedo un bell’orizzonte per i nostri figli. L’isola “biologica” non è ammissibile con le servitù militari e restiamo terra di conquista per tanti.
Buongiorno Sig. Maninchedda, queste esternazioni sono molto Interessanti per aprire una discussione come viene fatto in Sardegna da 40 anni, quello che serve però è un Indirizzo Politico/Economico su un Progetto Sardegna che Investa l’Intera classe politica. Come immaginiamo la Sardegna nei prossimi 50 anni?
Io vorrei una Sardegna Biologica al 100%, traffico esclusivamente elettrico, quinidi riconversione totale degli impianti industriali inquinanti.
Esiste in rete un intervista di Oscar Farinetti che traccia questa Mia Visione.
Io l’ho detto e continuo a dirlo.
La storia continua,finché i sardi tutti prendano coscienza una volta x tutte,noi siamo la Sardegna i problemi secolari che ci attenagliano dovremmo risolvere da soli..l’Italia ci vede come una parente lontana buona solo a fare i loro porci comodi secondo me..
Quel coraggio dell’immaginazione che possiede chi non ha nulla da perdere. Fintanto che esistono politici timorosi di perdere posizioni di potere, per infilarsi in una questione così intricata e contraddittoria, la vedo grigia. Siamo una Nazione…Ah davvero? E chi dovrebbe dirlo il PD sardo? Forse è il partito più allineato al governo centrale di qualsiasi altro partito “nazionale” presente in questo scoglio in mezzo al mediterraneo… Tu a suo tempo lo dovevi dire, tu. E forse sei ancora in tempo.
Il PD è un progetto politico fallito, in Sardegna lo è due volte. Qui è inutile sottolineare la composizione delle bande che lo gestiscono, è sufficiente registrare l’assenza assoluta di una visione per la Sardegna Futura. C’è un un elemento sul quale riflettere per questo fallimento! Chi è stato segretario del PD a Roma come a Cagliari, dismesso il ruolo, volente o nolente non fa più parte di questo partito, così diversi suoi presidenti del consiglio dei ministri o delle giunte regionali.
Costruire il Partito della Nazione Sarda è possibile, ma non necessariamente questo passa per accordi tra organizzazioni politiche, troppo attente alle carriere dei loro dirigenti.