Se c’è una cosa certa dopo la crisi Grillo-Conte è che la segreteria Letta nata dalla furbizia (incredibile solo pensare che la si possa attribuire a figure così evanescenti) di Franceschini (che su Monte ‘e Prama ha svelato la sua vera natura approfittando dell’incredibile silenzio degli Atenei sardi) è in un vicolo cieco e con essa tutto il Pd. Adesso è inevitabile che zingarettiani e bettiniani si riuniscano a Bersani e facciano un partito della sinistra di governo e che gli altri, ex renziani et alii, accettino il rischio della nascita di un partito laico, federalista, plurale, (cioè che riunisce soggetti organizzati e diversi e che tali rimangono e che si coordinano in vista delle elezioni parlamentari e del governo della Repubblica), finalmente capace di affrontare la questione meridionale e insulare e di inserirla in un ripensamento delle strutture dei poteri dello Stato.
Insomma, l’annunciato matrimonio fideistico di Letta con i Cinquestelle esploderà e insieme al matrimonio (i Cinquestelle nascono e moriranno single, perché nati contro i partiti) si disintegreranno anche i promessi sposi. Noi siamo perché nascano nuove unioni.
Mentre accade tutto questo, che noi salutiamo con estrema felicità nella speranza che si prosciughi la palude nella quale la politica del solo posizionamento rispetto all’avversario ha fatto precipitare il sistema politico italiano, guidato per troppo tempo da figure a dir poco inadeguate (oltre Conte, vogliamo ricordare Toninelli? O Bonafede? O i ministri dell’Università e della Pubblica Istruzione – non capisco Draghi quando dice che l’istruzione è ripartita. Ma dove? Ma quando? L’istruzione e l’educazione in Italia sono morte, ma un banchiere, bravissimo ma banchiere, non può accorgersene), in Sardegna siamo nel periodo del disvelamento che non basta un tono di voce impostato, la capacità di ripercorrere da su a giù e da destra a sinistra l’elenco dei problemi per governare. Governare è sapere e il sapere è fatica e la fatica è una malattia accuratamente evitata dall’attuale classe dirigente sarda che siede in Giunta e in Consiglio. È un ceto vaccinato con Astrapigrizia, con richiamo Astraparassitismo, fatta eccezione per due o tre immuni naturali che cercano di lavorare.
Cosa stia accadendo in sanità lo sa solo Dio, posto che le delibere di proroga di commissari e sodali non sono cliccabili (ma la magistratura su questa cortina fumogena perdurante dall’inizio della legislatura si guarda bene, ronf ronf ronf, dall’aprire un bell’Articolo 45 contro ignoti e finti figli di ignoti, soprattutto questi ultimi, diffusissimi e conosciutissimi).
Nel frattempo a luglio non si sa quale sia la politica di bilancio della Regione Sardegna, politica che notoriamente deve essere guidata dalla giunta. Non si sa. Però le asinerie prima o poi vengono al pettine.
Siccome nel Bilancio approvato sono state mandate a valore 0 le spese obbligatorie (è impossibile darsi ragione di come si faccia solo a pensare una fesseria simile), la direttrice (ovviamente ad interim) dell’assessorato competente, ha smesso di pagare le utenze di assessori e membri (mai parola fu più polisemica) dei Gabinetti assessoriali. Noi, infelici per la pessima figura di straordinaria incompetenza che sta facendo la Regione Sardegna, siamo felicissimi che l’esercito degli incompetenti debba comunicare a proprie spese. Alziamo i calici! Ma la cosa più bella è stata la pezza apposta a questa voragine: eccola qui. La dirigente si inventa le spese “sulla fiducia”: infatti revoca la disposizione precedente “confidando nell’approvazione dell’assestamento di bilancio da parte del Consiglio Regionale entro il prossimo mese di luglio”. Questo sì che è diritto! Siamo alle spese che “confidano” sull’assestamento, su un atto in itinere e non ancora approvato e neabche entrato nell’Aula del Consiglio regionale. Con questo metodo si potranno fare ulteriori pagamenti sulla fiducia. Si dia inizio ai festeggiamneti!
Nel frattempo stanno arrivando i nubifragi estivi e le misure di salvaguardia sono ancora quelle varate dalla Giunta Pigliaru e sopravvissute alla devastazione delle politiche di difesa del suolo e dell’Ufficio di Valutazione ambientale operato dalla Giunta Astrasettimita.
Detto questo, tutti al mare, tutti felici, tutti a pensare alla riapertura delle discoteche, felici, giulivi e giulivamente distrutti dalla pigrizia e dall’ignoranza.
Come quando in famiglia si andava al negozietto sotto casa si comprava col libretto: che nostalgia di quei tempi….. Già, ma stiamo parlando di famiglia, negozietto e decine di anni orsono e non di amministrazione regionale e gestori telefonici.
Che vergogna