Indip, il periodico indipendente di approfondimento diretto da Pablo Sole ha pubblicato ieri, in tarda serata, una dettagliata inchiesta sul neo-nominato consulente in comunicazione Jacopo Gasparetti, romano, 27 anni.
Per accedere a Indip occorre essere abbonati (cliccando nel menù Abbonati, ci si può avvantaggiare di una promozione di 10 giorni di abbonamento gratuito) ma ne vale la pena, perché l’articolo si avvale di un’intervista a Gasparetti che si colloca tra Flaiano e Report, tra il comico inconsapevole di chi risponde in arrampicata libera su specchi untuosi e il tragico di chi manifesta la sfacciataggine del potere.
Ricordiamoci che Gasparetti è stato nominato membro dello staff tecnico della presidente Todde, ai sensi della recente modifica apportata alla legge regionale 32/1988 dall’art.14 della legge 10/2021, quella dei superstaff di Solinas, per intenderci, la quale prevede che tali membri siano “dotati di elevata e comprovata professionalità”. Sole è andato a verificare il curriculum e ha tirato fuori una storia esemplare del mondo Cinquestelle, coerente con una storia antica che un tempo veniva rappresentata con un proverbio: Pinta la legna e mandala in Sardegna.
La laurea Non c’è, la laurea non c’è. Si potrebbe dire che è meglio uno studente che naviga dal 2016 nella Facoltà di scienze politiche della Sapienza, di uno studente che la laurea se la prende a schifio come ha fatto un altro di cui non ricordo il nome, ma a questo punto fa capolino la comicità che è in noi e Gasparetti dichiara: “Ma non sono studente, sono laureando. Sto rileggendo la tesi tra un comunicato e l’altro“. Quel solco del nostro volto, che volge a mezzogiorno, tra due gote rosee interrotte e simmetriche, dopo questa frase, vibrò, si arrotondò e rifulse.
La balla Dopo Manzoni giunge Collodi. Gasparetti risponde a Sole che lo intervista sul luogo del suo curriculum nel quale dichiara di essere autore di un libro: “Il libro è Ho 16 anni e sono fascista. Doppia firma, io e Christian Raimo»”. Sole si procura il libro e scopre che l’autore è solo Christian Raimo e che Gasparetti viene ringraziato a pag. 7 per aver collaborato. Lasciamo la parola a Fenoglio: “È un bravo ragazzo e come tale ha brutti difetti”.
Facente funzioni terapia tapioco C’è un vescovo in Sardegna che è così vanitoso da essere stato soprannominato dai suoi preti “Contessa”. Sto pensando di presentarlo a Gasparetti, il quale gioca con le parole, con i titoli e le funzioni, come il compianto conte Mascetti.
Gasparetti alletta Sole con una spericolata dichiarazione scritta nel suo profilo Linkedin dopo l’avvenuta nomina a consulente da parte della Todde: “Consulente/portavoce e responsabile della comunicazione presso Regione Autonoma della Sardegna”. Sole gli contesta che per essere responsabili della comunicazione occorre essere iscritti all’albo dei giornalisti professionisti mentre per essere portavoce (ma la funzione non c’è più dopo la 10/2021) occorre solo un rapporto fiduciario. Gasparetti risponde e metaforicamente si suicida: “Il portavoce della presidente sono io, sono un facente funzioni”. Ciao core!
Pubblicista da ieri Sole si trasforma in un cane da tartufo e scava, scava in profondità e tra tante altre cose che potrete leggere, scopre che l’esperto dotata di alta e comprovata professionalità, in ragione della quale gli si è riconosciuta una retribuzione di 123.000 euro l’anno lordi (poco meno di un assessore) è iscritto all’Albo dei pubblicisti (non dei giornalisti professionisti, ma a quello dei pubblicisti) da quando? Dal 23 aprile 2024, cioè da 6 giorni prima di firmare il contratto con la Regione Sardegna. Gasparetti ha all’attivo un master con Eidos communication, un sodalizio con Casalino e nulla più.
Consulenti, incarichi, uomini e donne Si può sorridere di tutto questo, ma anche no, perché c’è gente che trascorre la vita credendo nell’etica del lavoro. Finché si usa denaro proprio, si può scegliere chi si vuole e pagarlo quanto si vuole. Le cose cambiano quando si usa denaro pubblico. I Cinquestelle hanno il vizietto di ergersi a moralizzatori della società ma non di se stessi. Il dato evidente è che la Todde non ha costituito una staff tecnico, ma politico, e lo ha remunerato con le retribuzioni dei tecnici di alta specializzazione. Tra il rapporto fiduciario e la discrezionalità arbitraria il confine non è sottile, soprattutto quando si usano risorse di tutti. Come pure la Todde ha l’obbligo di spiegare perché ha deciso (senza fornire lo straccio di una spiegazione) di pagare un uomo (Lo Russo) 50.000 euro in più per lo stesso lavoro (Segretario Generale della Regione Sardegna) svolto prima di lui da due donne a 50.000 euro in meno, due donne (Massidda e Neroni) con un curriculum pari, se non superiore, a quello dell’uomo in questione. La prima donna sarda presidente ha sancito il peggiore gender gap della storia autonomistica. Ma lei è Cinquestelle, è virtuosa per definizione.
Etica del lavoro e un sussulto di dignità….
….questo è ciò che manca
Occhio che sta arrivando “il meglio” ! :-)
Si era convinti che la dott.ssa Todde avrebbe dato un’impronta ben diversa da quella del suo predecessore, al secolo Cristiainu Solinainu ma, leggendo quanto.postato sullo staff che si è costituita, pare che si sia caduti dalla fogna nella cloaca major. in Sardegna abbiamo fior di professionisti, vedasi giornalisti con fior di laurea in tasca ma, forse, il super Conte ha diritto di nomine imponendo nominativi direttamente dae sa bassa romana.
