Per misurare se un’intervista televisiva è andata bene o male si può utilizzare un criterio: se L’Unione e La Nuova la silenziano, vuol dire che è andata bene.
Ieri Soru era a Di martedì, sulla 7, intervistato da Giovanni Floris.
La settimana scorsa era stata la volta della Todde.
Mercoledì scorso, cioè il giorno dopo l’intervista, i due giornali diedero risalto alle cose dette dalla candidata grillina (guardate i due ritagli di lato).
Oggi, l’intervista di Soru è platealmente ignorata.
Chiediamoci il perché.
La risposta è a portata di tutti: nella proprietà della Nuova siede il capo della Confindustria sarda, ing. De Pascale, che è un avversario di Soru.
L’Unione è del dottor Zuncheddu che si sente minacciato dalla candidatura di Soru ed è spinto da molti a candidarsi per il centrodestra.
La domanda senza risposta è: dove può formarsi la pubblica opinione? Su Messenger?
Io non sono un intimo di Soru, non sono dentro il circuito più stretto delle sue relazioni e dunque non sono annoverabile tra i tifosi.
Ieri una persona che ha militato nel passato con Soru mi ha ricordato che proprio nel suo circuito io sarei odiato. Non mi pare sia vero, ma lo prendo per buono, perché sarebbe storicamente giustificabile. Eppure non me ne frega niente e spiego perché.
Sto notando che intorno a Soru si sta formando una coalizione (siamo a 7 liste, contro le 5 della Todde), che ha una caratteristica: è ampliabile, cioè potenzialmente può allargarsi ancora verso i liberal del centrodestra. È più comoda per i candidati, perché ha più probabilità di vittoria e di elezione. È anti-ideologica, cioè programmatica.
Intorno alla Todde la coalizione è chiusa, delimitata dal perimetro invalicabile eretto dai grillini, il perimetro dell’estremismo populista sufficiente a se stesso e al mondo.
I Cinquestelle hanno chiuso il Pd in un recinto.
Per tutti questi motivi, perché i fatti stanno dimostrando quanto sia irrazionale la strategia Pd che punta all’aggressione o per indurre Soru al ritiro o per far ritirare i Progressisti (che invece, facendo un po’ di conti, numeri alla mano verificano la maggiore convenienza a stare dove sono) si arriva ai mezzucci: i grillini fanno i bulli in rete e aggrediscono chi la pensa diversamente da loro e i giornali silenziano Soru.
Invece ieri Soru se l’è cavata egregiamente: a domande difficili ha risposto con intelligenza, continuando a ragionare secondo le proprie categorie e non secondo le false piste proposte dal giornalista.
Era in televisione, non in un’università.
Ha fatto bene a ribadire le sue ragioni, piuttosto che scivolare in analisi che non avrebbe avuto il tempo di sviluppare.
Siccome mi stanno sulla punta del naso le censure, riporto qui sotto l’intervista.
@ Alberto Ci vada piano a giudicare i caratteri. Io sono stato dipinto in un modo così negativo che, quando sono rientrato al lavoro in Facoltà, vedevo colleghi guardarmi inspiegabilmente in cagnesco. Dopo qualche anno sono venute a chiedermi scusa, a dirmi che avevano sentito voci su di me così negative da indurli a non frequentarmi. Faccia attenzione a chi dice che una persona ha un cattivo carattere: il più delle volte ha solo carattere.
Che l’On. Renato Soru se la cavi con le parole, con le idee suggestive ed emozionali, nessuno dubita. È un uomo colto e intelligente.
I dubbi sono alimentati dal temperamento di cui si è avuto modo di apprezzare nella trascorsa legislatura, del quale sono riportate testimonianze di un decisore risoluto ed affatto democratico.
Insomma una persona antitetica a quella che oggi reclama democrazia nelle primarie nella corrente di centrosinistra.
Molti che in passato hanno votato PD non sono iscritti o attivisti o hanno alcun legame con quel sodalizio. Semplicemente era il meno peggio, più che altro un voto contro. Io ero fra quelli. Sono sicuro che non fossimo pochi e probabilmente quei voti sono stati determinanti per vincere e per evitare disfatte quando hanno vinto altri. Bene, confido che a febbraio tutte quelle persone non diano il. voto al PD e che lo diano a Soru. Ma credo anche che non pochi iscritti che ragionano con la propria testa facciano lo stesso.
Prof, grazie per la sua analisi che, come al solito è ineccepibile. Ma, oltre agli aspetti dell’ “informazioni” riprendo una frase sulla politica: “… intorno a Soru si sta formando una coalizione (siamo a 7 liste, contro le 5 della Todde), che ha una caratteristica: è ampliabile, cioè potenzialmente può allargarsi ancora verso i liberal del centrodestra.. …” I liberal del centro-dex sono tutte quelle componenti “moderate ” della galassia del centro del centro -dex? Sono i Riformatori, Sardegna 2020, altri? Ma tutti hanno un ruolo importante nell coalizione di centrodestra ed anche assessorati di peso (lavori pubblici, agricoltura,…). E tutti gestiscono con stesse logiche, approccio e modalità che caratterizzano l’attuale maggioranza, senza per niente distinguersi.
