Oggi volevo solo rendere omaggio allo studio di un mio collega e amico, il prof. Giampaolo Mele dell’Università di Sassari, sul Deus ti salvet Maria.
Purtroppo, ho anche il dovere di reagire a una stampa sarda che ha ormai del vergognoso per quanto è disinformata e disinformante. E ho il dovere di farlo non perché mi debba guadagnare chissà che cosa con il mio impegno politico. Ho sempre fatto tutto con una dose di disinteresse che per molti è follia (uno dei miei avvocati a titolo gratuito, continua ad andare a dire in giro che sono matto).
Ho perso amici e ne sto perdendo anche ora per stare alla posizione che mi pare, in buona fede, giusta.
Devo farlo per giustizia, perché sono contro le egemonie, le ragnatele delle relazioni che ammorbano le libertà individuali, gli aggregati che manipolano il popolo, le alleanze parassitarie di chi cerca il potere per la rendita e temo che dietro la Todde l’esercito parassitario sia ampio.
Ieri e nei giorni scorsi sono accadute delle cose importanti.
In primo luogo, è stato annunciato che Italia in Comune e Cagliari è anche mia, due delle dichiarate dodici sigle del campo largo faranno una lista civica per la Todde. Allo stesso tempo, A Innantis, altra formazione politica, candiderà i propri rappresentanti nelle liste del Movimento Cinquestelle.
Sta accadendo ciò che avevo previsto e cioè che le sigle coniate per avere diritto di tribuna al tavolo della coalizione, non corrispondono in alcun modo a liste elettorali in competizione.
Italia Viva, Azione, Liberu, Upc, + Europa, Rifondazione, Progressisti (pur con le loro differenze), Progetto Sardegna-Soru, Vota Sardigna (Indipendentzia Repubrica de Sardigna, ProgReS – Progetu Repùblica e Sardegna Chiama Sardegna) fanno una coalizione.
Pd, 5Stelle, Rossoverdi, Forza Paris, Italia in Comune (Cuccureddu), Socialisti (??), Sinistra futura (???), ne fanno un’altra.
La stampa sarda rappresenta questa situazione con la Todde dotata di coalizione e Soru dotato di solo coraggio (o superbia, dipende dai sentimenti).
Non è vero.
Sono due coalizioni contrapposte e l’elettorato lo sa, come mostra la slide qua sotto di un sondaggio di area centrodestra:
Non credo molto nei sondaggi, neanche in questo che mi pare viziato dalla poca valutazione del non voto e dal peso attribuito a FdI, ma che Soru sia riconosciuto come proposta di governo è un dato di fatto. Il tentativo della stampa sarda di derubricarlo e comprimerlo al ruolo di eretico è sfacciatamente volgare.
Ieri un gruppo di trenta dirigenti del Pd si è dichiarato per Soru. Un fatto senza precedenti che è stato posto dai protagonisti sotto il titolo “Alleanza sarda e democratica”. In sostanza, sta accadendo una replica, su scala più grande, di ciò che accadde nel 2019. Anche cinque anni fa il Pd impose alla coalizione un candidato. Noi reagimmo, mi candidai io. Questa volta lo fa Soru e lo fa di fatto sugli stessi principi: la necessità di una politica di autogoverno moderna, europea, partecipata, non egemonica. Ma anche di una politica intimamente riformista e socialista. Il Pd della Schlein parla solo di diritti civili, quasi mai di diritti sociali. Il Pd sardo parla solo di amministrazione pubblica, quasi mai di lavoro, di diritto alla salute (io stesso mi dovrò operare e ieri mi hanno comunicato che la lista di attesa è di due anni, oppure subito, ma pagando 25.000 euro. Il Pd se ne fotte di queste cose), di diritto allo studio, di politiche della libertà e della sicurezza.
I giornali di oggi schiacciano l’emorragia del Pd in pezzetti di fondo pagina. Quando si era diffusa la notizia di una tensione interna ai Progressisti sul sostegno a Soru, titoloni; oggi che una quota di Pd molto prossima in peso elettorale, in alcune zone, a quella dei Progressisti, si stacca dal Pd e va verso Soru, pezzettini di taglio basso.
Adesso mi lascio andare a ciò che più mi piace.
