Ieri, l’ex presidente della Regione Christian Solinas ha pubblicato su Facebook un post che, in un Paese normale, avrebbe dovuto conquistare in un attimo le aperture dei telegiornali.
L’argomento è semplice e chiaro: lo stadio del Cagliari.
Solinas dice a chiare lettere che la polemica di qualche settimana fa, con la quale l’attuale Assessore allo sport del Comune di Cagliari aveva accusato la precedente Giunta regionale di non aver ultimato l’iter dell’Accordo di Programma tra il Comune e la Regione per la realizzazione dello Stadio, era strumentale a ciò che è in discussione in questi giorni nel Consiglio comunale del capoluogo sardo e cioè la modifica dell’Accordo di Programma.
Abbiamo voluto verificare ciò che Solinas ha scritto e avvertiamo i lettori di preparare il sacchetto per il vomito.
Questo è l’Accordo di Programma di Solinas.
Questo è invece quello che si accingerebbero a firmare il Sindaco di Cagliari e il Presidente della Regione in carica.
Tre le differenze principali.
La prima, che io apprezzo molto, è la riduzione delle cubature previste nelle aree contermini per aumentare le aree destinate a verde.
La seconda è la previsione nello Stadio anche di un Hotel di 126 stanze e 2000 mq di area congressi, di una Spa di 4000 metri quadri e di un Bar gestito dal privato, cosa che in sé non mi scandalizza per nulla, dipende però da chi paga.
La terza, che invece mi fa schifo (la ‘cosa’ mi fa schifo, non certo le persone, la ‘cosa in sé’), è la modifica della destinazione delle risorse pubbliche stanziate, circa 50 milioni di euro.
Confrontiamo le frasi dell’art. 4 comma 1 nelle versioni dei due Accordi di Programma, il primo, di Solinas, e il secondo di Todde:
Solinas-Truzzu: «La Regione Autonoma della Sardegna in attuazione di quanto disposto dall’articolo 11 della legge regionale 21 febbraio 2023 cosi come modificato per effetto dell’articolo 2 della legge regionale n. 9 del 23 ottobre 2023 , concorre alla realizzazione del nuovo Stadio secondo gli standard previsti dalle competizioni internazionali, limitatamente alla destinazione a tal fine delle risorse finanziarie stanziate a valere sulle annualità 2023-2026 e attraverso il competente Assessorato dei lavori pubblici, che porrà in essere i necessari provvedimenti attuativi, secondo le specifiche norme di comparto che ne regolano il finanziamento, la programmazione e l’attuazione di opere»;
Todde-Zedda: «La Regione Autonoma della Sardegna in attuazione di quanto disposto dall’articolo 11 della legge regionale 21 febbraio 2023 così come modificato per effetto dell’articolo 2 della legge regionale n. 9 del 23 ottobre 2023, concorre alla realizzazione del nuovo Stadio secondo gli standard previsti dalle competizioni internazionali, con una dotazione finanziaria pari a 50 milioni di euro da finanziarsi con fondi provenienti dal Bilancio regionale».
Come si può notare, la parte in grassetto della vecchia formulazione è quella espunta nella nuova e la differenza non è marginale.
Nella prima versione, i soldi della Regione potevano essere utilizzati solo per fare lo stadio, nella seconda no, essi vanno a finanziare complessivamente il progetto, compresi l’hotel di 126 stanze, la Spa, il centro congressi e il bar a gestione privata.
Questo è il mondo che si oppose a Cellino quando voleva fare lo stadio esclusivamente con i suoi soldi; questo è il mondo che ha un’idea a dir poco originale, per non dire invertita, di cosa siano la Destra e la Sinistra in Sardegna; questo è il mondo giustizialista che manda in galera la gente per aver aiutato un disoccupato a trovare lavoro, ma regala hotel, bar e Spa con la finanza pubblica.
Il cestino per il vomito virtuale è a disposizione di tutti.
Egregio Professore, “la questione è mal posta”, mi permetta, può andar bene come commento a qualche sessione di esami universitaria, ma non su un blog aperto alla discussione. La domanda era per quello che mi interessava sapere e a quanto pare non mi ha risposto.
La battuta sul PC non voleva depotenziare l’autorevolezza di nessuno, ci mancherebbe, era semplice (bassa) ironia che però non dovrebbe essere accettata a fasi alterne. Lei mi sembra la usi abbastanza, posso usarla anche io? Grazie.
Quando ci sono tanti topi interessati al formaggio, si può tentare di girare pagina e avviare un appalto concorso per ristrutturare il Sant’Elia….. È sono convinto che si risparmia e non si brucia altro territorio.
L’hotel, la spa, è altre cose le farei a Giorgino al posto del rigassificatore.
Troppo semplice direte voi…. Già é troppo semplice!!
