Ieri abbiamo parlato dell’Anas sarda, tassello di una politica nazionale delle infrastrutture della Sardegna, ma anche esempio di cosa può fare l’unità dei sardi.
Oggi do alcune altre notizie.
Stiamo per portarci a casa le dighe sul Tirso.
È un evento storico, imminente, preparato da me e concluso da Balzarini, con il sostegno del governo regionale.
Poco o molto che sia, una forza con pochi consiglieri regionali, ma con una forte ispirazione sta realizzando una visione nazionale sarda del territorio e del suo utilizzo.
Lo confesso, io su quelle dighe vorrei vedere sventolare l’antico vessillo giudicale dell’albero eradicato, non tanto per nostalgia, ma perché quando ho lavorato intensamente a portarle via all’Enel, avevo in testa i documenti studiati all’università, l’entusiasmo provato quando Francesco Cesare Casula, a lezione, mi fece conoscere per la prima volta i Lacon-Gunale e poi i Bas-Serra, non per le famiglie aristocratiche in sé e per sé – io sono molecolarmente repubblicano e antiaristocratico, non credo alla nobiltà dei lombi ma a quella dei cuori – ma per la lotta che fecero per non soccombere. Non nascondo di aver lottato con l’Enel immaginando di avere davanti Pietro IV d’Aragona, che mi stava e mi sta potentemente sulla punta del naso (per non parlare del figlio sequestratore Giovanni il Cacciatore).
Ora, a breve, ci prendiamo le dighe.
Seconda notizia: ieri l’assessore Balzarini mi ha detto, col sorriso sulle labbra – perché è una cosa su cui avevo tanto lavorato senza poterne cogliere il frutto – che a breve l’assessorato varerà il nuovo Prezziario regionale, un atto atteso dalle imprese perché utile in tutte le gare, piccole e grandi, in quanto aggiorna il prezzo di riferimento di beni e servizi.
Terza notizia: ieri il gruppo del Partito dei Sardi insieme a altri 15 Consiglieri regionali (leggete i nomi e vedete realizzata la ‘convergenza nazionale‘, cioè l’unità dei sardi sulle cose che contano) ha presentato questa mozione urgente sulla condizione dei diabetici in Sardegna. Noi non molliamo. Se la Giunta vuol fare spallucce sui diabetici sardi, questa è la volta che se le sloga, le spalle.