Oggi in alcune chiese si canterà il Te Deum. Spesso, a conclusione delle cerimonie, si canta il Deus ti salvet Maria.
Io ho una non nascosta ammirazione per l’erudizione del mio collega e amico Giampaolo Mele, il quale è l’ultimo sopravvissuto di una genealogia di eruditi sardi e europei che non sopportano di sapere “a tonnellata”. Loro sono quelli cui dobbiamo il sapere preciso, esatto, al ‘grammo’. Sono quelli da leggere per recuperare esattamente una bibliografia, una data, un documento. Loro sono la sicurezza della nostra memoria.
Fu il compianto Raimondo Turtas (un sacerdote bittese che si fece gesuita perché le cose facili gli sembravano di poco valore, che fece il missionario in Madagascar, che parlava fluentemente cinque lingue, che ti metteva in imbarazzo per la sua barbaricina aggressività accademica, che ti accoglieva a casa sua con degli ottimi risotti, che scrisse una storia della chiesa in Sardegna fondamentale e per la quale la chiesa sarda, persa dietro festival e sociologismi non lo ha mai ringraziato a sufficienza) a in dicare il Deus ti salvet come traduzione di una laude pubblicata, diceva Turtas, nel 1681 dal Gesuita di Todi Innocenzo Innocenti.
Sull’argomento è tornato Giampaolo nel 2017 («DELANTE DEL REY SOBERANO». Un manoscritto inedito ottocentesco di Ozieri con gozos/gosos in castigliano e sardo, in Fare teologia in Sardegna. Per i 90 anni della facoltà teologica della Sardegna (1927-2017), a cura di Tonino Cabizzosu e Daniele Vinci, Cagliari 2017, pp. 283-318). Da par suo è andato a controllare tutta la bibliografia e ha scoperto che il 1681 è un dato che nasce da tanti passaggi di seconda e terza mano, cioè da tante citazioni mal controllate, giungendo quindi a dimostrare che l’anno di pubblicazione della laude di Innocenti è il 1677, come recita chiaramente il frontespizio: DOTTRINA || CHRISTIANA || SPIEGATA IN VERSI || CAVATA || DALLE SCRITTVRE || E DA || DOTTORI || E di nuovo ristampata, e rico||retta, con nova aggiunta. [marca editoriale] || In Macerata. || Nella Stamperia del Pannelli. 1677 ||.
Il testo italiano di cui quello sardo è traduzione è il seguente:
Dio ti salvi Maria;
Che sei di grazia piena,
E di grazie la vena,
E la sorgente.
Il tuo Signor potente,
E teco, e sempre è stato,
Perché t’ha preservato
Immaculata.
Benedetta sei stata
Fra le donne gloriosa,
E Madre, e Figlia, e Sposa
Del Signore.
Sia benedetto il fiore,
E frutto del tuo seno,
Giesù fior Nazareno.
E Signore nostro.
Pregate il figlio vostro
Per noi gran peccatori;
Acciò ch’i nostri errori
A noi perdoni. // <p. 14>
La sua grazia ci doni
In vita, e nella morte,
E la felice sorte,
in Paradiso.
Auguro ai lettori ogni bene e a tutti noi di poter vedere un giorno, tutti i giorni, ciò che più ci corrisponde.
Quanto è bello questo post che Lei, caro professor Maninchedda, ha condiviso. Ogni volta è un accrescimento e un vero piacere leggerla. Renato Soru è sceso in campo per parlare nei territori già da metà anno scorso. Ed io ho avuto anche un presagio di una discesa in campo per le prossime elezioni regionali. Speriamo che questa campagna elettorale sia sana e ricca di sano confronto.
Fabio Argiolas
Istasero o custu sero, nazilu comente boss paret, leghende totus sos sinzos (siglas) de su campu largu, m’apo atu una pasta ‘e risu, bos naro chi apo risitu bintzas a iscacaglios!
Ma custos no si segherant?
Augurios mannos pro s’annu appenas incumintzatu
Fortza paris!
