Di seguito la lettera che Renato Soru ha scritto al direttore de La Nuova Sardegna, Giacomo Bedeschi, per replicare alla pagina che il giornale sassarese ha dedicato ieri alla registrazione del dibattito alla Rai. La Nuova non l’ha pubblicata.
Alla cortese attenzione del
dott. Giacomo Bedeschi
direttore de La Nuova Sardegna
Sassari
Cagliari, giovedì 22 febbraio 2024
Gentile direttore,
mi vedo costretto a replicare al suo commento di oggi.
Per evitare di creare ulteriore confusione e altri malintesi, desidero separare con nettezza le due questioni che ha posto sul tavolo e ha cercato, in modo strumentale, di mischiare.
Partiamo dall’episodio in Rai, al quale date oggi grande risalto. I problemi non sono nati in studio, ma con la risposta maleducata e secca (“Non mi rompere le palle”) che il suo cronista ha rivolto alle innocue osservazioni sul giornale del giorno da parte di una persona del mio staff, per altro una donna, prima dell’inizio della registrazione. Avviato il dibattito, il suo giornalista, che aveva posto in assoluta libertà la sua domanda, mi ha interrotto mentre rispondevo e, a dispetto delle rigide regole del programma poco prima illustrate dalla conduttrice, ha cercato di aprire un contraddittorio con me perché mi stavo soffermando su come il sistema dell’informazione si stia comportando in questi giorni. Purtroppo, la discussione è degenerata in un alterco e ha costretto la Rai a interrompere la registrazione.
Vedere in questo episodio di maleducazione un attacco alla libertà di stampa, come lei lamenta nel suo commento, è una forzatura che respingo.
Le confermo subito che ho totale rispetto verso il lavoro e la libertà di ogni singolo giornalista. In questi mesi ho rilasciato decine e decine di interviste, partecipato a dibattiti e trasmissioni televisive, rispettando il ruolo e il lavoro di chi mi poneva le domande. Al tempo stesso, ritengo che la libertà non possa essere a senso unico e chiedo che venga riconosciuta anche la libertà di opinione e di critica di qualunque cittadino, a maggior ragione se concorre per un’importante carica pubblica.
Ho notato in questi ultimi dieci giorni uno sbilanciamento del suo giornale, e di altri media, nello spazio che è dato o sottratto alle notizie e nella forte spinta alla spettacolarizzazione della presenza dei politici nazionali a discapito del nostro dibattito, delle posizioni dei singoli candidati e delle proposte in campo, pur trattandosi delle nostre elezioni, che decideranno chi governerà la Sardegna e non chi prevarrà a Roma.
Ho espresso le mie critiche e sottoposto la questione all’attenzione delle autorità garanti della comunicazioni, per gli eventuali provvedimenti che si rendessero necessari.
A queste parole, Lei oggi replica con un mero conteggio numerico, come se la qualità o la correttezza dell’informazione dipendesse da quante volte un nome viene citato in un intervallo di tempo. Da un giornalista esperto come lei, mi sarei atteso ben altre argomentazioni.
Gentile direttore, conosco il vostro azionariato e comprendo gli orientamenti editoriali. Un giornale ha la libertà di perseguire la linea editoriale che ritiene più opportuna.
Mi sembra tuttavia che si stia esagerando nel favore non dichiarato verso una parte e mi permetto di farglielo notare anche in questa circostanza.
L’informazione è un bene primario della democrazia. Rispetto e rispetterò sempre i diritti e le prerogative della libera stampa. Ma, dal canto mio, continuerò ad esercitare la mia libertà di pensiero e di critica quando ritengo che la stampa non stia adempiendo al suo dovere verso i cittadini.
Buon lavoro
Renato Soru
Con cortese richiesta di pubblicazione integrale.
