di Paolo Maninchedda
Avrei almeno un motivo al giorno per intervenire sulla stampa per smentire, correggere, polemizzare ecc. Troppe persone e troppi fatti vengono manipolati, non tanto dai giornalisti ma da tanti soggetti che si rivolgono alla stampa e trovano ascolto senza alcun filtro. Tizio fa un comunicato? Pubblicato senza verifiche; il giornalista si limita a cautelarsi scrivendo: «L’ha detto Tizio», ma il lettore a sua volta dice: «L’ha detto il giornale», oppure: «L’ho letto su internet». Sembra paradossale, ma per trasformare con costanza la realtà occorre non farsi distrarre da tante chiacchiere. Ho fatto così anche per il Sulcis, una delle aree più arretrate nei rapporti politici.
Tutti conoscono i fanghi rossi accumulati a Iglesias e a Portovesme. Un problema.
Pochi sanno che una società che sta in Sardegna da più di vent’anni, specializzata in risanamenti ambientali, ha un brevetto per estrarre dai fanghi quantità notevoli di metalli preziosi. Ci sarebbe lavoro per anni e la possibilità di far riprendere le produzioni tradizionali di quell’area, smaltendo quelle maledette e indegne discariche.
Invece, come ricorderete nella passata legislatura, il Piano Sulcis non vide questa opportunità e si concentrò sul bufalone Mossi Ghisolfi. Oggi abbiamo in quell’Area (e nel Nuorese) la maggiore difficoltà di ricollocazione nel mondo del lavoro di ultraquarantenni e di ultracinquantenni.
Come si genera ricchezza e lavoro in Sardegna? Con un piano del lavoro fatto tutto dalla politica? NO, li abbiamo già collaudati e non funzionano.
La ricchezza e il lavoro si generano chiamando a un tavolo le aziende che già producono ricchezza e lavoro e concordando con loro come aumentare l’una e l’altro.
Invece i tavoli della politica sono invasi da politici o sindacalisti o consulenti o aspiranti tali, che non generano né ricchezza né lavoro.
C’è un bla bla specializzato nel rappresentare il popolo, senza che il popolo ne sappia niente.
E invece ci sono aziende che già esistono, che già spendono, che già sanno e sanno fare, che però fanno una fatica immane a vedere gli strumenti di regolazione e di programmazione in capo alla politica adeguarsi alle loro esigenze.
Non si fa lo sviluppo della Sardegna senza le imprese.
Le imprese più serie non hanno il tempo di andare in Confindustria o alla presentazione di mille rapporti annuali tutti derivati dalle fonti Istat, o alle tavole rotonde, o ai convegni motivazionali di quelli che «Basta volerlo, oh yeah», o agli happy hours di quelli che «Bisogna essere moderni oh yeah». Tutti gli imprenditori seri che conosco arrivano al venerdì che a momenti non si reggono in piedi; non sopportano le chiacchiere; non tollerano il benaltrismo di chi di fronte a una domanda rispondono con altra ( i gesuiti del Seicento hanno ancora discepoli); non tollerano chi non sa decidere e su ogni problema apre un tavolo di concertazione con i bla bla di cui sopra; non tollerano la lentezza della politica e quindi mandano al diavolo la politica, i politici, la libertà, i frizzi, i lazzi e le piante grasse, e lavorano come matti imbufaliti contro il mondo ma specialmente contro la Sardegna.
Il caso dei fanghi del Sulcis è emblematico: ricchezza a portata di mano e istituzioni girate da un’altra parte. Perché? Perché magari a uno (e a uno solo) conviene di più la discarica? O semplicemente perché una filiera di questo tipo che dà lavoro trasformando uno scarto in una risorsa è troppo semplice per la politica, non offre mediazioni significative e quindi toglie ruolo ai feudatari del consenso? Non lo so perché, ma mi impegnerò per chiedere conto del perché si sprecano in questo modo le occasioni e le ricchezze.
Comments on “Sulcis: occhi per piangere e per non vedere”
Comments are closed.
“Come si genera ricchezza e lavoro in Sardegna? Con un piano del lavoro fatto tutto dalla politica? NO, li abbiamo già collaudati e non funzionano.
La ricchezza e il lavoro si generano chiamando a un tavolo le aziende che già producono ricchezza e lavoro e concordando con loro come aumentare l’una e l’altro.
Invece i tavoli della politica sono invasi da politici o sindacalisti o consulenti o aspiranti tali, che non generano né ricchezza né lavoro.”.
Esatto!
Gruppi industriali seri, veri, capaci.
Una politica seria, vera, capace che aiuti questi imprenditori.
Produzione di beni, la loro vendita, il lavoro degli operai.
Per qualche tempo queste cose io e altri le abbiamo scritte qui!
Grazie!
Caro Paolo … Conosciamo la Società in questione con il progetto relativo alla bonifica con recupero della Discarica dei Fanghi Rossi …e ci piacerebbe anche saperne di più …mi pare che in Australia siano sulle stesse Azioni di Bonifica per i loro bacini di stoccaggio ! Non sarebbe male un incontro con la stessa Società e l’ Indipendentismo Moderno e Pragmatico Sardo (INPS) Da diverso tempo provo a sollecitare la questione Ambiente/SULCIS …ma anche Ambiente/NURRA … Ottenendo solo attacchi sul personale e non sul merito, che vanno da ” Ignorante a libro paga ” ( e sono i più attrezzati ) al solito “…indipendentista da divano&tastiera ” ( quelli messi peggio ) … Concordo sul fatto che si cresce solo e sopratutto con le Imprese ( quelle che investono ) e non con i Sistemi MonoClienti .. O Mono Prodotto … come quelli proposti a MortoVesme dalle esauste società ( ormai di impresa hanno poco) morenti o comatose tipo Euralluminia e simili ! …non possiamo piu farci carico di Scimmie Industriali di questo tipo , con bassissimo Valore Aggiunto sul prodotto finito ma elevati impatti Socio-Ambientali e Sanitari …ci costeranno di più in sanità nei prox decenni di quanto potranno ottenere in termini di Salari/CassaIntegrazione . Sarà dura lavorare su questo … Ma FORTZA Paris e Innantis , ci riusciremo !