Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Caro direttore,
a seguito delle preoccupanti dichiarazioni rilasciate dalla Presidente Todde, a margine dell’incontro con il Ministro Pichetto Fratin sulla questione dell’assalto dei progetti di energia rinnovabile in Sardegna, credo possa essere utile ribadire alcune proposte di Progetto Sardegna sul tema.
Proverò a sintetizzarle in alcuni punti:
Burden Sharing e principio di realtà
Il c.d. Burden Sharing (cioè la ripartizione tra le Regioni italiane della quota parte di GWh prodotti da energia da fonte rinnovabile), ai sensi del D.lgs 199/2021, viene stabilito per decreto interministeriale. Come ho avuto già modo di chiarire, pur essendo assolutamente favorevole ad una veloce transizione energetica, ritengo opportuno che essa sia anche giusta. Pertanto è necessario che la quota di energia da Fonti di Energia Rinnovabili (FER) che la Sardegna è chiamata a produrre venga decisa insieme tra Stato e Regione, e non imposta unilateralmente come troppo spesso ci hanno abituato. Soprattutto non in modo arbitrario, ma tenendo conto del principio di realtà che ci dice che già oggi la Sardegna produce circa il 50% in più rispetto all’energia che consuma e che, del totale consumato (circa 8.000. GWh), quasi il 50% deriva da fonti rinnovabili.
Occorre quindi:
– aggiornare molto velocemente il Piano Energetico Ambientale Regionale;
– rendere evidenti i numeri e su questi concordare una proposta realistica che miri alla totale transizione energetica, ma la renda anche coerente con l’idea di sviluppo che si ha in mente per la Sardegna.
La proposta che dovrà essere recepita nei decreti interministeriali, tenuto conto:
– dei GW destinati all’autoconsumo;
– dei GW destinati all’esportazione in chiave solidaristica;
– dei GW in surplus e del loro utilizzo ai fini di utilità pubblica e in potenziale chiave di attrazione di nuove imprese, al fine di creare nuovi e migliori posti di lavoro.
Tutela dell’Ambiente o Tutela del paesaggio?
La questione relativa alla tutela del territorio agricolo e del paesaggio è di fondamentale importanza e la RAS ha gli strumenti statutari (ex art. 3 lett f) e i riferimenti giurisprudenziali riguardanti il PPR per poterla affrontare con strumenti legislativi ad hoc.
Lo facemmo nel 2006 con l’approvazione del PPR dopo aver adottato, il 10 agosto 2004, una delibera di Giunta intitolata Provvedimenti cautelari e d’urgenza per la salvaguardia e la tutela del paesaggio e dell’ambiente in Sardegna, in forza della quale, ai sensi dell’art. 14 della Legge urbanistica n. 45 del 1989, sospendevamo e bloccavamo ogni intervento edilizio sulle coste sarde per un periodo pari a tre mesi, in attesa di legiferare sulla base di dati precisi.
Tuttavia, l’interesse che allora tutelammo “quello del paesaggio”, in ragione di una nostra competenza statutaria specifica, non era oggetto della necessità di bilanciamento con altri interessi costituzionalmente rilevanti e confliggenti.
Questa è la ragione per cui quei provvedimenti e, infine, il PPR, hanno resistito ad ogni attacco giudiziario.
Oggi, pur condividendo da sempre l’urgenza di estendere a tutto il territorio regionale le previsioni del PPR, credo sia sbagliato ridurre tutta la questione alla contrapposizione tra tutela dell’ambiente e tutela del paesaggio.
Tutte le recenti sentenze della Corte Costituzionale che hanno dichiarato illegittime le leggi di altre Regioni basate unicamente sulla tutela paesaggistica ci dicono che nella contrapposizione tra la tutela del paesaggio e la tutela dell’Ambiente (entrambi contemplate all’articolo 9 Cost) prevale il principio fondamentale di tutela dell’ambiente, e quindi il principio di massima diffusione degli impianti.
Il già citato articolo 145 c3 del Codice del paesaggio non può porsi in preminenza rispetto alle Direttive europee e agli atti normativi nazionali che ne costituiscono diretta applicazione.
Infine, focalizzandoci sull’unico punto della tutela paesaggistica, resterebbero inesplorate le possibilità che lo Statuto vigente ci offre e per le quali credo valga la pena di lottare per una loro affermazione concreta
Sole, acqua, vento BENI COMUNI
Ho detto e scritto più volte che le risorse da cui possiamo ottenere energia pulita per un tempo inesauribile sono Beni Comuni e come tali, anzitutto, vanno trattati.
Ecco perché, pur nel rispetto della normativa europea e nazionale sulla libertà di concorrenza, ritengo fondamentale che il Governo Regionale introduca in Legge la possibilità di dare attuazione all’art. 43 della Costituzione, costituendo la Società Energetica Sarda, alla quale destinare una riserva di produzione di energia da fonti rinnovabili ai fini di utilità pubblica. Lo stesso art 43 prevede anche che possano essere espropriate iniziative già esistenti: penso non sarebbe ingiusto contrastare l’assalto valutando anche la possibilità di espropriare progetti autorizzati e non ancora realizzati, salvo l’indennizzo dei soli costi di progettazione e non dei mancati guadagni. Mi sembrerebbe una giusta risposta a chi a fini meramente di speculazione privata ha recentemente avviato gli espropri dei nostri suoli agricoli.
