di Paolo Maninchedda
Proviamo a mettere in fila le reazioni di ieri sull’incendio nella sede di Abbanoa.
Primo: i vigili del fuoco non hanno minimamente detto che si sia trattato di un fatto doloso o colposo. Hanno detto che la causa è stata un fatto elettrico (espressione molto ponderata).
La Nuova Sardegna sentenzia che non è stato un attentato; decimo ‘incidente’ in tre anni, ma evidentemente casuale.
Poi abbiamo avuto l’on. Busia che mi ha ricordato l’indirizzo della Procura. E va bene.
Poi sono usciti sotto la notizia nelle pagine Facebook dell’Unione Sarda e di Castedduonline questi commenti 1 2 3 4.
Ne riporto alcuni:
“Tutto dovevano bruciare”;
“O che peccato non ha bruciato abbastanza”;
“Fattu bene”;
“Non è la sede che dovevano bruciare ma gli alti vertici”;
“Ta lastima”;
“Lastima… sono sciacalli”;
“Stragodo, strozzini autorizzati”.
“Non un incendio una surra e bombasa”.
“Al rogo Abbanoa”
“L’acqua è di tutti piove dal cielo coglioniiiiii”.
Ecco, questo è il repertorio della bile, della violenza, del qualunquismo e del fascismo. Ma si tratta solo di corti circuiti casuali. Meglio non vedere, non sentire, non parlare.
i commenti di facebook dimostrano solo il luogo comune, drammaticamente realistico, che la madre degli idioti partorisce continuamente e non si stancherà mai, purtroppo.
è vero, è il repertorio della violenza e del fascismo; non della bile, perchè questa richiede una porzione di sentimento in qualche modo ponderato, un’elaborazione cerebrale, una presenza di neuroni tutto sommato apprezzabile.
l’ uso della “finestra” facebook per gridare tutto il mondo quanto si è ignoranti e volgari non è frutto di sentimento, ma solo la dimostrazione che al mondo c’è posto per tutti, vivaddio! anche per violenti, irresponsabili e superficiali
occorre vigilare (e resistere)