Sto preparando da tempo un dossier sulla gestione degli aeroporti sardi comparata con quelli europei. Oggi però mi pare importante, dato il perseverare di una campagna di stampa che sta assumendo toni e forme imbarazzanti, affermare con chiarezza che il disastro di tariffe e di posti che caratterizza la gestione dell’assessorato dei trasporti della Regione Sarda durante la Giunta Solinas non ha niente, ma proprio nulla, a che fare con la cosiddetta privatizzazione della gestione degli aeroporti sardi.
Serve ripeterlo perché invece, soprattutto L’Unione, sta confondendo piani e contenuti, veicolando indirettamente che i prezzi alle stelle e la carenza di posti (è diventato impossibile viaggiare, impossibile) dipenderebbero dalle procedure di riassetto societario in atto nell’aeroporto di Cagliari.
Non è vero.
I prezzi alti e la mancanza di posti nascono interamente dalle follie iniziali di Solinas e da una caratteristica reiterata dei bandi predisposti dalla struttura amministrativa dell’assessorato, che andrebbe azzerata e ricostruita, non mantenuta in continuità come ha fatto l’attuale assessore Moro.
È questa struttura che da tempo produce la ‘politica dei trasporti difensiva’, cioè bandi caratterizzati da una fortissima indifferenza alla natura e struttura dei mercati aerei e marittimi, pensati non per risolvere problemi, ma per evitare in modo ossessivo qualsiasi ricorso amministrativo e con la convinzione che sui trasporti pubblici contributati, il privato che li dovesse vincere, debba andare in perdita piuttosto che in pareggio, in modo che non vi sia alcun dubbio sulla buona fede dei dirigenti regionali. Il risultato è stato che sui trasporti aerei le compagnie hanno dimostrato una capacità di visione talmente più forte di quella assessoriale da aver imprigionato la Regione su una mini continuità territoriale su Roma e Milano che a ogni emergenza fa schizzare i biglietti aerei a cifre mostruose, e sui trasporti marittimi a un incremento dei costi che sta strozzando il mercato (per non parlare delle figuracce reiterate per il trasporto da e per le isole minori).
Oggi bisogna dire chiaro che la campagna di stampa sugli aeroporti è una campagna di fumogeni per aizzare l’opinione pubblica contro il privato (peraltro più efficiente del pubblico, perché io ricordo bene i sei milioni di euro che l’UE ci chiese indietro sull’aeroporto di Alghero a gestione pubblica e ricordo bene le assunzioni clientelari e familiari in quell’aeroporto) e che ha come scopo nascondere un fallimento reiterato, un modo di fare politica che non risolve i problemi ma crea tormentoni inutili, o utili solo a distrarre.
Bisogna ricordare che sui trasporti e sulla sanità l’incompetenza e l’incapacità della Giunta Solinas non hanno avuto uguali e hanno determinato un danno economico rilevante per tutti i sardi. L’Unione Sarda continui pure a fare le sue battaglie contro De Pascale, è nel suo diritto, ma il dato non cambia: la colpa del caro biglietti e della difficoltà estrema che si incontra se si viaggia, ha tre nomi chiari e tondi: Solinas, Moro e Todde. Punto.
Ogni tanto, anche quando rifiuti l’idea dell’isolamento con tutto te stesso, accade qualcosa che ti ricorda che vivi in uno scogliob n mezzo al mare, bloccato come una patella.
L’anno scorso riesco a mandare mio figlio in uno dei tanti campi estivi in continente. Esperienza molto positiva, che mio figlio vorrebbe ripetere anche quest’anno nello stesso posto. Per noi sardi e siciliani costava un po’ di più, però l’agenzia con il proprio personale prendeva e riaccompagnava i ragazzi (in gruppo) in aeroporto. Insomma, non dovevamo preoccuparci per il viaggio di trasferimento dei nostri figli.
Sorpresa 2023. Quest’anno la stessa agenzia ha escluso il servizio di trasporto da Sardegna e Sicilia. Risultato, o sborso circa 420 euro di biglietti aerei in continuità territoriale (e de pressi puru, per trovare posto assicurato in estate) per accompagnare e riprendere personalmente mio figlio, oppure devo rinunciare o mettermi alla ricerca di altre soluzioni.
Ecco, questi costi, che dobbiamo aggiungere a quelli del campo estivo uguale per tutti, sono le ventose che ci costringono a spostarci poco o niente da questo scoglio. Come le patelle.
Solinas è coerente: ha sempre fatto danni quando si è occupato di trasporti. Non dimentichiamo, a mero titolo di esempio, quando è stato proprio assessore ai trasporti nella Giunta Cappellacci il disastro Saremar, che continua a produrre strascichi dannosi ancora oggi!