Il problema della competenza della candidata Alessandra Todde sta diventando una questione letteraria, un grattacapo del genere comico, cioè una tragedia politica. Me lo ha segnalato il conte Mascetti.
Non me ne occuperei se non avessi visto la disgustosa aggressione giornalistica a Soru durante la conferenza stampa alla Rai, cui mi dedicherò domani, con affermazioni gratuite precedenti le domande, orientate quasi a colpire la tibia prima dell’ugola.
Domani mi applicherò a questo bullismo giornalistico, ma oggi vorrei (per mostrare a chi fa il tifo senza stile che ce ne accorgiamo e che vediamo ciò che loro non vogliono vedere per cieca e rozza militanza), esplicitare alcune risposte – digerite dai giornalisti come se niente fosse – di Alessandra Todde a interviste già pubblicate, le quali, a mio avviso, confermano che le mancano i fondamentali per svolgere la più alta responsabilità di governo della Sardegna.
Servitù militari
Qui di lato la risposta della Todde sulle servitù militari.
La Todde parla di un tavolo di concertazione per rendere le servitù sostenibili.
La Todde conosce il Co.Mi.Pa?
Non è come se fosse in quattro anche scribài con cofandina, no; è il Comitato Misto Paritetico, do you know?
Ma cosa vuol dire ‘servitù sostenibili’?
Faccio un breve riepilogo:
Quirra: 120 chilometri quadrati a terra e 20 a mare;
Teulada: 72 chilometri quadrati più gli ettari a mare interdetti alla navigazione;
Capo Frasca: 14 chilometri quadrati.
Complessivamente il demanio sardo interessato dalle servitù è di oltre 375 Km quadrati.
Da quando queste aree sono bombardate, inquinate e interdette? Dagli anni Cinquanta.
L’idea della Todde è conciliare poligoni con usi civili?
In che cosa consiste la ‘sostenibilità’ di Quirra?
La Todde prevede strategie per la bonifica e la rigenerazione.
Ne ha parlato con Gian Piero Scanu? Perché mentre Gian Piero ha sempre detto e dimostrato che i siti sono inquinati, i vertici militari lo hanno sempre negato. Per i vertici militari i poligoni sono già sostenibili. Lo sa la Todde? E soprattutto: con quali poteri la Todde immagina di entrare nei poligoni a bonificarli?
Facile parlare così, come se fosse Antani, ma il problema serio (serissimo per gente che nel Pd ha rischiato la pelle con i militari per aver detto la verità) è che quello della Todde è lo stesso identico modo in cui parla Crosetto, attuale ministro della Difesa, con la differenza che Crosetto è più competente. La politica è una cosa seria, non è a perdere i contatti con la tarapìa tapiòco.
Bonifiche
Sui territori inquinati, tra i quali stanno i poligoni, la Todde propone un centro di eccellenza. Non propone di agire per bonificarle, no; propone un ente, l’ennesimo ente regionale. Ma allora io le potrei dire, anche con il rispetto per due, che anche soltanto come parlamentare, capisce?, si avvoltiglia l’antifurto. Antani si dimetterebbe per lo squillo!
Che cos’è “una legge quadro di governo del territorio”?
È il Piano Paesaggistico di Soru o è la legge urbanistica?
Ma se è la legge urbanistica, perché tapiocare a destra mischiando la manioca e il porro, l’urbanistica e le bonifiche?
“Il contesto va visto in maniera complessiva” è bellissimo.
Meglio “Il quadrato ha quattro angoli”.
O ancora meglio: “La retta è dritta”.
Ma il problema è: cosa c’entra? Cosa c’entra con il dramma delle bonifiche, con l’urgenza di far fare a chi ha inquinato ciò che la legge prevede che faccia.
Può essere un obiettivo strategico un ufficio di piano che è un’operazione già realizzata e meramente esecutiva?
Sa, la Todde, cos’è l’economia circolare?
Se lo sa, perché chiama Antani, che elettroporizza il derma e poi presenta l’interrogazione con anafora imbizzarrita e auricola chiusa? Non si fa così!