Casteddu Online (non so se riprendendo quanto detto in conferenza stampa – non l’ho seguita) ci fornisce ulteriori dettagli sull’alleanza fra A Innantis e M5S: non solo i rappresentanti di A innantis si candideranno nelle liste del M5S alle regionali, ma pare che Sedda si candiderà alla Camera alle prossime elezioni politiche col M5S. La coerenza…
a tutti lettori di questo blog l’augurio che quest’anno veda un cambiamento, che magari non sarà una vera e propria svolta, ma almeno metterà fine a questo continuo rotolare verso la rovina
Ki Deus s’aggiuridi.
Ma stiamo vicini.
Auguri
A me, quel che pare compresso è il discorso indipendentista. Ho assistito al recente incontro pubblico organizzato da Lìberu sulle servitù militari: buoni interventi, ma con il solito minestrone lessicale proposto in primis da chi organizzava. Nessun discorso legato alla nazione sarda, persino espressioni compiaciute verso chi elogiava la costituzione italiana – quella che nega al popolo sardo il diritto all’autodeterminazione, beninteso. Pure stavolta, si avverte come la sensazione di dover annacquare il proprio pensiero… per non creare problemi al capo? Eppure Soru, con un sussulto d’orgoglio, ha parlato di ”occupazione militare” – per poi scivolare nel sardismo deteriore, quello del: ”se-non-chiedi, lo Stato ti darà nulla”. A bellu puntu se(m)us…
P.S. Da ateo, fa piacere il passetto in avanti fatto nella conoscenza della nostra cultura. 1677, ne prendiamo atto!
Al cosiddetto tavolo largo c’erano tante sigle che ognuna ha espresso o votato per una determinata finalità.. adesso s Oriano che qualcuna di quelle sigle non presenta proprio simbolo ma confluisce e in altre liste.. Quindi ha espresso giudizi probabilmente determinanti e non aveva titolo. Credo che ce ne siano anche altre di sigle in questa situazione.
Scusate un attimo….ma il ragionamento è molto semplice….innantis….o come si chiama non è in grado di fare nessuna lista…e i 5s sono sulla buona strada in un luogo che conosco molto bene… Hanno fatto accordi altrimenti non si presentano….sempre in un luogo che conosco bene…anche il PD ha serissime difficoltà… questo è il campo largo di comandini e soci….sono come Schettino…costa concordia inclinata su un fianco e lui coricato o croccau in sardo in cabina con la rumena… qualcuno spari un razzo e gli chiami i soccorsi….cessss
Lenticchie condivise, torrone…(pro domo sua) e l’occasione sprecata.
Mai come stavolta era conveniente per l’orizzonte indipendentista sardo presentarsi unito alle prossime elezioni del 25 febbraio, magari dando l’opportunità finanche a Mauro
Pili di trasformarsi nuovamente da strillone al soldo a politico che fu finalmente a servizio del popolo sardo.
Ciò che però non capisco è la scelta di A Innantis di candidare propri rappresentanti con la lista dei 5 stelle e avere la pretesa di parlare di autodeterminazione, dopo aver rifiutato, giustamente, nel 2018 (politiche nazionali) l’invito allora di Fassino di candidare nella lista del PD in posizione eleggibile un proprio compagno del PdS, senza un accordo programmatico per le successive regionali sarde del 2019.
Sarà che le lenticchie allora andavano condivise e adesso si potrebbe portare a casa tutto il torrone?
Profondo e commovente
Sono d’accordo. Ma a me premeva smentire che Soru non sia in campo. La competizione è reale ed è a tre. Questo dice il sondaggio. Poi i margini di errore, a mio avviso, sono altissimi.
I rappresentanti indipendentisti di A Innantis candidati nella lista del M5S? Hanno già perso credibilità candidandosi in quella coalizione e con alcune loro uscite pubbliche, se si candidassero addirittura nella lista del M5S sarebbe la fine per la loro credibilità.
Sarebbe interessante conoscere anche gli scenari A, B e C oltre che chi ha fatto il sondaggio e la metodologia adottata. Il dato ci dice che il centro destra unito è al 37% e il resto delle coalizioni, di orientamento di centro sinistra, al 63%. Mi sembra francamente inverosimile.
… e ateretantu a tie, Paulu e a totu sos tuos (e fintzas a totu sos anzenos), sos menzus saludos e augùrios de fàghere s’Annunou a tot’annu e totu sos annos sanu e cuntentu e ténneru e forte che preustinu d’élighe (e cun prus pagos dortos e profizados a inghìriu)!