Odio l’Italia ipocrita.
Sangiuliano è quello che è (e lo sa solo lui che cos’è intimamente), ma il linciaggio in corso è più orrido di lui.
L’unico modo di trattare correttamente il popolo italiano è ostentare i propri vizi.
Sgarbi lo ha capito bene.
Se invece provi ad azzimarti (e Sangiuliano è l’accademia della brillantina profumata) e poi ti beccano a braghe scese, sei rovinato, le porte del Colosseo si aprono e le fiere entrano in campo.
C’è una regola aurea, una regola umana. Se si ama, si deve amare davvero, anche se per un’ora. Chi sta con una donna, o con un uomo, e non la ama neanche per il momento in cui ci sta, ha un che di demoniaco.
Spesso, chi va con le prostitute, fa l’amore con se stesso pensando di essere in compagnia. Altro livello aveva Pepe Carvalho la cui fidanzata era una prostituta. Siamo al sublime: amare esclusivamente ciò che viene usato pubblicamente. Pepe amava l’innocenza soggiacente la discarica.
Se invece si usa chi si ha di fronte, se si hanno pulsioni così sadiche, da un lato, e così narcisistiche dall’altro (cioè si pensa di essere davvero interessanti) allora ci si suicida meritatamente. Ho la sensazione che la signora si sia sentita usata oltre l’uso lei previsto e calcolato.
Ma ciò che vorrei dire su questa vicenda è che in un mondo civile essa sarebbe stata trattata con distaccata e aristocratica misericordia (Chesterton diceva che la Chiesa vieta tutto, ma perdona tutto; il mondo, invece, permette tutto e non perdona nulla. Sangiuliano non conosce padre Brown).
Il mondo del potere che ho conosciuto è immerso nei costumi che questa vicenda ha fatto intravedere.
Pier Damiani ha scritto il Liber Gomorrhianus; io sono molto amico di un noto professionista cagliaritano, che adesso si è ritirato dal mondo e che mi fa divertire da matti raccontandomi la storia sessuale del potere sardo. Una sorta di Jep Gambardella senza letteratura, fatto solo di scetticismo e memoria. Ebbene, mi sono convinto che la rispettabilità della politica sarda è garantita solo dal riserbo pietoso di tanti.
Mi ha raccontato del consigliere regionale nella vasca da bagno con due giovani signore giocherellone, che il giorno dopo questa giuliva immersione, anziché essere puntuale per un importante voto in Aula, arrivò stanchissimo a voti già fatti, adducendo coliche renali indicibili.
Mi disse dei due consiglieri regionali con stanze attigue che per essere entrambi urlatori, andavano a ‘dormire’ in orari scaglionati.
Mi disse del terrore avuto da un consigliere regionale cattolicissimo sorpreso da un giornalista a guardare film porno mentre l’Aula si scannava sul salvacoste di Soru.
Mi ha raccontato di quando, giunto di prima mattina nella casa di un magistrato d’assalto, vide uscire dalla stanza da letto, vestita di se stessa, la più grande giornalista di inchiesta di allora, la quale lo salutò, mentre lui guardava basito uno scultoreo lato B, con un “Ciao”, buttato lì, come a dire “Cosa guardi?”.
Mi ha raccontato del grande uomo politico che fece trafugare dalla casa del giornalista d’inchiesta le carte del suo divorzio che, giustamente, non voleva venissero pubblicate.
Mi raccontò del gigolò bisex sempre in cerca di denaro che frequentava inimmaginabili uomini integerrimi.
Mi raccontò del ricchissimo uomo d’affari che suonava il piano mentre gli suonavano il piffero.
Sono anni che prego il mio amico di scrivere un romanzo sulla decadence del potere cagliaritano. Non ci riesco per un solo motivo che apprezzo moltissimo: perché è un uomo buono e ha pietà delle debolezze umane. L’errore è pensare che chi sta al potere debba essere perfetto, anziché chiedere che sia solo giusto e onesto verso lo Stato. Ho abbandonato l’idea del libro. Ogni tanto rido con lui a crepapelle.