@Vincenzo S. , Su Stangioni non è per nulla paludoso, tanto che lo stadio andava realizzato al fianco di strutture già esistenti come la motorizzazione, il terreno non è diverso ma anzi il medesimo che si può trovare in quelli adiacenti a Su Planu / Mulinu Becciu (palazzi di 10 piani) e del Casic (capannoni industriali)
il nuovo stadio era già stato approvato in quella location che sarebbe molto più intelligente visto che gli stadi si costruiscono in periferia al fine di non congestionare il traffico cittadino
il vecchio sant’elia inoltre si prestava ad un utilizzo perfetto come arena eventi, con un palco decentrato bidirezionale si può utilizzare verso una curva come anfiteatro per spettacoli medi (lirica, jazz, etc), verso il campo come parterre per concerti più grandi (pop rock), inoltre chiudendo le volumetrie perimetrali con un intervento di design, si sarebbero creati spazi commerciali aperti tutta la settimana, in questo modo la città avrebbe due spazi utili di eccellenza, un arena eventi in centro a Sant’Elia ed uno stadio da calcio ( a Su Stangioni)
Gentile Avvocato,
le minacciate “altre sedi” sono parte della sua professione – che, come sa, rispetto e non discuto – ma evidentemente testimoniano una certa avversione per la dialettica politica. In questo caso, lei è stato citato – peraltro marginalmente – in quanto Assessore Comunale allo Sport e dunque come rappresentante politico, al quale – mi creda, per esperienza – sono sempre state riservate le più sferzanti critiche da chi legittimamente svolge il ruolo di opposizione o semplicemente di commentatore politico. Nessuno le ha mai contestato alcun reato e se lei ritiene ciò, “malevola” è la sua lettura degli scritti altrui non la loro sostanza. Di più, francamente, non si comprende perchè Ella si affretti sempre ad intervenire con tanto zelo su questa vicenda e, in questo caso, a ripondere ad una domanda e a coprire un’eventuale responsabilità politica che non sono in capo a Lei: infatti, i sottoscrittori del nuovo Accordo di Programma – eventualmente – saranno la Presidente della Regione e il Sindaco di Cagliari; mentre i votanti della proposta di deliberazione n. 156 del 9.12.2024 i Consiglieri Comunani di Cagliari.
Al netto di tutta la sua lunga dissertazione, se è così evidente che i fondi pubblici andranno a coprire la costruzione del solo stadio, le domande restano due, molto semplici:
1) dando per buono che mancasse un decreto del Presidente della Regione per concludere l’iter di approvazione dell’Accordo di Programma già sottoscritto, perchè in questi 9 mesi la Presidente Todde non ha semplicemente adottato il decreto mancante e fatto trasferire le risorse al Comune di Cagliari?
2) perchè si è optato per la sottoscrizione di un nuovo Accordo di Programma nella cui stesura sono state espunte dall’art.4, punto 3, le parole “Le risorse[…] saranno attribuite al Comune di Cagliari […] per le sole attività connesse alla realizzazione dell’impianto sportivo”?
Nel vecchio testo non si parlava affatto di volumi del Progetto Norma e pertanto non è certo la rinuncia ad alcune volumetrie nei comparti adiacenti allo stadio a giustificare l’esigenza di un nuovo Accordo di Programma.
Sui costi e sui numeri che Ella sgranella arrivando a 120.000.000 per la costruzione del solo impianto sportivo, mi riservo un approfondimento. Il Comune di Milano, amministrato dal Sindaco Sala, ha infatti ufficializzato in Conferenza dei Servizi per il nuovo San Siro – sono atti pubblici, non svelo niente di che – che da una ricerca della Direzione Tecnica meneghina i costi medi a posto spettatore ricavati dall’analisi di ben 29 impianti sarebbero pari a 3.600 euro a posto. Tale media comprenderebbe anche due impianti ‘costosissimi’ come Wembley e Arsenal. Se così fosse, uno stadio da 25.000 posti in linea con le prescrizioni UEFA per le manifestazioni internazionali costerebbe mediamente 90.000.000. A questo punto, sommando i 10 mln del Comune ai 50 mln della Regione, ci sarebbero – sempre con riserva di un necessario approfondimento – 60 mln di fondi pubblici su 90 mln di costi. A questo punto verrebbe da chiedersi: è previsto il ricorso al credito sportivo per la realizzazione dell’impianto? E se sì, per quale importo? Perchè se fosse oltre i 30 mln chiaramente alcune riflessioni andrebbero fatte.
E’ ancora possibile in quest’Isola chiedere conto a chi governa del suo operato? Si può ancora dissentire, fare opposizione, nutrire politicamente dubbi ed esternarli? O dobbiamo temere la minaccia di “altre sedi” se rifiutiamo l’omologazione al pensiero unico?
