La Giunta regionale è in carica da sette mesi. Non è poco. È un tempo più che utile a svolgere le selezioni previste per legge per nominare i dirigenti regionali secondo le procedure di evidenza pubblica richieste dalla legge. Ma per la Giunta Solinas selezione fa rima con estinzione. Devono fare una banale evidenza pubblica e pensano a Darwin. I sistemi complessi, come sono le regioni e tanto più la Sardegna, non funziona con la clava della fedeltà e del comando.
Funziona meglio col metodo della legalità.
Già è evidentemente extra legem nominare i Direttori generali degli assessorati per sei mesi (come faranno a fine anno a distribuire i premi ai dirigenti regionali? Alla luce di quali obiettivi assegnati e reggiunti?). Adesso, pur essendoci tuttoil tempo per bandire le evidenze pubbliche previste dalla legge, si procede a commissariare le agenzie agricole. Ma perché? Il sospetto, più che fondato, è che a guidare sia stata l’età di uno dei commissari, nato nel 1949, e quindi nominabile, per legge, non secondo una procedura ordinaria, ma solo in forme straordinarie.
C’è però una piccola conseguenza al premio politico geriatrico: il Commissario di Laore deve limitarsi, per legge, allìordinaria amministrazione. A differenza di ciò che l’Assessore all’agricoltura ha dichiarato in questi mesi di dubbioso apprendistato, mentre il precedente facente funzioni di Laore aveva tutta la legittimazione legale per procedere alla stabilizzazione dei dipendenti Aras, la stessa non è posseduta dal Commissario, che invece deve limitarsi alla sola ordinaria amminsitrazione. Che sia un caso?
Resta una certezza: Carlo V fece felici gli algheresi rendendoli tutti cavalieri (forse), Solinas ingessa felicemente tutti con i suoi festanti commissari.