L’idea di Sardegna e di gestione pubblica che sta proponendo Soru, e che mi pare lei condivida, è esattamente opposta.
Quindi mi chiedo: quale è la parte liberal (devo sempre correggere il t9r perché propone “liberale” ma non mi sembra per niente adatto in questo caso) che ancora può assere interessante per la proposta? Se poi provo ad immaginare qualche nome, allora certo che qualche consigliere regionale scontento nel centrodestra ci sarà! E poi ci sono quelli che parlano di “opportunità politica del momento”. Questo si concretizza sempre in convenienza di una parte a discapito della generalità. Se si vede un po’ nei vari paesi, da Nord a Sud, na molto nel Nord, tutti questi consiglieri “scontenti” (affamati a mio modo di vedere) amministrano, spesso tramite prestanomi, con modalità del tutto uguali a quelle dell’ attuale maggioranza in Consiglio (insomma, gestiscono interessi che non sempre sono collettivi).
Considerando poi le dichiarazioni, gli argomenti sostenuti, i comportamenti in aula (il voto) non solo negli ultimi 5 anni ma anche nei 10/15 precedenti, mi chiedevo cosa possono condividere quei gruppi o persone “liberal” del centrodestra con la proposta di Soru.
Mi chiedo se nella proposta di Soru, la componente di centrodestra, proprio per la storia, i comportamenti e le personalità (o personaggi) non sia deleterio.
Prof, come a lezione, mi dia qualche spunto per capire un po’ di più
I grillini non conoscono ragionamenti ne politici ne di altra natura ( esempio:ieri diballista ha ricordato che non ci sono soldi da spendere nel bilancio pub., danno quasi la colpa alla meloni e non ai suoi compari di merenda che hanno fatto campagna elettorale gratuitamente con soldi pubblici aumentando il debito)sono tutti uguali basta dare un occhiata al web e social ora si sono coalizzati dal tutto il territorio italiano per mettere like i commentare soru e todde a questa roba si risponde rimettendoli al loro posto: a cuccia.
Grazie per aver consentito di ascoltare Soru anche a chi non lo ha visto da Floris.
Soru esprime una forte personalità, e questo è un valore aggiunto.
Credo che se vuole che i Sardi valutino la sua proposta politica, dovrenne focalizzarla meglio.
Maggiore autonomia dallo stato centrale, attuazione statuto, migliore utilizzo delle risorse… sono temi che tutti i candidati in qualche misura richiamano e che, in passato, altri candidati hanno citato diffusamente.
Penso che i cittadini valutino con più attenzione se riescono a capire che tipo di scelte concrete un’ amministratore regionale farà: trasporti, urbanistica, sanità, cultura, scuola, organizzazione amministrativa, sviluppo industriale, poteri della Regione ecc.
Quali idee con precisione ( la precisione distingue una proposta politica da un’altra) vorrebbe realizzare nella nostra isola e con quali risorse.
Così si passa dalle affermazioni di principio, che generano adesione di tutti, all’identificazione della proposta politica che che implica scelte e condivisione consapevole.