Egregio avvocato, la chiamo così perché la confidenza, una volta persa per disprezzo telefonico ostentato e inatteso, non si recupera certo con la bonomia. Chi ne è rimasto vittima, nella fattispecie io, se lo tiene prima come una ferita e poi come una cicatrice. Ha poco da prendere atto dell’ovvio, perché non ho mai parlato di illegalità. Torniamo al tu, per comodità. Tu confondi la propensione alla polemica con la resistenza a un modo di esercitare il potere e di manipolare il consenso da cui ho sempre dissentito e sempre dissentirò, ma l’ordinamento consente a te di aderirvi quanto a me oppormici. Peraltro, ho imparato ad abbandonare i paludamenti del confronto politico dotto da chi oggi ci governa e a che a te piace tanto. Quanto a come mi sono comportato io quando avevo ruoli di governo, sai bene che venni accusato a otto colonne da chi mi si opponeva all’interno della maggioranza con rilievi ben più rilevanti di quelli, dialettici, che io uso con voi ( ma non siete voi ad interessarmi, piuttosto il regime parassitario che si sta instaurando in Sardegna) che portarono la Guardia di Finanza a cercare ossessivamente nel mio assessorato le carte dei bandi gestiti dalla Programmazione; eppure, io non evocai i tribunali, tu l’hai fatto e ciò la dice lunga dell’abisso che ormai ci separa. Tu che chiedi a me di avere il senso della misura nell’opposizione, che peraltro faccio da solo, mettendoci sempre la faccia e senza alcun interesse personale, dimostri di non avere il senso del limite che soprattutto chi esercita il potere deve avere. Tacciare di violenza il dissenso è tipico di chi non sa gestire il dissenso. Non tutto si può acconciare, egregio avvocato; spesso bisogna disfare per liberare il cielo da convenienze e egemonie che sono le vere nemiche di ogni sviluppo e di ogni libertà. Infine: poniamo che io prima voglia fare una fontana e dopo, cambi idea, e voglia fare un prato: tu come chiami il cambiamento? Attendo senza trepidazione la tua interpretazione.
Caro Paolo ( anche se improvvisamente mi qualifichi “egregio avvocato”) non ho la minima intenzione di trasferire il nostro confronto in sedi diverse da questa. Ben conosco l’importanza e il valore del dissenso. Sono stato all’opposizione di quattro giunte comunali di centro destra e non sono mai stato clemente ne mai incline al conformismo con il potere. Ma esistono regole di equilibrio e di rispetto dell’avversario politico alle quali non ho mai derogato. Prendo atto con piacere che affermi che la Giunta Comunale non si è mossa nel solco della illegalità ma che tu hai rivendicato esclusivamente un “diverso modo di concepire l’utilizzo delle risorse pubbliche”. Non mi pare però che parlare di regali alla parte privata e la circostanza che ti faccia schifo la modifica della destinazione delle risorse pubbliche operata dalla Giunta Comunale possa rivestire un significato differente da quello che chiunque naturalmente gli attribuirebbe. La verità è che anche il diritto di critica ha i suoi limiti e mi pare che anche in questa occasione ti sia fatto trascinare dalla propensione alla polemica che, con destinatari di volta in volta differenti, ti ha sempre caratterizzato. Non credo, per i principi a cui ti ispiri e che ti riconosco, che avresti accettato passivamente l’ essere tacciato di comportamenti illegali, perché di questo si tratta, con la stessa disinvoltura con la quale hai valutato il comportamento della Giunta Comunale nella vicenda.
Che ha doverosamente reagito, a mio tramite, ad attacco tanto violento quanto ingiusto e immeritato. E che continuerà a dissentire su un piano dialettico da ogni mistificazione della realtà da chiunque provenga. Conclusivamente un dubbio: cosa intendi per “ modifica della destinazione delle risorse pubbliche “. che non integri una illegalità? Attendo con trepidazione la tua interpretazione.
Egr. Prof.
