Adesso veniamo al dessert dell’ormai celebre Disegno di legge “Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, alla legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 ed alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31”.
La torta pensata è grandissima!
La ricetta è scritta all’art. 7 del Disegno di legge e tratta della “Composizione dell’ufficio di Gabinetto del Presidente della Regione”.
Sì, è vero, non sono stati sinceri, ma scrivere “Composizione della corte dell’Emiro di Sardegna” era troppo: niente niente, qualcuno a Roma si sveglia dal torpore e, preso alla sprovvista, gli parte una impugnazione nel nome dei principi repubblicani della Costituzione. Difficile, ma meglio non rischiare.
D’altra parte, quello che conta è la sostanza, la trippa. E qui è tanta.
I soliti numeri, nudi e crudi, aiutano a capire più di tante parole.
Armatevi di pallottoliere: vi servirà.
Sino a ieri, i Presidenti della Regione hanno sempre avuto il supporto del cosiddetto Ufficio di Gabinetto, composto da un Capo di Gabinetto, un Segretario particolare, tre Consulenti, dodici tra addetti di gabinetto e addetti di segreteria, tre addetti al cerimoniale e due autisti.
Da sapere che, esclusi i primi cinque, gli altri devono essere già pubblici dipendenti e quindi prendono una integrazione, ma lo stipendio è già pagato.
Comunque, il costo annuo totale, vuoto per pieno, di questo staff è pari a 1 milione e duecentomila euro.
Mica da ridere, direbbe il comune cittadino.
Aspettate a leggere cosa vuole Solinas e ci sarà da piangere.
Innanzi tutto il vecchio ufficio di Gabinetto si fa in cinque (vecchio miracolo della moltiplicazione dei posti). Adesso avremo:
- Ufficio di supporto alle funzioni generali della Presidenza della Regione: 10 unità;
- Segreteria del Presidente della Regione: 6 unità;
- Ufficio di staff tecnico: 34 unità;
- Comitato di legislazione: 5 unità;
- Ufficio del cerimoniale: 5 unità.
Totale 60 unità.
Quindi, con semplice operazione aritmetica, la nuova legge determinerà un incremento di 38 addetti nell’ufficio di supporto del Presidente.
Diconsi, trentotto persone in più.
Mica da ridere, appunto.
Ma c’è l’aspetto dell’incremento dei costi, che riserva sorprese ancora maggiori.
Con la nuova legge si avrebbe un costo annuo, sempre vuoto per pieno, pari a oltre 4 milioni e quattrocentomila euro.
Quindi si determinerà un incremento di 3 milioni e duecentomila euro, rispetto alla situazione di oggi, cioè un costo superiore del 266% a quello attuale.
Nell’arco di una legislatura, sarebbero 16 milioni di euro di costo in più per il bilancio regionale. Alla faccia degli investimenti pubblici.
Ovviamente, qualora si avessero dei dubbi, tutti, ma proprio tutti, i componenti di questa sterminata corte, che solo per convenienza viene denominato “Ufficio di Gabinetto”, sono nominati dal Presidente su base “strettamente fiduciaria” (comma 11 dell’art.7). Un grande investimento in consenso personale dell’Emiro.
Così si forma una corte, non un’amministrazione, ovviamente foraggiata, con regale prodigalità, all’italiana, cioè con pubblici denari della Sardegna.
Di fronte a tanta impudica esibizione di sé, più che il disgusto, prevale lo sgomento.
È di tutta evidenza che l’Emiro non teme il giudizio del popolo e tanto meno dei suoi rappresentati in Consiglio Regionale e perciò osa e spinge il dito dentro l’occhio della pubblica opinione, orfana di un’informazione che sappia leggere e che sia capace di scrivere quello che i comunicati stampa nascondono accuratamente.
Forza Paris. anche se non sono sardo mi piace molto il vostro inno
Grazie dell’informazione specie la parte in lingua sarda che amo leggere Bruno da Pisa
Avevo previsto tutto, a cominciare da “Mangia Ottobbre rosso”.
https://www.youtube.com/watch?v=d5a7-4q0mJ8
Che.
Schifo.
Bravo! La foto si commenta da sé, avremo anche il falconiere di Villa Devoto
Ormai questo governo non conosce più vergogna. Occorre un’opposizione dura e pura, divulgare il più possibile questi insulsi sprechi quando ci sono delle realtà che non hanno di che sopravvivevere: i pastori, gli agricoltori, i minatori….
Occorre una massiccia opposizione, magari con il supporto delle Sardine, perché questo vergognoso governo, voluto da Salvini, sta distruggendo una già misera economia. Incontriamoci e facciamo sentire uniti la nostra voce. Non siamo solo pecore! IO CI SARÒ !
Lampu!… Ma ite ‘rivoluzione’ at a cherrer fàghere custu ‘christianu’, furriare sa Sardigna intrea a farrancas a susu segundhu su ‘principio’ chi “fare e disfare è tutto a fare” e in trequatrotto puru a “faccio tutto mi”?!
Ma eja. Tantu, su cossizu regionale che ha da consigliare?!
Questo si che sarebbe Gabinetto! Chi custu ‘christianu’ cherfat cambiare sa Sardigna de “ventesima regione” e “Emirato Primo”?
A propósitu de gabbinetos, però, mi paret de àere intesu chi sos emiros, ca de milliones ndhe manizant chentza mindhighéntzia e ne limiore (o siat susuncúmini de priugosus) in sos gabbinetos ponent totu de oro massissu: vater, bidè, lavandinu, etc. Custu ‘christianu’ at a pònnere de oro fintzas su paperi a frobbire? De seguru is Sardos no aus a tènnere ite fragare, at a èssere unu gabbineto fintzas “virus e fragu free”.
E totu sos milliones de custu gabbineto… ancu mai si torrent a bídere sos milliones: dinari no ndhe mànigant mancu sos canes! E tandho pagu importat si calicunu at cussideradu sa Sardigna “l’isola dei cani”, no ammento proite, si no est a nàrrere – ipótesi mia – ca sos Sardos ischimus èssere canes suta mesa – politici, fintzas a como, docent – ispetendhe sa parfaruza chi lis ruet a sos meres. Ma, eddeallu, za est parfaruza, no dinari.
Boh boh! Se son rose fioriranno… Si est caboni gei cantat…
Tiat èssere chi nois, sa zente, tenimus solu de ispetare…