Gianni Chessa è assessore al Turismo della Regione Sardegna.
Qualche mese fa mi mandò un messaggio telefonico in stile Is Mirrionis cui io risposi in stile Marghine. Siamo avversari: lui da una parte, io dall’altra. Nessuna possibile mediazione.
Nei giorni scorsi la rete e le redazioni sono state invase dalle foto del suo cartonato a dimensione d’uomo che accoglie la gente nella sala d’aspetto dell’Assessorato. Anche io, tra i primi, ho ricevuto le immagini di questo eccesso narcisistico e ci ho riso sopra. Punto, finito, chiuso. Non meno di quanto ho riso dell’assessore all’Urbanistica che in un comizio poco partecipato invitava i moderati ad andare a votare in questo modo: “Vadino i moderati a votare, vadino….”. Ottimo esempio di un fenomeno che in linguistica si chiama analogia: vadino, venghino, andino, il congiuntivo pop.
Invece La Nuova ha valorizzato il caso del cartonato e Chessa è stato offerto al pubblico ludibrio con tanto di vignetta. Il tema di oggi è proprio questo: perché Gianni Chessa viene accompagnato sul patibolo? Perché è perfetto per essere il capro espiatorio.
Chessa è un povero assurto al cavalierato per meriti di guerra, è il nemico della sintassi che dà il tocco popolare, è un astemio inebriato dai fumi del mosto del potere, è un bimbo che gusta la marmellata senza pulirsi la bocca, è l’estraneo di cui sorridere, ma anche l’uomo giusto da sacrificare quando il gioco si fa pesante.
Lo sbeffeggiato Chessa non era poi così sbeffeggiabile quando portava i suoi voti a chi non ne aveva a sufficienza per farsi eleggere. Non era poi così rozzo allora. O per lo meno non lo era più né meno di una vasta corte dei miracoli priva di impiego – Chessa un suo lavoro ce l’ha – che invece circonda il primo cerchio di prossimità del Governo regionale. Ma Chessa non è sofisticato, non dissimula, al contrario ostenta, e quindi è perfetto per iniziare il maquillage reimenizzante della Giunta.
Ed ecco che il suo cartonato viene affidato al patibolo.
Mica viene indicato al popolo come un signore abbia sostenuto esami universitari prima di aver pagato le tasse?
Mica vengono indicate al popolo le sottili trame urbanistiche in atto su tante questioni?
Mica si studiano le concessioni demaniali?
Mica si verificano le delibere secretate?
Mica si verificano le persone nominate senza titoli e poi coperte con leggi retroattive?
Mica si indagano le ragioni della mancata tutela dal rischio idrogeologico di intere città?
Mica si indaga il dileguarsi di commissari ad acta sul rischio idrogeologico e la mancata realizzazione di canali insistenti su terreni di nobile proprietà?
Mica si indaga su ciò che accade in Parchi naturali di grande pregio?
Mica viene indicato al popolo il livello infimo cui sta precipitando la sanità sarda per strettissimo controllo delle nomine e dei trasferimenti, dai portantini ai primari, in aulico stile oppico non epico?
Mica si indaga sulle tantissime forniture a 39.999 euro?
Mica viene indicato al popolo il meccanismo del più grande accordo sanitario mai realizzato col concorso esclusivo delle finanze pubbliche?
Niente di tutto questo.
Meglio un Chessa megalomane e rozzo, improvvisamente capitato per caso in una Giunta raffinatissima dai congiuntivi arcadici, da affidare alla rabbia e al ludibrio pubblici. La folla si placa, la loggia si riprende il suo spazio, l’ordine verminoso dei giochi allo specchio prosegue.
Per quel che vale, detto di domenica, in un giorno in cui si va a votare in un clima di altissima manipolazione e distrazione, io sarò sempre avversario di persone come Chessa, ma lo difenderò sempre dai morsi dei predatori veri, che hanno dimensioni e stazze ben più grandi delle sue (lui è un pesce pulitore da acquario) e che hanno protezioni ignobili negli apparati dello Stato.
PS: abito sempre nello stesso luogo, frequento poca gente, studio, insegno e scrivo e ho sempre la borsa pronta vicino alla porta.
Signor Tansu, io conosco Paolo Maninchedda per la preparazione, la competenza e l’impegno politico. E’ una voce che grida nel deserto. Molto spesso dice cose giuste. Mi perdoni: si può dissentire da qualcuno, senza arroganza. Soprattutto quando non si ha niente da dire; mentre a parte “le difese” di quell’assessore l’articolo di Maninchedda sottolineava questioni di estrema gravità, che meriterebbero, loro sì, una valutazione critica, clinica, su concessioni demaniali, questioni urbanistiche, nomine, parchi, sanità e forniture. E’ vero anche che ci sono persone inadatte a ricoprire cariche pubbliche e che sono il risultato di una democrazia malata. Del resto anche la società non è perfetta e spesso la classe politica non ne riflette purtroppo la parte migliore. La invito pertanto anche io ad una lettura più attenta e più rispettosa della qualità del messaggio trasmesso.
Mi paiono le solite tattiche all’interno dei gruppi. Niente di così strano, drammaticamente ordinario dal condominio all’ufficio. Che all’apice si incoraggino queste tattiche è il problema. Che non vi sia leadership capace di non alimentare le divisioni è il problema.
Eccolo qui un reduce dei leoni da tastiera. Cosa voleva dire esattamente il signor Tansu? Difficile a dirsi (certo è che non capiscce l’ironia e tanto meno l’autoironia), ma volendo essere attenti si potrebbe sottolineare che sia infastidito da ciò che chiama il complesso di superiorità. E qui si entra nell’egualitarismo del web, dove la critica è sempre indice di superiorità che porta alla domanda,cclassica ormai, “Ma chi è lei?”. Risposta classica: NESSUNO. Ebbene, signor Tansu, lei ha ragione, io non sono nessuno perché non voglio esserlo, ma dal niente cui è ogni persona rivendico il diritto di dire ciò che penso e cioè che Chessa è un politico che sbaglia ma è anche un politico usato come capro espiatorio da giochi più grandi di lui. A lei non sta bene? Se ne faccia una ragione, ma non usi le espressioni “la mandino a quel paese”, non faccia lei lo spaccone e il fascista che invoca che noi siamo spazzati via! Si dia una calmatina e accetti la diversità del mondo nel quale, grazie a Dio, lei non ha l’incarico di far le pulizie, ma solo al responsabilità personale, se crede, di tenersi pulito, nella bocca e nell’animo.
Si bravo, anche uno che scrive “ho risposto in perfetto stile màrghine” evidentemente non dev’essere molto maturo… Che poi il tutto sembrerebbe in perfetto stile san Michele o qualsiasi zona degradata del pianeta. Vede lei non é poi così migliore del bimbo che mangia la marmellata senza pulirsi etc. Ha risposto in perfetto stile gaggio cabillo e con una complesso di superiorità infantile ha scritto un articolo primitivo per apparire superiore e lustrarsi le scarpe da solo. Ma chi é lei?? Fuori dal suo piccolo mondo non é NESSUNO. Non é poi diverso dal personaggio del quale prendre le difesem E dire che avrebbe pure potuto essere un buon articolo dal titolo. Invece il contenito. Ti arrori. Sperismo che i giovani di sardegna abbiano un sussulto e fi spediscano a quel paese, voi e questa mentalità spaccona e demenziale cje avete, a pesci in faccia come meritate. Dovete essere soazzati via…. Altro che marghine… Ma po caridadi.
Medas che a tie, Paulu, tambene!!!
Bravo! Pochi hanno la schiena così dritta