Vi siete tutti sfogati ? La dx fa male ,la sx fa peggio ..Avrei, se non bella, certamente “brava” idea da sussurrare all’ orecchio della nostra signora dei voto disgiunto, alias TODDE…tto NO: Questo stadio non s’ha da fare,ne’ ora ne’ ma ( con moneta pubblica)!! Sarebbe la soluzione che porrebbe fine ad ogni problema su una struttura che come va configurandosi è solo per interesse privato e per investimenti di simil natura. Ma dopo il fallito tentativo di Cellino,temo che l’attuale proprietario della squadra non abbia né voglia né possibilità per affrontare procellose avventure! Ed allora? Cagliari senza stadio? Non so’! Faccio però l’ esempio dello stadio comunale di Bari. Costruito nel ’90 dopo 0ltre 20 anni d’attività e circa 10 di abbandono, nel 2020 si iniziò una ristrutturazione che si concluse nel 2023 e nel giugno di tale anno pote’ accogliere ben 58.000 spettatori in occasione di una partita per noi indimenticabile, Bari-Cagliari. Perché non si è mai parlato di un’analoga iniziativa? No, è impossibile! Disturba la pista di atletica ( a Bari c’era ed è stata eliminata, avvicinando le tribune al terreno di gioco), e altri inconvenienti che si sarebbero potuti eliminare ( come han fatto a Bari). Invece siamo qui a prenderci a calci (visto il tema trattato) gli uni contro gli altri : lo faccio io ,ma con i soldi vostri i(ncluso hotel. spa, negozi),lo fate voi ,mettendo il malloppo, e poi lo gestisco io o cose simili sulle quali non mi interessa entrare. Con i soldi pubblici ci sono tante cose da fare ( così la sx per il ponte sullo stretto) !Perché un discorso analogo non lo fanno in Sardegna ove si vuole costruire una struttura ,…sessista, direbbero le femministe, in quanto destinato a poche donne, come e’ uno stadio di calcio,? Per una volta sarei d’accordo con loro.. Invece Lei ci suggerisce di munirci dei sacchetti per versamenti emetici solo per leggere la descrizione degli avvenimenti in merito alla diatriba!! Seguite anche voi il suggerimento per via auricolare dato alla Toddepp !!
Cordiali saluti!
Egregio avvocato, sorvolo sul difetto professionale di adire costantemente ad altre sedi come luogo del confronto delle diverse opinioni, nonché sull’altro argomento, la mia presunta costante applicazione ad alimentare la feroce e quotidiana polemica verso la Presidente Todde, non foss’altro perché la mia si chiama in politica semplicemente ‘opposizione’ (cui tu non sei minimamente portato) e potrebbe essere anche considerata meritevole, vista la vocazione al conformismo col potere che mostri di condividere toto corde con molti altri, e vengo al punto. Se vuoi portarmi di fronte a un giudice per aver giudicato un regalo i 50 milioni, fai pure, mi difenderò, credo con le buone ragioni di chi non ha gridato all’illegalità, ma solo a un modo diverso di concepire l’utilizzo delle risorse pubbliche. Quanto al progetto, hai fatto un errore di sottovalutazione, perché io ho fatto a suo tempo un accesso agli atti e conosco lo stato dei progetti prima, durante e dopo, e soprattutto conosco un fatto incontrovertibile: la Regione non ha mai approvato il progetto, che è stato elaborato tra il Comune e il privato. Posto però che usi questi toni vagamenti allusivi alle vie giudiziarie, ne riparleremo nei prossimi giorni su questa testata e in tutte le sedi nelle quali vorrai citarmi.
Capisco che ogni spunto critico nei confronti della Presidente Todde rappresenti per te una occasione imperdibile per alimentare la feroce polemica che quotidianamente riservi alla nuova Giunta regionale, ma questa volta ti sei lasciato trascinare in una bagarre “sintattica” di assoluta inconsistenza. Provo a chiarirlo.. Solinas, in maniera del tutto imprudente, sostiene che la mia affermazione secondo la quale l’ex Presidente avrebbe omesso di rendere esecutivo con decreto l’accordo di programma del dicembre del 2023 (circostanza di fatto incontestabile e da me evocata per una esigenza di doverosa chiarezza senza alcuna velleità polemica) sarebbe stata “strumentale” a celare “le verità più imbarazzanti” del nuovo accordo di programma. In particolare Solinas afferma che con la nuova formulazione dello stesso si sarebbe resa possibile la destinazione delle risorse messe a disposizione della Regione (50.000.000 di euro) alla realizzazione di strutture alberghiere e ricreative distinte dall’impianto sportivo stadio. Al fine di dimostrare tale asserzione (da te evidentemente condivisa) l’ex Presidente pone a confronto le due formulazioni (quella dell’accordo di programma del dicembre 2023 e quella della bozza attuale) dell’art. 4 dell’accordo e perviene alla frettolosa conclusione (anche questa da te evidentemente condivisa) che il nuovo testo consentirebbe una modifica della destinazione del finanziamento regionale non più asservito al solo impianto sportivo. La questione, benevolmente, può essere definita di lana caprina. Premetto, solo incidentalmente, che attribuirmi la volontà di sollevare polemiche sterili per “celare le verità imbarazzanti del nuovo accordo di programma” costituisce un giudizio certamente poco ponderato, e