Poi c’è la distorsione del valore del sesso tipico dell’Italia.
Ho impresso nella memoria lo stomaco che mi si chiude quando, nella prima scena di Loro, il film di Sorrentino sul Berlusconi satrapo, ormai irrintracciabile in Italia, un uomo distratto e rapace si congiunge mos ferarum (anteretrostante, direbbe Totò) con una donna. Tutto meccanico, tutto freddo, in nulla erotico.
Ho sempre presente perché Tinto Brass disconobbe Caligola: lui aveva girato un film sulla decadenza; l’inserimento di scene porno lo aveva trasformato in un film sulla morte, sul disfacimento compiaciuto, sulla necrofilia. Se ne allontanò.
Pochi artisti sanno essere erotici, suggestivi, evocativi.
Il sesso è arte, non è produzione.
Ma gli italiani non lo capiscono, ne fanno o una colpa o un vizio, un prodotto degenerato del potere. Ne fanno una cosa noiosa e, in quanto tale, politica, legata al potere. E io me ne dispiaccio, per quel che vale il mio disgusto, e penso a Alda Merini e a Patrizia Valduga, ai loro versi eroticissimi e liberi, agli occhi di mia moglie in cui mi sono perso per la vita e mi vedo come De Niro a fumare oppio dal cinese per lottare contro la morte. Perdersi è l’unico modo per trovarsi, diceva Primo Mazzolari, un prete.
Un uomo onesto e che stava riscrivendo, assieme a Donzelli, Del Mastro, Lollobrigida, Sgarbi e, ultima ma non ultima, la Presidentessa Meloni, nientepopodimeno che la Storia!!!! E mica una Storia così, banale e scontata! Una di quelle che ci ricorderemo per molto tempo. Spaccandoci letteralmente dalle risate solo al pensiero che personaggi di tal valore abbiano solo pensato di poter svolgere funzioni di governo.
@ Giuseppe Bella la ferocia sociale. A chi piace! A me no e continuerò ad avere come bussola non quella del mondo, che lega per sempre gli uomini ai propri errori, ma la mia che affida gli uomini alle proprie possibilità, che li affida sempre a una speranza.
La giovane è spiritosa, e lui è stato preso dal demone. E a chi non è accaduto.
L’innamoramento, difatti, è come il colpo di sonno: nessuno ci crede; ma capita.
L’onorevole con l’amante sotto il letto era un film.
No! Così non va bene. Niente giustificazioni caro Paolo.
Della vicenda Sangiuliano quel che accende l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica al seguito è la relazione tra i due, non certo l’inquadramento contrattuale della consulente nel Ministero.
Il problema vero è il fatto che la sfera privata (potremmo dire anche intima) delle persone assume sempre più una dimensione pubblica, secondo un paradigma made in US che ormai occupa ogni spazio della nostra cultura, non solo materiale ma anche immateriale.
In un’epoca e in una società totalmente incapace di elaborare un progetto politico che abbia uno straccio di visione socioeconomica (ne sono prova le greggi che si dicono convintamente di sinistra pur votando partiti che hanno un inequivocabile orientamento liberista), la cartina di tornasole sono le attività e le preferenze sessuali.
Al punto da diventare criterio di giudizio per chi è chiamato a fare altro (amministrare la res publica, per esempio), fino a diventare manifesto politico (LGBTQ+ e via via aggiungendo consonanti).
Sarà (ed è) che disquisire di pulsioni sessuali richiede sicuramente meno strumenti culturali che comprendere, analizzare e mettere in discussione un modello economico, come gli sbandieratori di bandierine arcobaleno si guardano bene dal fare.
Il voyeurismo e il linciaggio cui assistiamo in questi giorni, in cui spicca il partito dei giusti che hanno necessità di mettere alla gogna qualcuno per sentirsi dalla parte giusta, è solo una minuscola punta dell’iceberg.
La novità sta nella mancanza di consapevolezza della portata dell’errore e nell’ostentazione dello stesso, come se la confessione pubblica mondasse il “peccato” definito “personale”.