Questo l’articolo della Nuova citato da Soru:
bsera Proff. prima di tutto una cosa: sono non contento,felicissimo di poter riscontrare che Lei non ha smesso di essere quello che ho imparato a conoscere.E,me lo lasci dire,di “giri” ne ho visto tanti,ma questo è stato esemplare.Questa campagna elettorale è stata la piu’ infame tra quelle a cui ho potuto assitere/partecipare…..la parola d’ordine è stata solo una : “uccidete il soldato Soru!!” si sono impegnati tutti.Per la destra era comprensibile ed era ( a mio parere) un bel segnale:evidentemente ne avevano paura. Ma una accozzaglia di sigle/partiti/greffe che si sono ammucchiate ( a proposito non è vero che lo fà solo la destra e solo per vincere) ha “vinto” per un soffio e ha vinto spargendo paura e teorie di vario tipo sulla genesi del voto.Oltre il voto “utile” o “inutile” è comparso quello “gastronoimico” sino a quello che,forse, ha determinato questa “vittoria” tanto risicata quanto figlia di una legge elettorale da terzo mondo.E’ stato il “voto compassionevole” a mio parere che ha fatto la differenza.Ci si sono buttati a pesce giornali TV e mezzi di informazione superando la decenza senza piu’ delimitare la differenza tra giornalismo e pennivendolo….mi dispiace perchè,davvero se prima non riuscivo a vedere la RAI ora non sò chi ascoltare…e pensare che la “7” ha anche conduttori sardi…….però,veda, tutto questo ha reso piu’ convinti tutti quelli che il voto lo hanno bene in mente nel suo significato nobile che non vuol dire sentire le stupiddaggini delle grancasse mediatiche o giornalistiche ma semplicemente ascoltare le proposte e fare le differenza.Così abbiamo certificato che,nonostante l’improbabile senatore Licheri,in Sardegna,per fortuna,ci sono piu’ di 60.000 “cretini” diversi dal senatore.E,mi permetto di osservare,che la metà dei Sardi che non è andata a votare è un segnale della caduta libera di questa politica sarda con il cappello in mano…..insomma è solo una questione di tempo.
Queste dinamiche riflettono in modo cristallino quello che pensiamo da tempo. Il giornalismo sardo non è indipendente. È la brutta copia del giornalismo italiano e riflette un sistema di produzione dell’informazione interamente funzionale al bipolarismo italiano . Aldilà della maleducazione del giornalista, questo è l’ennesimo segnale che la democrazia Sarda si sta avviando verso un coma permanente. Poi non lamentiamoci dell’astensionismo.
Gentile Alfio,
apprezzo la solidarietà espressa a Renato Soru e alla sua coalizione per il boicottaggio sistemico a cui sono stati sottoposti dalla stampa regionale e nazionale, ma arrivare a definire l’Unione Sarda, la Nuova Sardegna e LA7 “sinistra radicale chic” è un salto triplo carpiato con capitombolo finale. Quelle testate rappresentano la destra affarista e molto parassitaria. Forse radical sì, ma solo perché non tollerano avversari liberi e orgogliosi e preferiscono quelli che “poi un accordo, alla fine, di deve trovare”.
CHI VOTA SORU VOTA TRUZZU, questa è l’ultima cantilena che i pdgrilli stanno ripetendo in queste ultime ore. Anche la Todde, ospite a “un giorno da pecora” a radio1 lo ha ripetuto. Eppure non ci viole molto a capire cge il discorso è esattamente reversibile: se al posto di Soru scriviamo Todde, il risultato è lo stesso. Elementare Watson, avrebbe detto un noto investigatore, ma per la Todde è troppo difficile.
Nella lettera si parla di ‘commento del direttore”.
Dove si può trovare questo commento?
Grazie..
..e anche per questo, oltre che per mille altre ragioni, voteremo e faremo votare per Renato Soru e la Coalizione sarda.