come detto assolutamente incauto, meritevole di approfondimenti in altre sedi, Ma veniamo ai fatti. Parto da una domanda: il progetto al quale si riferisce l’accordo di programma del dicembre 2023 prevedeva già l’annessione all’impianto sportivo dell’albergo, del centro congressi, del centro benessere e del bar? Incontestabilmente si. I due progetti in questione si rivelano assolutamente speculari con l’unica differenza derivante dalla soppressione, che asserisci di condividere, di alcuni volumi, tra i quali un centro commerciale, originariamente previsti nell’accordo di programma sottoscritto da Solinas e dal Sindaco dell’epoca Paolo Truzzu. Ebbene attraverso il nuovo accordo di programma, reso necessario dalla soppressione di quei volumi, la Giunta comunale avrebbe scelleratamente e disonestamente reso possibile l’utilizzazione del finanziamento regionale di 50.000.000 di euro non gia esclusivamente per la realizzazione dell’impianto sportivo ma per la costruzione dell’albergo, del centro congressi, del centro benessere e del bar. Questa connotazione delinquenziale della attuale Giunta Comunale, non so se percepisci la gravità di questa affermazione, deriverebbe dalla intenzionale, ma mascherata, modifica dell’art. 4 dell’accordo di programma a breve sottoposto alla approvazione del Consiglio. Andiamo ad esaminare la nuova versione dell’art. 4: “La Regione Autonoma della Sardegna in attuazione di quanto disposto dall’articolo 11 della legge regionale 21 febbraio 2023 così come modificato per effetto dell’articolo 2 della legge regionale n. 9 del 23 ottobre 2023, concorre alla realizzazione del nuovo Stadio secondo gli standard previsti dalle competizioni internazionali, con una dotazione finanziaria pari a 50 milioni di euro da finanziarsi con fondi provenienti dal Bilancio regionale». Come da questa previsione possa evincersi il mutamento della destinazione del finanziamento regionale, preordinata (come scrivi testualmente) a “regalare” al privato un albergo, un centro congressi, un centro benessere e un punto di ristoro, non è davvero dato comprendere se non nella prospettiva malevola che permea l’intervento di Solinas e la tua adesiva ricostruzione. In realtà il finanziamento regionale di 50.000.000 di euro correttamente “concorre” alla realizzazione del nuovo stadio il cui onere complessivo, nella attuale configurazione prescritta dall’Uefa, supera l’importo di 120.000.000 di euro. L’onere economico per la realizzazione del solo impianto sportivo, ulteriore rispetto all’entità del finanziamento regionale ( circa 70.000.000 di euro derivante dalla differenza tra il costo complessivo dell’impianto sportivo, come detto 120.000.000 euro, e l’entità del contributo pubblico regionale, 50.000.000 di euro) sarà sopportato interamente dal soggetto privato che risulterà aggiudicatario della procedura ad evidenza pubblica che verrà bandita per il progetto stadio. Soggetto privato che si farà ovviamente carico di ogni costo derivante dalla realizzazione delle strutture alberghiere e ricettive, accessorie rispetto all’impianto sportivo ma funzionali al Piano Economico Finanziario (P.E.F.) dell’opera complessiva che verrà sottoposto alla vincolante approvazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Come poi sia possibile affermare che nell’ambito di una opera del valore complessivo di oltre 200.000.000, dei quali 140.000.000 a carico della parte privata, il finanziamento regionale sia destinato a concorrere alla realizzazione delle strutture accessorie e non già alla costruzione dello stadio, è interrogativo che giriamo a te e all’ex Presidente. A voi che con caustica sicurezza questo teorema del “regalo” e della distrazione dalla naturale destinazione pubblica del finanziamento regionale ( fattispecie che, lo ricordo a me stesso, integrerebbe il delitto di peculato) avete affermato e incautamente diffuso. Ho la sensazione che il vomito che evochi nel tuo intervento consegua a cause ben differenti dall’operato nella vicenda della Giunta Comunale della quale mi onoro di far parte e la cui onestà e correttezza rivendico, e rivendicherò in ogni sede, con la dovuta fermezza.
Gentile Professore.
Intanto grazie per la cortese risposta. Al tempo, subito dopo il famoso concorso online indetto dal Cagliari per far scegliere ai tifosi lo stadio fra una rosa di tre progetti nel 2018 prese forma definitiva il progetto allora affiancato da Sportium (successivamente si è aggiunta la Costim che completa il consorzio proponente) con avvio dell’iter burocratico. Allora, posso darle per sicuro che i 70 milioni previsti per l’opera nel PF erano interamente a carico del proponente. Al di là di questi dettagli, ciò che ci si deve domandare oggi è se aver convinto il proponente a fare qualcosa di profondamente diverso (spa e albergo c’erano anche nel progetto iniziale, come pure un centro commereciale poi escluso dalla versione riformulata) al fine di far entrare Cagliari nel giro di Euro 2032, determinando una spesa oggi maggiore del 200% rispetto alla cifra iniziale, giustifichi quel finanziamento oppure no.
