di Paolo Maninchedda
Durante la campagna elettorale delle amministrative di Porto Torres presi l’impegno di intervenire sulle reti idriche della città. Abbanoa incontrò i comitati e l’Amministrazione. Adesso gli interventi sono in atto. Le foto che trovate in questo articolo riguardano le condotte delle vie Azuni, Adelasia angolo Corso Vittorio Emanuele.
In queste condotte entrava acqua potabile e usciva acqua gialla, carica di manganese e ferro. Colpa di Abbanoa o colpa della mirabile stagione autonomistica guidata dall’Esaf (150 miliardi di lire di perdite all’anno su cui non ha mai indagato nessuno) o dalle varie società di gestione comunali disseminate per la bellissima terra di Sardegna?
Arriverà un dossier corposo in Giunta che solleciterà una decisione, ma l’ipocrisia che cammina sui liquami nascosti e sull’acqua autonomistica sporca di inefficienza e di ignoranza, le antiche congreghe progettuali che hanno sbagliato i progetti, fatto le fogne con le pendenze sbagliate, gli acquedotti che si rompono ogni cento metri, che si sono dimenticate di chiedere da anni una banale relazione e in questo modo hanno bloccato i lavori, le tante saponette che scansano ogni responsabilità verranno tutti illuminati a giorno. Non c’è più l’assessore paravento che lavora, sistema e sorride. Adesso faremo l’anabasi.
Non demonizziamo l’ESAF: l’Ente nacque nel 1957 e bisogna essere limpidi nel valutarne l’operato! Forse negli ultimi 10/15 anni di esistenza è divenuto un vero carrozzone, ma non dimentichiamo che è l’unico ENTE che ha creato qualcosa veramente REGIONALE come fosse NAZIONALE! L’ESAF ha costruito le vere reti, ha acquisito il servizio di tanti Comuni, ha costruito impianti e rischiato le denunce. Assessore, non sia così severo nei confronti di ESAF: forse la SIM era meglio? O il Govossai? No: ognuno di questi sistemi nacque e si sviluppò ma alla fine ciascuno giunse alla fine di un ciclo. E nacque (malamente) Abbanoa…
Dei disastri “Esaf” ovvero come spesso li richiami in un unico insieme, “della stagione autonomistica”, ne potevamo prevedere i disastrosi risultati e ne potremo anche con buona approssimazione, ascriverne e circoscriverne le responsabilità. Mi ha tuttavia incuriosito di più, il termine, lo confesso a me nuovo, “anabasi”. Tant’è che sono andato a documentarmi in proposito, scoprendo che nell’insieme su citato, l’anabasi è stata nel tempo, più subita che fatta!
a-nà-ba-si -……. Il concetto è molto affascinante, quasi archetipico: pensare a una spedizione (ricerca) che dalla costa si inoltra nell’entroterra – “ovverosia che dall’esterno si porta verso l’interno”…sic!
Immagini scioccanti. C’è da domandarsi se l’acqua gialla che in tanti paesi dell’ isola esce dai rubinetti, non sia da imputarsi a condotte come quelle che mostra nelle foto. Allora si… altro che depuratori o pescaggio dell’acqua.