La cosa che indigna è aver assistito ad un fatto e poi leggendo (per caso) il giornale si scopre che il medesimo fatto è riportato in maniera diversa e distorta (vedasi contestazione fascio-5stelle di ieri al Verdi di Sassari, riportata in maniera distorta dall’Unione Sorda online. La cosa è particolarmente grave in questa campagna elettorale in cui viene oscurata e distorta continuamente l’informazione sulla Coalizione sarda e in particolare su Soru. L’azione politica di Soru non coincide con quella di sostenere e strombazzare in maniera positiva la figura (inesistente o negativa) dei due candidati Truzzu e Todde nominati da Roma. Soru fa paura perché, come l’Anteo della mitologia greca, poggia continuamente i piedi per terra (la terra sarda con i suoi e nostri problemi) e ha qui radici e questo lo rende invincibile. Mentre i due candidati romani hanno i piedi per aria ed evitano puntualmente di affrontare con un minimo di raziocinio i problemi sardi. Vista questa “piccola” anomalia, tutta a favore di Soru, c’è subito stato, ed è in corso, il soccorso dei due quotidiani locali ma anche della stampa e dell’intellighenzia del Continente con Rai e La7. Da quanto sto constatando la gente di questo se n’è accorta e pare che non voglia essere presa per i fondelli anche da chi inadeguato chiama disperatamente in suo soccorso i rispettivi mandanti continentali, salvo poi rinunciarci, come ha fatto la Todde 5S, perché potrebbero essere controproducenti (ma va?). Ma ormai la frittata è fatta.
La Nuova Sardegna beccata sul fatto – vedasi la prima pagina di ieri, un vero e proprio idillio a Truzzu e Todde – argomenta per bocca del direttore che questo non è vero. C’è da chiedersi se il direttore Bedeschi abbia qualche percezione di quello che pubblica il giornale che dirige nel momento in cui fa la pessima figura di tentar di smentire quello che in prima pagina il giornale strombazza, vien spontaneo dirgli: Ajo’ Bede’ torradinde a Continente da ue ses benniu. Ma poi mi chiedo se valga ancora la pena parlare di questo giornale mascherato da sardo (ma che ha l’obiettivo di tutelare gli interessi coloniali italiani) nel momento in cui le sue vendite sono in caduta libera e vale sempre più come foglio necrologi da leggere casualmente al bar pagando il solo caffé.
Chie cheret e faghet sa gherra pro VINCERE e aterrare s’àteru no istat a su pessa pessa po gherrare a donzi costu e dannu.
Ma fintzas sos “TITANOS” ndhe ant avassadu!
“Una delle cose fondamentali della vita è la dignità. Non bisogna mai perderla. Per non perderla basta non averla.”
Marcello Marchesi
Ieri al teatro Verdi di Sassari, Soru è stato interrotto ben tre volte da alcuni che non abbiamo esitato a chiamare subito “provocatori”.
C’è stata dunque una certa affinità con quanto accaduto alla RAI e qui riferito.
Sarà un caso? Non credo.
A dx hanno capito che Truzzu è evanescente; la Lega lombarda sarda etc. , c’è da giurarlo, remerà contro (anche per il voto al Senato di ieri) e, dato che da quelle parti se ne intendono, iniziano a sentire odore di Gran Consiglio 25 Luglio 1943. A sx si abbracciano sul palco ma anche qui il voto di ieri al Senato e certe facce spente con gli ultimi leader del TRAPASSATO REMOTO (rubo l’espressione di Soru, ieri sera) la dicono lunga….di quali derapate possano accadere la prossima settimana……
Chissà se la cosiddetta informazione oggi parlera del tentativo di interrompere l intervento di Soru a ss da parte di un/a simpaticone dell’ altro schieramento… fosse accaduto al “tutelato schieramento”oggi sarebbe in prima pagina con la scritta modaiola “fascista a ss “ .Il livello della grande informazione regionale e nazionale è simile a quella di un paese arretrato e con la conseguenza sulla democrazia ridotta ormai ad una matrona sfatta, d altronde con un analfabetismo e aggiungo “corruzione ” funzionali e strutturali rilevati che ci pongono tra gli ultimi paesi che cittadini lettori/elettori possono esserci? Basta leggere e sentire le dichiarazioni e ciò che scrivono i grillini e i grillizzati del campo(…) per rendersene conto.
Non faccio parte dello schieramento di Soru ma trovo ingiusto che venga censurato da parte dei media per quanto riguarda le informazioni di questa campagna elettorale.
Questo è il solito tipico atteggiamento della sinistra radical chic che quando non sei allineato alle loro teorie ti considerano in malafede, pazzo o nemico da combattere e distruggere con ogni mezzo. Vinca il migliore.
“Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere.” (Voltaire)