Il finocchietto selvatico, che in primavera profuma le campagne dell’Isola, entra spesso nella tavola sarda, conferendo ai piatti un profumo caratteristico.
Per 4 persone occorrono:
350 g di pane raffermo
300 g di finocchietto selvatico
150 gr di pecorino fresco
2 pomodori secchi
1 cipolla
olio extravergine d’oliva, sale
Affettate il pane e tostatelo. Riducete a fettine sottili il pecorino.
Mondate con cura il finocchietto, eliminando le parti dure e quelle secche. Lessatelo in acqua bollente salata, scolatelo e sminuzzatelo. Tenete da parte l’acqua di cottura.
Tritate la cipolla e i pomodori secchi. Soffriggete il trito con mezzo bicchiere d’olio extravergine, unite il finocchietto e fate insaporire per qualche minuto. Aggiungete due mestoli dell’acqua di cottura del finocchietto; cuocete ancora per tre minuti e spegnete la fiamma.
Ungete con un filo d’olio una pirofila e disponetevi uno strato di di pane tostato. Coprite con uno strato di finocchietto e uno di fettine di pecorino. Proseguite fino a esaurire gli ingredienti e mettete in forno molto caldo. Cuocete circa quindici minuti; sfornate e servite.
La ricetta tradizionale utilizza lo strutto per ungere il tegame da forno.
Altre varianti utilizzano i pomodori freschi in luogo di quelli secchi e il brodo di carne al posto dell’acqua di cottura del finocchietto.
Il finocchietto selvatico è chiamato anche frinucu de sartu, fenugu aresti, frenugheddu, fenuxedhu.