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A Massimo Cellino, a suo tempo, raccomandavo di acquistare un terreno in uno dei comuni dell’hinterland (lasciamo perdere Su Stangioni: hanno bocciato la costruzione di un piccolo numero di villette unifamiliari perché il terreno è paludoso, figuriamoci se ci si potrebbe fare uno stadio col peso che ha), e di costruirlo fuori dai confini del comune di Cagliari. Cosa che avrebbe permesso al club di patrimonializzare l’impianto, come invece non si potrà fare con l’attuale progetto in quanto patrimonio del Comune di Cagliari.
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La stessa cosa l’avrei detta pure a Giulini se mai mi avesse dato retta una volta che una, parlo di calciomercato, lasciando a Comune e Regione mano libera per decidere cosa fare del Sant’Elia, come sistemarlo mettendoci i soldi necessari. Trovo incomprensibile che il privato che vincerà la gara d’appalto europea metta sul piatto oltre 140 milioni per realizzare qualcosa di cui non avrà la proprietà ma al massimo una concessone per 55 anni. Se non ci fosse questo dettaglio, abbinato alla più decisiva ingerenza politica pro Euro 2032, anche io riterrei ingiustificato quel finanziamento pur se irrilevante rispetto a quanto la pubblica finanza dovrà mettere sul piatto per ristrutturare gli altri stadi (la cifra girata tempo fa era di 800 milioni di euro). Ma queste due variabili ci sono. E penso che non si possa chiedere a chi vincerà quel benedetto appalto di scordare che causa ingerenza pubblica, dovrà spendere tre volte tanto.
Cordiali saluti
Si sta facendo di tutto per far slittare nei tempi i lavori per la costruzione dello stadio, inutile che mettano in ballo in aggiunta hotel , bar e centro benessere se poi non ci sono le risorse per fare tutto. Facciano lo stadio altrimenti sono solo alibi per non far decollare il progetto stadio.
Egregio Enzo, tante parole per confermare ciò che dice l’articolo. L’accordo di programam è stato modificato per rendere finanziabile un progetto che non consentiva di distinguere l’interesse privato da quello pubblico. Che poi la colpa di questo pasticcio sia addebitabile alle scelte politiche passate, con il presunto rifiuto del progetto 2017 (non è vero che il progetto fosse a carico del privato, perché io ero assessore ai Lavori Pubblici della Regione e venni coinvolto per un pezzo da un’interlocuzione proproio per reperire risorse pubbliche, che la Giunta allora in carica non concesse), può anche starci, nel senso che le amministrazioni cambiano opinione su tante cose, ma resta un fatto: questo finanziamento non è in alcun modo assimilabile a quelli per ristrutturazioni o per nuove edificazioni già attivi in Itlia e la differenza sta proprio nel modello di Project che è stato costruito e che, a mio modestissimo avviso, non è per niente insospettabile di un uso improprio delle risorse pubbliche.
Dunque, a leggere quanto riportato, sembra che tanto i presenti quanto l’ex governatore (taccio su come si è comportato nel fatto di specie) abbiano inteso che albergo, spa e tutto il resto siano:
1 – elementi scollegati dal progetto
2 – elementi inseriti nel progetto in un secondo tempo
3 – che la spesa per la realizzazione del nuovo stadio (di cui albergo e spa fanno parte) sia fatta per capitoli e vada alla gara d’appalto europea per blocchi consentendo in tale modo al vincitore della gara europea di ricevere i finanziamenti promessi (che hanno una genesi che, purtroppo, la maggior parte di coloro che si avventurano a disquisire sul tema non conoscono) di essere dirottati su specifiche parti del progetto.
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Mi spiace, ma non è affatto così.
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Il finanziamento non può andare alla costruzione dello stadio intendendo campo di gioco, tribune e spogliatoi, per il semplice fatto che questo fa parte di un progetto che non si può scorporare. O meglio, si potrebbe ma a questo punto servirebbe un nuovo progetto, un nuovo PF, e quindi ripartire da zero. Ergo, minimo cinque anni se va bene. E visto come è andata dal 2017 a oggi direi che ipotizzare un percorso in discesa è come credere negli unicorni rosa.
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Ma ci si dimentica anche di altro. Tipo, che è stata la politica a farsi venire il brivido di avere gli Europei del 2032 in Sardegna. Non il proponente del progetto, che infatti ne aveva presentato uno, più semplice, nel 2017 a costo interamente coperto da propri fondi. Chi s’è fatto venire quel brivido, ha chiesto (e malauguratamente ottenuto) uno stop a quel progetto a favore di uno nuovo i cui costi erano decisamente diversi perché diversa era la tipologia dell’impianto. Se poi i continui pit stop all’iter hanno fatto sì che da 70 milioni si passi a 200 e oltre è ben difficile credere che sia colpa del soggetto proponente (chiamasi tale perché si tratta di un consorzio).
