Poco prima della scomparsa di Gigi Riva, l’assessore Gianni Chessa venne intervistato in radio sull’opportunità di dedicare lo stadio al calciatore dei sardi e pronunciò una frase divenuta celeberrima:
“Quando si intitola qualcosa a qualcuno è giusto che……. sia un po’ deceduto”.
Gianni può stare antipatico, essere additato come sbrigafaccende 2.0, risultare un rozzo inconsapevole, però, però, è come lo si vede, non si maschera. Voleva dimostrare di essere a conoscenza della norma che impedisce di intitolare strade e edifici a persone viventi e, cercando di non essere formale, ha tirato fuori questo capolavoro dell’un “po’ deceduto”. Se l’avesse pronunciata Totò o Edoardo, la frase sarebbe entrata negli annali del repertorio comico.
Quando, invece, ci si mette l’Università a coprire di onore la rozza piaggeria, il risultato è patetico.
Sì, è vero, l’Università non è più quella di un tempo. Prima si studiava, si pensava, si formava. Oggi si produce e si comanda. In Sardegna si paga un Direttore generale più del Presidente della Repubblica e del Presidente della Regione e nessuno batte un colpo. Si potrebbe dire che neanche io lo batto, ma, mi chiedo, perché sempre io?
Fatto è che ieri un collega dell’Ateneo Turritano, cui resto affezionato perché lì divenni associato e lì ho lasciato tanti amici, alcuni perseguitati proprio per questa amicizia, mi ha girato l’invito che potete leggere qui di lato.
Il fatto è dunque che giovedì prossimo, l’Università di Sassari celebrerà un evento intitolato “Il professore Giuseppe Conte a Sassari. Incontro in ateneo” alla presenza di chi? Del professor Giuseppe Conte, casualmente in Sardegna per la campagna elettorale. Rito corpore presenti ac viventi.
Meglio Chessa; almeno lui ha il senso della misura e si rende conto che anche dinanzi a un eroe come Riva occorre attendere che sia “un po’ deceduto” prima di celebrarlo.
A Sassari, invece, si procede in vita anche in assenza di eroi, basta un po’ di potere; si fa un tanghetto Cinquestelle dopo il valzerino a Destra con tutte le feste accademiche con Solinas. Cosa c’è all’orizzonte? Non la Regione, quella è persa per i Cinquestelle; all’orizzonte c’è il comune di Sassari che, invece, è alla portata di un accordo Pd Cinquestelle. Mi spiace comunicare che anche a Sassari ci sarà un candidato della coalizione sarda e che bisognerà vedere chi passerà al secondo turno (Quartu docet). Nel frattempo, con volute salivari barocche e rococò, i ricchi di lingua e di lusinga becchinino pure i presunti potenti in vita (il cerimoniale ha avvertito che Conte metterà i boxer al contrario).
Si anche per me il turriddanu mustelide è riprovevole per quanto messo in evidenza e da Giovedì prossimo non lo sarà più di quanto non lo sia stato fino ad oggi, a fare data dalle sue scorse campagne elettorali, paciose, rassicuranti e un tantinello iperbariche.
“un pò deceduto” non basta…
la norma addirittura parla di un periodo di 10 anni che dovrebbero trascorrere dalla morte per poter procedere l’intitolazione di una luogo pubblico a personaggi di particolare rilievo storico e sociale
piuttosto, il tizio della foto può prestarmi per la sfilata di carnevale del mio paese quell’addobbo che reca “in coddos”?
magari anche il bastone rivestito di domopak
Una vergogna per l’università di Sassari, per la quale, anche, paghiamo le tasse.
Accostare il Surf Chessa all’Ateneo di Sassari , ci vuole perfidia….ma visto mala tempora currunt!
Che schifo! Che traccia avrebbe lasciato Conte a Sassari?
Io ho avuto docenti eccellenti, diventati insigni giuristi, ma di queste celebrazioni corpore praesenti non ne ho mai viste.
Celebrare poi uno che ha fatto strame del diritto ed è stato incoronato dal “vaffa” farebbe perdere credibilità al più antico ateneo sardo