Mio figlio stesso, fior di cameraman documentarista. Iscritto regolarmente come pubblicista che, oltretutto fornirebbe pure i video, potrebbe ricoprire quel ruolo.
Ma si preferiscono SOS POLEDOS romaneschii del prof. Conte.
Siamo ben messi in casa nostra.
Da servi del. leghista lumbard al Conte pugliese si rimane servi sempre e comunque
Dott.ssa Todde. Si dia una mossa e rimuova su poledu romano e nomini un vero giornalista SARDO.
Per dignità de’jstituzione che rappresenta.
Lissia è entrato in modalità “gattara”. Spero che ne esca prima della fine della legislatura
Nello scorso millennio, quando esistevano i controlli preventivi da parte della Corte dei Conti, questa nomina non sarebbe passata. E’ capitato che nomine con curricula non adeguati di persone sistemate negli uffici di gabinetto solo per basse logiche di partito siano state tranquillamente bocciate. Ora può andar bene qualunque cosa.
E questo, ossia la lettura dei curricula, soltanto per coltivare io un briciolino di speranza di non sentirmi troppo coglione rispetto a questa compagnia di papaveri. Del resto: Ubi Major…
Quanto a credibilità Alessandra comincia malissimo. Firma lei? Quindi ha scelto lei l’ennesimo sapientone, per giunta capitolino, comense non bastassero gli eserciti di saprofiti e parassiti nostrani.
Ora, considerando che con la laurea in tasca nel lontano 1986, come dottorando percepivo la bellezza di 800.000£/mese in a3 tranche annuali, ovviamente posticipatissime
Sarebbe utile, a questo punto, conoscerli tutti i curricula di questi 6 espertoni “dotati di elevata e comprovata professionalità”, più quelli dei soggetti nominati “per ogni direzione generale o ufficio di pari grado della Presidenza della Regione”.
aggiungo…ma non è possibile montare un bello scandalo sui giornali? dov’è l’opposizione? dov’è progetto sardegna? l’elenco delle persone senza titoli pare sia bello corposo… cosa facciamo? lavoriamo e paghiamo le tasse per pagare personaggi inutili e costosi???
ricordo benissimo quel giovane con occhiali scuri da sole anche al buio e impermeabile grigio sempre attaccato come un’ombra alla todde in tutte le sue uscite…tant’è che ho sempre pensato.. sarà un parente…un ragazzo “problematico”…invece i problemi li crea alle casse della sardegna. avevevamo bisogno di importare sia l’assessore da roma, sia un vuoto a perdere…soldi…
immagino che a questi consulenti” continentali” verrà, inoltre, rimborsato viaggio, vitto e alloggio. Eh no, i sardi non sarebbero stati all’altezza.
Ma un’inchiesta su Castangia all’innovazione? Balduzzi all’industria? Pirina dopo il disastro di Villacidro sempre all’innovazione e startup? Tutti a 123.000 euro
Facciamo chiarezza per favore
Nei super talenti staff manco una donna. 123.000 per un portavoce che non può il portavoce perché il ruolo non esiste. Mi sa che abbiano sbagliato tutto noi donne. Mi sa che la Todde è il classico dei casi del predicare bene ma razzolare al contrario. Io sono esterrefatta, basita e disgustata. Spero che tolgano immediato questo ragazzo dallo staff. E poi mi permetta: ma noi in Sardegna non abbiamo figure all’altezza? Ultimo pensiero è quello che condivido pienamente con Lei: sono ruoli tecnici e non politici. Invece sono caselle da riempire. Si Veda Castangia all’innovazione. Ma si sa anche Civati, possibile ha bisogno della sua fetta di torta. ( e io che ho votato Todde e mi sono battuta per Lei. Mi faccio pena da sola).
Ha imparato bene del maestro Casalino che ha conseguito un MBA mentre faceva il Grande Fratello
“La prima donna sarda presidente ha sancito il peggiore gender gap della storia autonomistica” che male fa questa frase. Ha già dimenticato le donne che hanno fatto la differenza…quelle che sono andate a votare. “È stato importantissimo il ruolo delle donne nella squadra” Così diceva durante la sua prima conferenza stampa. In campagna elettorale le donne sono una squadra…quando c’è da spartirsi il potere e dare potere reale alle donne, ecco il risultato.
Mauro Lissia del Fatto Quotidiano farà l’articolo a piena pagina, stavolta?
Ma it’est, una “presidenza pazzesca” o la sunt lendhe “a manudenta”/”a manu pigada” giai a “intelligenza artificiale”?
Meno male che dovevano essere diversi.
Si stanno rivelando anche peggio se fosse possibile. In Sardegna non c’erano giornalisti professionisti a cui affidare l’incarico?
io, da affezionato seguace del “Ruggito del coniglio” su Raidue, prendo in prestito un simpatico gingle che va in onda sporadicamente e che sulla melodia di un vecchio motivetto del secolo scorso così recita: “Voglio vivere cosììììììììì…. col culo in faccia, felice cantoooo beatamente. Voglio vivere cosììììììììì, senza vergognaaaaa, tanto alla gognaaaaaa non finiròòòòò!!!!”
chissà che ne dice il fatto quotidiano
Phantasia mihi plus quam phantastica venit / historiam Toddis grassis cantare Camoenis. / Altisonam cuius phamam, nomenque gaiardum / terra tremat, baratrumque metu sibi cagat adossum.