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E’ inutile tirare in ballo Cellino, trattato non con i guanti innegabilmente. Ma i suoi tentativi dall’alba del millennio in poi sono avvenuti in assenza della legge sulle infrastrutture sportive varata dal governo Renzi nel 2013. Il fatto è che se la politica impegna il soggetto privato a modificare un progetto (mettetevi nei suoi panni: l’iter passa più volte da Comune e Regione, era pure difficile opporsi) con i costi cresciuti in quel modo, vi pare giusto che a pagare l’extra sia il proponente?
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Se ci si vuole scandalizzare su questa materia, vi offro io uno spunto. Sapete chi paga la ristrutturazione degli stadi italiani per Euro 2032? Sapete chi paga la ristrutturazione del Franchi a Firenze, Dall’Ara a Bologna, San Paolo a Napoli, Meazza a Milano, Olimpico a Roma? La paghiamo tutti. E non per una quota parte, la paghiamo per intero. I finanziamenti promessi al progetto di Cagliari (impianto di proprietà del Comune di Cagliari ora e in futuro) conseguenti a modifiche volute da Comune e Regione, davvero si fatica a discuterli.
(A Torino, la regione Piemonte non ha messo un soldo. Ma la Juventus ha avuto per 26 milioni di euro il Delle Alpi che costò 120 miliardi delle vecchie lire, uno stadio che neppure dopo 15 anni di vita è stato raso al suolo. E per la modica cifra di un milione, successivamente ha avuto i terreni della Continassa, dove chiunque può andare a vedere cosa ci è stato realizzato. Alberghi compresi.)
Cordiali saluti
sarebbe stato molto più sensato convertire il vecchio sant’elia a grande arena eventi, per i grandi spettacoli in sostituzione dell’anfiteatro romano e per i grandi concerti, spazio che in città manca, e poi realizzare il nuovo stadio a Su Stangioni così come era previsto dall’allora piano di urbanizzazione, era già tutto pronto, ma i signori del mattone misero gli avidi occhi sui terreni di sant’elia, facendo i conti senza le hostes, e dopo 30 anni siamo ancora qui a discuterne
Egregio Davide, l’italiano non è l’italiano, l’italiano è ragionare, come diceva Sciascia e “limitatamente alla destinazione a tal fine” significa esattamente ciò che ho scritto.
Di male in peggio.
Si usa dire: “su Oe chi nara corrudu a s’ainu”, in questa giunta regionale s’ainu è diventato Oe ma cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia, anzi peggiora:
Spesa per il superstaff ampliata a dismisura con “sa biada” di Desirée che non fa più video urlanti ma sta allineata e coperta;
Continuità territoriale inesistente;
Sanità riservata solo ai più abbienti con buona pace di #rombodiTodde che è capace solo di cazziare i medici degli ospedali;
Il consulente sardistoide (ex) rivoluzionario Franziscu Sedda muto e rassegnato ma superpagato.
PROCURADE ‘E MODERARE BARONES SA TIRANNIA…
per il signor Luca lo stadio non si è fatto perchè evidentemente Giulini non ha i soldi oppure non vuole metterne di tasca propria è evidente
Dal confronto dei testi che ha citato NON può emergere quello che lei rappresenta:
la formulazione del testo Solinas “limitatamente alla destinazione a tal fine delle risorse finanziarie stanziate a valere sulle annualità 2023-2026” fa riferimento all’importo delle risorse che la Regione mette a disposizione per la realizzazione del nuovo stadio,
appunto nei limiti degli importi stanziati nel bilancio, e NON si riferisce al contenuto del progetto generale stadio (solo stadio o stadio + altre opere extrasportive).
La rimozione della frase che ha riportato in grassetto non c’entra niente su quali opere erano previste prima e quali lo siano invece ora con questo nuovo testo: entrambi i testi si riferiscono allo stesso “nuovo Stadio”.
( ovviamente se Solinas avesse voluto limitare l’uso di queste risorse alla relizzazione della sola struttura sportiva stadio avrebbe scritto diversamente ma no l’ha fatto)
La differenza tra i due testi – che appunto non hanno elementi di differenza tra loro che consentono percorsi diversi (= più facili) a opere extra-stadio pagati dalla Regione – semmai riguardano che Solinas oltre a prevedere lo stanziamento previsto nel bilancio, prevedeva il ruolo della Regione attraverso atti dell’Assessore dei Lavori pubblici mentre il testo Todde no (l’attuazione per la parte della Regione la gestirà forse la Presidenza della Regione? ) e che le risorse non sono più vincolate alle annualità 2023 -2026 del bilancio della Regione (potrebbero anche non esserci più, se non sono state utilizzate…o forse non ci sono mai state??)
sarebbe bello sapere perchè la Politica non ha concesso a Cellino la costruzione dello Stadio con i suoi soldi facendo risparmiare Regione e Comune
Anche questo ” affare ” ,conferma la pochezza amministrativa di questa giunta ,stavolta in assonanza con il sindaco voltagabbana ; siamo stati capaci di rifiutare le proposte di Cellino ,mettendolo anche in galera,che non avrebbero gravato sui bilanci regionale e comunale neanche per un euro ,ma non vediamo l’ora , per la gloria dei nuovi potenti , di avviare i lavori ,conn la dorranza vhe in itinrre non di inventi wualche nuovo codicillo per smpliare la partecipazione pubblica !!!!!! Intanto la nostra rete idrica fa ….acqua da tutte le parti ed i nostri agricoltori attendono ristori per la siccità Che tempi !!!!