Una cosa che mi sembra interessante far notare è che (escludendo le reti Mediaset che hanno rappresentato il peggio del peggio) le dinamiche di lottizzazione dell’informazione in Italia, con le quali il centrosinistra era connivente, sono diventate ormai una “guerra tra poveri”. Non trovando più nessuno sbocco nelle reti RAI, occupate militarmente dalla destra, tutti trasferiscono armi e bagagli nei media privati minori. Rovinando anche le testate che si professano più libere o indipendenti. E ovviamente Floris è uno che ci sguazza da sempre in tali dinamiche, da buon figlioccio del centrosinistra sardo/romano ligio alle correnti del suo partito. Infatti ha relegato l’intervista di Renato Soru ben dopo la mezzanotte. Orario nel quale l’audience televisiva si riduce ai minimi termini. Alla Todde invece, guarda caso, ha riservato grandi onori. Con intervista in fascia centrale intorno alle 22 e poltrona da opinionista privilegiata nel parterre degli ospiti importanti fin dall’inizio. Se a questo si aggiunge il fatto che ora cala in Sardegna anche la colonnella Eli Sclhein e che i marescialli del centrosinistra sardo decidano di iniziare frettolosamente un tour elettorale nei paesi della Sardegna (scimmiottando quello che Soru sta facendo da mesi) abbiamo esattamente il segnale di quanto TUTTI abbiano PAURA della corsa di Renato Soru a briglia sciolte. Sanno che uno come lui è un pericolo per entrambi gli schieramenti. Ha idee troppo chiare e si muove in fretta e con determinazione. Testardo come un mulo (anche troppo) e duro come dovrebbe essere un sardo quando si rompe le palle dei giochini di potere sottobanco e rovescia il tavolo. Sanno che andrà per la sua strada, raccogliendo in Sardegna, da solo, molti più voti di PD, CinqueStelle, Lega o Fratelli d’Italia presi ognuno singolarmente. Quindi qualsiasi sia il risultato finale chiunque arrivi al governo regionale dovrà fare i conti con il tavolo che che lui ha rovesciato e a carte scoperte. Anche il fatto che lei si stia ricredendo sul conto di Soru dimostra questo. A cui si aggiunge il fatto che lui abbia l’appoggio di forze progressiste e indipendentiste illuminate e cominci a parlare, senza remore come ha fatto nell’intervista di ieri, di AUTODETERMINAZIONE DEI SARDI crea immane scompiglio. Per forze indipendentiste intendo ovviamente Liberu, non certo altri che oggi raccattano briciole sotto il tavolo di PD e Cinquestelle. Tutta gente che lei conosce bene e ha rovinato IRS, Progres e anche il suo PdS. Infatti il programma di Renato Soru su argomenti come RISORSE ENERGETICHE, INNOVAZIONE DIGITALE, AMBIENTE, SANITA’, TURISMO, SERVITU’ MILITARI mette in crisi la spartizione dei profitti legati al mantenimento futuro degli attuali equilibri di potere. Non è per motivi politici ma per queste ragioni economiche che viene bellamente osteggiato o ignorato da Nuova Sardegna e Unione Sarda, che sarebbero le testate “mainstream” (si fa per dire) di riferimento degli opposti schieramenti di sinistra e destra. Tutto questo la dice molto lunga sullo scenario rivoluzionario che la sua candidatura “outsider” sta creando. Un motivo in più per votarlo.
Io di questa stampa allineata e coperta non mi preoccuperei più di tanto. Il suo blogger, vale almeno metà della nuova e dell’Unione, e chi non vuole fodersarsi le orecchie e gli occhi di prosciutto, sa dove cercare . Invece mi meraviglia l’atteggiamento di Maurizio de Pascale, che da scaltro imprenditore, nonché presidente della confindustria, dovrebbe annusare il vento e capirne la direzione, al di là dei personali mal di pancia.
Non sarebbe di par suo, se non altro per gli interessi aziendali, auspicare altri 5 anni di disastri e carestie del centro-destra. E se dovesse mai leggermi, gli ricordo il danno da lui subito, quando berlusconi, d’imperio trasferì il G 8 da La Maddalena all’Aquila.
Fabio: quando dici che Soru ci sta facendo perdere le elezioni, a chi ti riferisci? Perchè non consideri il fatto che per molti sardi centrodestra o campo largo sono la stessa cosa, e che molti auspicano la nascita di una forza diversa (che se anche non vincesse le elezioni potrebbe porre le basi per le politiche dei prossimi 30 anni)
….certamente non lo sposerei perché ha un caratteraccio😰 però oggi come oggi è sicuramente il meno peggio tra i tre in campo
Lasciando da parte i brutti aspetti della stampa Sarda, dopo aver sentito l’intervista di Soru, posso dire senza smentita alcuna che almeno lui parla da Sardo vestito da Sardo, non da Sardo vestito da Italiano o Italiano vestito da Sardo, la differenza è tutta li… Spero vivamente in lui 👍🏼
Fabio purtroppo non ha capito che voglio fare il presidente o porto via il pallone l’ha detto la todde. soru ha chiesto un confronto tra una rosa di candidati autorevoli ed una decisione degli elettori, per poi eventualmente fare democraticamente un passo indietro. fabio è quello che ha chiesto soru ed è quello che hanno chiesto molti militanti del pd. alla disfatta hanno deciso di andare i 5s ed i dirigenti del pd che vogliono mantenere il sedere in caldo e salvaguardato il 27 del mese…ma stiano molto attenti, se soru riesce ad aggregare qualche forza di centro, qualcuno dovrà andare all’ufficio di collocamento o chiedere il reddito di citadinanza ai colleghi 5s. soru, se si rompe il centro dx rischia di vincere o in ogni caso di arrivare secondo…meditate gente…meditate…
Permettimi: per misurare se un’intervista è andata bene o male si può utilizzare più di un criterio. Innanzitutto bisognerebbe riflettere sulle domande. Io continuo a pensare che quelle giuste siano ben lungi dall’essere state poste. E non solo da Floris. Speriamo che prima o poi arrivino. Per farlo, naturalmente, ci vogliono capacità, memoria, sguardo lungo e una certa attitudine a scavare in profondità, senza alcun compiacimento, furbizia, senza sconti. Poi le risposte. Su queste non si può tralasciare il fatto che Soru mostri la particolare vocazione a buttare la palla in tribuna (quando non rispondere), con una indubbia capacità e inclinazione a svolgere ragionamenti che vanno ben oltre la stretta domanda. Insomma, se uno ti chiede quanti anni hai, la risposta non può essere che il tuo vicino di casa ne ha 5 di più. O che al tuo compleanno saranno rose e fiori per tutti. Io sono molto più interessato alle domande, vere, finora – a mio modesto avviso – non poste, piuttosto che al ricamo sui ‘silenziamenti’ dell’Unione e Nuova. Altro punto: per essere annoverati tra i tifosi di Soru bisogna quindi essere intimi o dentro il circuito più stretto delle sue relazioni? Davvero? Tertium (quartum, quintum, etc) non datur? Sbagli. Di typhos, fuori dagli schemi in cui vorresti racchiudere la categoria dei praticanti, io ne vedo parecchi. Vedo molti colpiti da stati di agitazione e intorpidimento dell’ippocampo e della corteccia entorinale, ben riuniti o ritrovati intorno al falò delle vanità. Come lo erano gli spettatori delle Olimpiadi che festeggiavano i loro beniamini, senza per questo essere intimi.