Se si accetta che tutto è lecito perché “così fan tutti” e se si perde il senso del rispetto dovuto al ruolo che si ricopre, allora siamo in caduta libera!
Egregio, condivido la sua contrarietà alla gogna alla quale è sottoposto il ministro Sangiuliano (che strano però, quel ministero non porta molto bene alla fedeltà coniugale ….).
Molto divertenti i richiami del Suo amico sul tema “la carne è debole”.
Sorvolo sulla incessante campagna, legittima sia ben chiaro, portata avanti all’opposizione parlamentare che dopo aver guardato sotto le lenzuola di Berlusconi per 30 anni ora guarda direttamente dentro le mutande (ma con gran rispetto dell’identità di genere, sia ben chiaro) dei protagonisti odierni.
Non mi meraviglio di nulla, ovviamente, perché in un paese densamente popolato di cornuti e di cornute (il che spiega il successo di programmi spazzatura come Temptation Island) guardare alle miserie altrui, evidentemente, contribuisce a lenire le proprie. Sono noti peraltro altri gustosi aneddoti sugli accadimenti nelle due camere parlamentari (ah se le toilettes potessero parlare!). Mi verrebbe infine da aggiungere che, così come verso la ricchezza altrui, alla base di cotanta ipocrisia vi sia anche una certa dose di invidia per uomini (non proprio degli adoni nel caso in argomento ed in quello da me citato) che riscuotono successo “amoroso”.
Ed anche su questo aspetto basta guardarci intorno per attestare che nulla di nuovo vi è sotto il sole. Saluti.
San-giuliano…torni al frantoio a fare olio…
@ illuminato ….preludere un antefatto! Mi arrendo.
Professore, dall’alto della sua acutezza, questa sua riflessione “un ministro, le cosce e il potere” a carattere nazionale, che sintetizza gli intrecci tra il potere e il sesso, denota una certa connotazione diabolica, quasi a preludere un antefatto, invece a carattere REGIONALE!
Saluti
@ Alberto Ecco, vedi, io odio i linciaggi.
Semplicemente indegno di fare il ministro, figura squallida che ha perso la testa quando la biondina gli ha fatto sentire quel certo profumo. Il linciaggio in corso è la diretta conseguenza di non essersi dimesso quando sarebbe stato naturale in un qualsiasi paese tranne l’Italia. Adesso si tiene il linciaggio, peggio per lui
Credo che politicamente il vero problema sia il fatto che potrebbe aver avvantaggiato una persona con denaro pubblico perché legata a lui da relazione (mi si dirà che si fa e che si danneggia chi dovrebbe avere quel posto … quasi sempre, ma scandalizzarsi è un buon segno). Non di poca importanza è che ha visto e sentito cose che può usare: la donna pare saper sfruttare l’occasione.
Poi vi è una triste storia di pochezza umana da ambo le parti, ed anche da parte che si diverte a ridere dei peccati degli altri e così nasconde i propri.
Quando i ‘politici’ si occuperanno dei gravi problemi che rischiano di segnare la fine dell’Europa, oppure, ed è il caso dei cambiamenti climatici, dell’umanità stessa?
Comunque la si guardi , la storia è squallida : potere , sesso e forse anche altro in un personaggio che rappresenta la cultura italiana !!!!!! Un personaggio finito in quel ministero , avendo lacune culturali non di poco conto ! È , mi pare , il sintomo evidente di una decadenza morale,politica,sociale di una società che ha cancellato principi di convivenza , cardini della società umana .l’impero romano ebbe gli stessi sintomi prima della decadenza e della definitiva caduta ?!!! Siamo all’,inizio della fine ? I veri problemi del mondo : la fame,le guerre,il clima ecc.vengono oscurate dalle escursioni boccaccesche di un personaggio ministro , ministro per caso e quanto meno , imprudente !!! Chissà cosa ci rimane ancora di vedere !!!!
Non avrà letto il libro che ha votato al premio Strega, non ha ben presente la rotta di Cristoforo Colombo verso le Americhe né dove si trova Times Square ma una cosa sicura: in materia di donne mi sembra imbattibile rispetto ai suoi colleghi di governo. 😂👠💃