Trovate qui sotto l’intervista fatta a Soru da tre giornalisti negli studi della Rai.
Abbiamo creato un blocco per ogni domanda, così ognuno, se crede, ascolta ciò che gli interessa.
Noterete che tra le domande non ce n’è una, dico una, che riguardi i problemi della Sardegna. Non una domanda sulla sanità allo sfascio; non una domanda sulla continuità territoriale; non una domanda sulla transizione digitale; non una domanda sulla scuola e sull’università. Nulla, zero, perché i giornalisti fanno le domande che interessano loro non quelle che interessano tutti. E a loro interessa la tattica, lo schema di contrapposizione, i piccoli trucchetti dialettici della politica, gli aspetti psicologici da C’è posta per te.
Poi c’è il tema sondaggi. Ieri un personaggio sconosciuto della politica sarda, un certo Siro Di Battista, sicuramente uno pseudonimo, ha diffuso un sondaggio farlocco, con loghetto autentico di una società di indagini demoscopiche, che ovviamente dava Soru a percentuali sotto le scarpe, ma si vendicava anche dell’ultima cena dei Progressisti e li dava all’1%. Abbiamo telefonato alla società in questione che ha categoricamente smentito di aver fatto il sondaggio.
C’è qualcuno che è disperato e io ne ho avuto la conferma.
Nei giorni scorsi, un noto esponente politico del Pd, esperto di numeri, vagava per un aeroporto con cuffie simili a quelle che usano i ragazzi per ascoltare musica dall’iphone. Le cuffie sono belle e comode, si sente benissimo, ma non si sente bene il tono della propria voce e il noto esponente Pd esperto in numeretti stava gridando e dicendo a molti passeggeri che “La Todde è in basso, molto in basso… Ti dico che è giù, è indietro… Tra i giovani non c’è e neanche tra i pensionati, ma ciò che è peggio, non incide sugli indecisi. Ha recuperato leggermente rispetto al principio, ma è lì, sostanzialmente ferma e il partito è a una cifra, non c’è niente da fare”. Tra i passeggeri c’era un mio parente che parlava con me in quel momento… ho potuto ascoltare la conferenza stampa. Il caso e la verità, potrebbe essere il titolo dello sketch involontario.
È alla terza candidatura alla presidenza della Regione, la prima vent’anni fa. Chi la sostiene dice che lei è cambiato in questi anni. È d’accordo?
Se dovesse vincere queste elezioni, ha pensato una giunta di politici o di tecnici? Ha già in mente una squadra per gli assessorati più pesanti?
In questi vent’anni Lei è partito con l’idea di Progetto Sardegna, che poi si è sciolto, è confluito nel nascente Pd. Quest’anni Lei ha lasciato il Pd e ridato vita a Progetto Sardegna. A vent’anni di distanza, a parità di condizioni, quali sono gli errori che ha commesso e che non rifarebbe in una nuova avventura?
Lei, però, dieci anni fa criticava Michela Murgia per la scelta di candidarsi e in qualche modo sottrarre voti al centrosinistra e favorire eventualmente la vittoria del centrodestra. Perché dovrebbe essere diversa la valutazione sulle scelte che sta facendo Lei quest’anno?
Lei ieri ha diffuso un comunicato in cui afferma che la sua coalizione è molto vicina a quella di Truzzu nei sondaggi, nei sondaggi veri e non in quelli taroccati. Posso chiederle a che sondaggi fa riferimento e se lei ha commissionato un sondaggio?
Una pesante eredità della sua esperienza alla guida della Regione è il PPR. Crede che quell’impianto sia ancora valido e attuale o che debba essere modificato e quanto teme che una Giunta di Centrodestra possa snaturare questo impianto?
Facendo scorrere avanti veloce il nastro del tempo fino al 26 febbraio, che Lei sia quel giorno Presidente della Regione oppure no, mi incuriosisce il destino del suo progetto politico. Ha già detto, per esempio, che presenterete come Coalizione sarda dei candidati alle comunali di Cagliari e Sassari. Questo significa che siete disponibili, in questo caso, nei comuni è una cosa diversa, a fare primarie con l’altro Centrosinistra, col Campo largo, o pensa che ormai quella frattura non si possa più ricomporre?
Lei in questa campagna elettorale ha attaccato duramente il Movimento Cinquestelle, l’he definito un partito populista, giustizialista, con tratti xenofobi, legati all’esperienza del governo Salvini-Conte col respingimento dei migranti, addirittura terrapiattista. Prima della campagna elettorale propose ad Alessandra Todde, parlamentare Cinquestelle, di sottoporsi al giudizio degli elettori attraverso primarie, specificando anche che la avrebbe sostenuta in caso di vittoria e di sua sconfitta. Non vede una contraddizione in questo?
Durante questa campagna elettorale il suo principale competitor sembra essere la Todde. Poche volte parla di Truzzu, parla di Fratelli d’Italia e della Lega. Come vede questa coalizione di Centrodestra?
@ Fabrizio E basta con questa solfa! Voi in nome del contrasto alla Destra pretendete che noi digeriamo coccodrili. Prendeteveli voi, allevateli, qui vorremmo scegliere per la qualità, non per la paura.
Sardegna: Della serie “facciamoci del male”
-visto da fuori regione e da fuori contesa politica, è un regalo alla destra illiberalece affaristico. Stop rimarrete un’isola.
Ieri Soru ha chiuso la campagna ad Or. È stato grande; ineccepibile ogni cosa che ha detto. Vi invito ad ascoltarlo e a diffonderlo.
In effetti è vero, è strano che di 3 giornalisti nessuno tra loro abbia posto a Soru una questione sui grandi problemi che attanagliano la Sardegna e i Sardi…strano 😳
A prescindere che Mi sono piaciute tutte le sue risposte, ma la risposta che sicuramente mi ha colpito di più è stata la 3a, calmo, riflessivo e chiaro come sempre, mi è piaciuta di più perché (forse) il suo pensiero è molto vicino al mio modo di pensare e vedere le cose… Ovviamente nel rispetto dell’altrui pensiero….
Bona Die a Totus
Credo che il Soru di oggi abbia tutte e dico tutte, le caratteristiche che noi Sardi cerchiamo nel nostro nuovo Presidente. Le interviste hanno dimostrato una persona sicura di se e ben diversa da quella precedente. Piuttosto, i giornalisti, ne ho visti e sentiti di migliori, ma forse sono io che sono troppo ricercato ! Un saluto a tutti i lettori, io scrivo dalla Lombardia e seguo costantemente le nostre vicende. Seu Sardu.
@ Antonello Spiritoso!
Prossima volta le prepara lei le domande
Cun Soru, Sardigna, fortza paris!
No istes a birgonza umiliada!
Pesandhela sa conca! Est fatu die!
E mai prus no dias fide a chie
ti muntenet derruta, iscaminada!
Fàghedi onore, libbertade e istima!
Fortza, Sardigna: pèsadi e camina!
Quel signore, ben noto, con le cuffie grigie da ragazzino l ho sentito anche io, eravamo sul bus che ci ha portati da sotto l’aereo a dentro il Marco Polo di Venezia. Confermo l’analisi qui riportata, ero a pochi metri da lui.