@ Fabio Fabio, mi riconosco nelle “inserite nel mondo della politica e serie, con grandi motivazioni civili”. Queste persone non accettano imposizioni, candidature inadeguate e congiure di palazzo. La ragion di stato impone la rivolta dinanzi a disegnini oligarchici spacciati per provvidenziali progetti di vittoria.
Credo che Soru oggi rappresenti l’unica vera novità nel panorama politico della Sardegna, appiattito su estreme populiste o comunque inadeguate, per pensiero e carenza di personalità di livello, a guidare l’isola fuori da mare in tempesta che si preannuncia ancora più burrascoso nel prossimo futuro. I giornali e i poteri consolidati temono i cambiamenti, che potrebbero modificare l’assetto di interessi sul quale si sono nel tempo adagiati. Si sa che in Sardegna cambiare è sempre stato difficile. Ma non impossibile. In particolare quando storicamente i sardi si sono resi conto che proseguire sulla medesima strada sarebbe stato fatale. E pare che forse, a dispetto dell’informazione settaria e connivente, quel momento possa essere giunto. L’importante è farlo capire ai Sardi e soprattutto che dopo averlo capito, credano nel comandante che dovrà rimontare la barca. Mi auguro che Renato Soru ci riesca.
Soru ci sta facendo perdere le elezioni per motivi personali, Stupisce che persone inserite nel mondo della politica e serie, con grandi motivazioni civili, preferiscano abbandonare l’Isola ad altri 5 anni di disastro invece di costruire, sebbene faticosamente, una via comune per la rinascita dopo la probabile e possibile vittoria se uniti. Voglio fare il Presidente o porto via il pallone. In tempi migliori il pallone glielo avrebbero regalato pur di mandare via uno “sconcagiochi” dichiarato. Si metta a disposizione. Allora diventerà credibile.
Bonu! Bene!
Sardos fortza paris cun Soru!
S’àtera est una pìndula fabbricada oltremare “regalata” a is Sardos po unu dolore de matza, segamentu de cambas e de conca chi no acabbat mai, ma chi assumancus podet e depet menguare si is Sardos, totus, no faeus is “tifosos” de totu is “curvas” de istàdiu abbadiando s’ispetàculu (e no cumprendheus chi su tifu est una maladia!) ma cricaus de èssere prus abbistos, a ogros abbertos, prus cumpetentes, prus lìbberos, prus responsàbbiles e unios e prus pagu disanimaos.
Sardigna, prendha rica de donzi bene, a tilipendhe ses disisperada; però s’ispera puru est destinada che a totu sos àteros pro tene! Tandho, fortza! Corazu! Tot’unida ca in sa libbertade bi est sa vida! No istes a birgonza umiliada! Pesandhela sa conca! Est fatu die! E mai prus no dias fide a chie ti muntenet derruta, iscaminada! Fàghedi onore, libbertade e istima! Fortza, Sardigna, pèsadi e camina!
La stampa sarda è la causa di molti dei nostri mali. Mi colpisce, inoltre, come i 5S siano passati da forza antisistema a forza pienamente di sistema
Buongiorno, abbiamo fatto le ore piccole con mia moglie ieri notte, la sveglia si aziona presto. Ne è valsa la pena.
La censura è comunque un atto di prevaricazione inaccettabile, si capisce perché i due quotidiani regionali hanno (e meritano) sempre meno lettori.