Eh no, la questione è mal posta. Andiamo a vedere i progetti simili di Torino, per esempio, e vediamo se la Regione Piemonte ha investito del denaro. Il modello prescelto è quello del project financing; vada a vedere altri project su terreno demaniale e scopra che in genere il pubblico mette l’area e il privato, con suo risorse, realizza il progetto (uno dei project meglio riusciti è quello realizzato da Franco Meloni a Selargius con la casa per gli affetti da autismo). Le risorse pubbliche devono essere destinate a scopi di pubblica utilità, non a intenti speculativi trascinati da interessi pubblici. Se il precedente progetto non funzionava ciò accadeva per incapacità del privato di far fronte ai suoi impegni. Resta un punto: Cellino non aveva chiesto un solo euro di finanza pubblica. Evidentemente, si può fare uno stadio competitivo affidandone la costruzione e l’edificazione al privato e riservando le risorse pubbliche per sistemare il territorio, per esempio. Quanto al computer di Solinas, capisco che le serviva diminuire l’autorevolezza dell’enunciato ricordando le scorrerie del passato, ma trovo il suo metodo utile alla distrazione di massa. Stia la merito e il merito è dato dai due testi dei due accordi di programma.
Noto con piacere che a Solinas hanno restituito il PC che gli era stato rubato, bene, così potremmo leggere nuovamente i suoi brillanti interventi.
Nel merito, ed è una domanda, poniamo che per la realizzazione complessiva del progetto servano quei soldi per attivare la partecipazione dei privati per coprire la parte mancante… Meglio che l’attore pubblico partecipi così o che non si faccia lo stadio? Aggiungo, due considerazioni personali, ma se il precedente impianto di finanziamento funzionava perché lo stadio non si è fatto? Uno stadio da trentamila posti che così potrebbe (in via del tutto teorica perché non li ospiterà) ospitate i prossimi Europei in Italia, costerebbe secondo lei meno di 50 milioni?
Nel fare “copia&incolla” si saranno certamente persi quel pezzo di testo!
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Mica si può foraggiare edilizia privata con finanza pubblica!
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Eh, ajó, pro bombitare tocat a èssere de istògomo delicadu, o “schizzinosi”! E de dinari no ndhe mànigant mancu sos canes. Serbit invetze a ndhe ammuntonare a muntone sempre prus mannu, cosa chi no faghet a gana mala a chie depet bìnchere sa gherra ca est de istògomo forte.
Si bi at zente chi tenet bisonzu, e fintzas fàmine de ndhe mòrrere… ite depet o podet bombitare de un’istògomo bóidu?! E a mòrrere za est cosa de totugantos!
Sos bombitadorzos bi istant bene fintzas in assembleas de zenia demogràtica pro sas cosas chi podent fàghere e faghent, cun cusséntzia o a cusséntzia de cingomma americana, cudha chi màstigant e che ruspint a terra e càtigant e pìtzigat fintzas a su fundu de s’iscarpa de chie colat si no daet tentu (sos pisedhos de iscola invetze la cuant suta de su bancu).
Si poi chircamus “destra” e “sinistra”… e za sunt chistionendhe de campu isportivu e “annessi”!… una borta su zogadore est a s’ala destra e s’àteru a s’ala sinistra, s’àtera a su contràriu e sempre isport e gherra a bínchere est! E tutto fa brodo.
…..bravo Paolo, esattamente così….non solo…..ma Cellino si è fatto 2 mesi “ in infermeria “ per “ tentata concussione, ovvero avrebbe costretto l’amministrazione di Quartu a fare una recinzione per lo stadio di Is Arenas( dove adesso c’è una discarica a cielo aperto), dove lui, con i suoi soldi ha costruito lo stadio dove il Cagliari ha giocato anche quattro partite di Serie A con l’autorizzazione del Prefetto ( roba da matti che può succedere solo in Italia). Insomma , come quando hanno arrestato la moglie di Mastella, lui Ministro della giustizia in carica e lei Presidente del Consiglio Regionale della Campania , per tentata concussione a Bassolino, come a dire che il topo ha ingravidato un elefante 😱. Vai Paolo, ne hai per almeno un mese 😍