Le supercazzole grilline riempiranno di fumoserie la Sardegna ,non ci resta che attendere gli sviluppi di tanta scienza !!!!
Credo che meglio del nostro Piero non si potrebbe dire
Torrada:
“Cantade e ballade bois
ca sos ballos sun sos bostros,
cand’an a bennere sos nostros
amus a ballare nois”
Donzi abba curret a su mare
donzi logu a s’ammentu impare
donzi populu a sa libertade
a sa libertade
Donzi tempus torrat a s’istoria
donzi identidade a sa memoria
donzi cara torrat a su coro
torrat a su coro
[Torrada]
At a fagher lughe su matessi
at a essire unu sole nessi
semper cras at a sighire a oe
a sighire a oe
Muda in chelu sa matessi luna
muda no at a esser sa fortuna
donzi notte l’amus a ischidare
l’amus a ischidare
[Torrada]
Fizos de sa roca e de su ’entu
fizos ch’est accanta su momentu
chi mustramus s’anima a cumone
s’anima a cumone
Mamas de lentore e de traschìa
mamas de dolore e de allegrìa
ap’a cherrer basos in sos chizos
basos in sos chizos
Questo articolo è un capolavoro! Complimenti!
Territori e Mari Occupati: né più, né meno.
… balla però chi is foedhos, le parole, no dhi mancant a Todde; e cantas ndhe ischit tòdhere! Ma dhi iat a bastare fintzes su foedhu SOSTENIBILE, in su sensu chi sa Sardigna no est una nave in mesu de su mare bombardada calandhoche a fundhu: si sostiene, giai abbarrat a galla, galleggia sempre. In prus de sessant’annos chi dha funt bombardandho che seus mai calaos a fundhu? NONO! Salargiaos, emigraos, fatos fuire (pardon: sgomberare) fatos abbarrare frimmos chentza trebballu, piscadores ibertandho “indennizzi” annos e annos (e po no nàrrere de is chi no ant pagau mai) e sa Sardigna cun su mare a dónnia bandha e comporandho pische de importatzione coment’e chi no tèngiat mare; sa sola pianura chi teniat Teulada, che ant bogau s’ETFAS e posta a cùrrere is carros armaos. E no foedheus de incuinamentu, dichiarau “sostenibile” cun, si no fadho, unu DPCM de Renzi.
Ma podeus istare trancuillos is Sardos, trancuillos che desertu de gente chi seus diventandho. E si est sa “sostenibilità” nosi dha podent garantire is carros armaos ministros presidentes chi funt calandho che invasores custas dies a isparare cannonadas de promissas o chi promissas depent pàrrere po giare man forte a is “fratelli e fratelle” in perìgulu in Sardigna. Depeus tìmere chi sa Sardigna che calet a fundhu? Bah, giai at a sighire a abbarrare fora de su pìgiu de s’abba, sèmpere bona a sighire che bonu polìgunu militare de addestramentu a fàere profitos de Istadu italianu e gherras (de “difesa”, chentza chi nemos si ofendhat, totus prexaos)!
Bombardada ma galleggiando. E si est a mòrrere sa gente giai est sèmpere tempus!
Caro Paolo, cito Fosco Maraini che, paragonato al programma di governo del Vicolo Stretto con Todde presidente, è di una chiarezza adamantina.
“Il Lonfo non vaterca né gluisce e molto raramente barigatta, ma quando soffia il bego a bisce bisce, sdilenca un poco e gnagio s’archipatta. È frusco il Lonfo! È pieno di lupigna arrafferia malversa e sofolenta! Se cionfi ti sbiduglia e ti arrupigna se lugri ti botalla e ti criventa. Eppure il vecchio Lonfo ammargelluto che bete e zugghia e fonca nei trombazzi fa legica busia, fa gisbuto; e quasi quasi in segno di sberdazzi gli affarferesti un gniffo. Ma lui, zuto t’ alloppa, ti sbernecchia; e tu l’accazzi.”