Si avverte, al mattino, soprattutto di domenica, quando si ha un po’ più di tempo, l’incapacità dei media di stare di fronte al male del mondo.
Ci sono giornate nelle quali pare che il male del mondo si accumuli e renda frivolo ogni altro pensiero dedicato ad altri temi, eppure i media, con cinica leggerezza, passano dalla tragedia della morte dolosamente inferta all’addio di Federer.
Come si può continuare a vivere sereni le proprie giornate dopo che i telegiornali italiani hanno dato la conferma che la povera Saman è stata uccisa da padre, zio e cugini, strozzata con una corda alla presenza della madre che gridava? Il razionalismo europeo non ha una risposta per il male. Insegna a ignorarlo, ma noi sappiamo che quanto più ci si gira dall’altra parte, tanto più le vittime aumentano.
Come si può continuare a vivere sereni le proprie giornate dopo che i telegiornali di tutto il mondo hanno diffuso le immagini delle coraggiose proteste iraniane contro la morte della povera Mahsa Amini, la ragazza uccisa dalla Polizia Morale iraniana per il velo portato, a loro dire, in modo inappropriato? Come si fa a non capire che abbiamo in casa queste patologie culturali che determinano la paura delle donne, la tabuizzazione dei capelli e del corpo femminile, la riduzione in schiavitù strumentale di tutto un genere?
Come si può continuare a vivere sereni le proprie giornate dopo che i telegiornali di tutto il mondo hanno mandato in onda le immagini dei russi coraggiosi che protestano contro il dittatore Putin e pagano con il carcere e il fronte la loro protesta? Come non commuoversi a vedere che la libertà è un fatto insopprimibile per l’uomo e che per essa ancora in tanti sono capaci di mettere in discussione tutto? Come non gioire nel vedere la politica ancora pulsare di senso e di verità, rispetto all’eccesso di calcolo che la anima alle nostre latitudini, alla tendenza italiana a decidere chi votare dopo aver capito chi vince?
In questo contesto drammatico, fa capolino la farsa, tanto più oscena quanto più indifferente alla tragedia che ci circonda.
Ieri mi ha telefonato una persona per chiedermi chi e che cosa intendessi votare. Le ho risposto:
“Non voterò mai a Destra”.
Mi ha risposto:
“Sai, mi ha chiamato l’onorevole Tizio e per convincermi mi ha detto che lui ormai è diventato l’erede di Oppi”.
“Ah sì?”.
“Sì”.
“E tu?”.
“Io mi sono sentito male per la nausea”.
Ecco…
Beati coloro che sanno ancora provare turbamento per il male e operano per la pace.
A bonos contos, sa Sardigna tenet un’àteru “oppiaceo” (o est “oppióide”?) si nos mancaiat drogas e drogados (o imbriagones de binu políticu).
In su caminu de s’innoromala semus apostu.
Tutto questo male “perché la parabola del ricco (senza nome) e del povero di nome Lazzaro è ancora storia dei nostri giorni” (Papa Francesco).