di Paolo Maninchedda
A Oristano il Partito dei Sardi sta facendo una battaglia di libertà, di democrazia e di indipendenza.
Una persona libera e stimata, non iscritta al Partito dei Sardi ma incardinata nella cultura progressista come Anna Maria Uras si sta candidando a proporre alla città un’offerta politica divergente, non nata dalla convergenza delle convenienze ma dal coraggio, dalla competenza e dall’appello all’impegno civile rivolto alle persone dotate di autonomia, competenza e slancio verso la condizione umana.
Ovviamente che accada questo, cioè che accada un’esperienza di libertà, non risulta essere una notizia per i media tradizionali, che trattano la politica come gossip raccolto sotto la torre del giudice architetto.
Nel frattempo però accade che il coraggio sia contagioso, che la gente ci chiami per entrare in lista, che lo schieramento si allarghi e che, come abbiamo sempre detto, non sia presidiato da noi, che vogliamo costruire l’indipendenza delal Sardegna, ma sia uno spazio aperto, semmai connotato dalla pulizia della candidata alla carica di sindaco.
La storia si cambia così: lavorando duramente, sacrificandosi, ma stando anche molto dritti e sereni, forti e calmi. Soffrire stando dentro posizioni esigenti tempra l’animo e rende le scelte più difficili estremamente naturali. Noi non stiamo come d’autunno sugli alberi le foglie.