Le aree idonee
Ai sensi del D.lgs 199/2021 il Governo avrebbe dovuto emanare, entro 180 giorni, i decreti interministeriali aventi per oggetto i criteri e i principi direttivi sulla base dei quali le Regioni, a loro volta, avrebbero dovuto emanare la Legge sulla aree idonee e non idonee.
Il Governo non ha rispettato la sua stessa norma con il risultato che, a seguito di tale inottemperanza, la materia è ancora governata dalle disposizioni del D.lgs 199/2021 (aree idonee ex lege) e dalla Linee Guida D.M. 2010.
Oltre al necessario immediato ricorso alla Corte Costituzionale, per inottemperanza, nei confronti del Governo, è urgente che nella Legge Quadro in materia energetica, di cui al punto successivo, la Regione porti a termine in pochi mesi l’individuazione di tutte le aree idonee disponibili ad accogliere, senza costi paesaggistici e legati al sacrificio di aree agricole, gli impianti di produzione di energia da FER.
PHASE OUT dalle fonti fossili
Leggo dalle dichiarazioni riportate sulla stampa che l’intenzione sarebbe quella di valutare la realizzazione di un rigassificatore e quindi di sostenere lo sviluppo di infrastrutture per il Gas.
Ora, siamo tutti consapevoli che la transizione energetica non si realizzerà in pochissimo tempo e che il Gas è comunque una fonte energica di transizione necessaria. Ma un conto è considerarlo tale, e quindi facilitare la transizione mediante strumenti temporanei (per es: le navi gasiere), altro è investire o co-investire ingenti risorse pubbliche per dotare la Sardegna di infrastrutture di lungo periodo destinate al Gas, mentre tutti gli indirizzi programmatici e normativi europei e nazionali ci impongono l’abbandono nel medio periodo di qualunque fonte fossile.
Perché prevedere costose infrastrutture da ammortizzarsi necessariamente nel lungo periodo, immaginate per ritardare la transizione energetica? A vantaggio di chi?
La politica e il coraggio
Infine, ribadisco la necessità, a mio avviso, di predisporre una Legge Quadro in materia energetica che utilizzi tutte le previsioni statutarie e costituzionali:
– art. 4 lett. e) dello Statuto, competenza concorrente in materia energetica;
– art. 5 dello Statuto che prevede la facoltà di adattare alle proprie particolari esigenze le disposizioni delle leggi della Repubblica, riconoscendo quindi alla Regione un ruolo attivo nell’applicazione delle discipline normative statali;
– art. 3 lett. f) dello Statuto e relativa norma di attuazione D.P.R. 22 maggio 1975 n. 480, competenza in materia urbanistica ed edilizia e più in generale “paesaggistica”;
– art. 9 (anche in materia di promozione della ricerca scientifica) e art. 43 della Costituzione in materia di servizi pubblici essenziali e di produzione di energia.
Si avvii subito un confronto con il Governo per l’adozione di una norma di attuazione che chiarisca l’ambito e l’estensione dei principi e dei criteri delle Leggi dello Stato che, in materia energetica, la Sardegna è tenuta a rispettare nell’esercizio della sua potestà legislativa compartecipata;
– si individuino con urgenza tutte le aree idonee a cui immediatamente destinare le richieste di installazione già autorizzate;
– si costituisca la Società Energetica Sarda, a capitale pubblico, cui riservare per pubblica utilità la produzione e gestione di una quota parte di energia elettrica da FER. Una vera e propria Comunità energetica Regionale a cui potranno aggiungersi altre Comunità Territoriali e Comunali;
– si accompagni la transizione energetica con la riqualificazione e il reimpiego di tutti i lavoratori attualmente impiegati nella produzione da fonti fossili;
– si avviino immediatamente i tavoli di confronto con le organizzazioni dei lavoratori per animare un’ampia discussione e condivisione sulla grande opportunità della transizione verso le FER, ma anche sulle difficoltà che devono essere affrontate per tempo, anche utilizzando tempestivamente i fondi del Just Transition Fund e di altri programmi nazionali ed europei disponibili.
Renato Soru
Beh, adesso che la giunta regionale ha ottenuto in conferenza stato Regioni i principali risultati sulle rinnovabili, contro la speculazione, con un tetto ragionevole, con la gestione delle procedure autorizzative e con l’offerta shore, ora che si dice da queste parti?
Tutto ottenuto in due mesi e senza seguire il complicato piano Soru, presentato come il regalo di un maestrino
Affermare che lo stato attuale di Abbanoa sia uno “…sfacelo e il mancato raggiungimento degli obiettivi…” per poi evidenziare che “…rimangono da portare avanti gli investimenti di risanamento delle condotte (per evitare le perdite d’acqua e il peggioramento della qualità) ed il completamento degli impianti di depurazione e di affinamento per il riuso dell’acqua in agricoltura…” (gli obiettivi?) penso che ci sia necessità di condividere quali siano gli obiettivi prioritari (ad esempio quelli sintetizzati nel sito di ABBANOA, ovvero la famosa “Mission Aziendale”?) e i parametri con cui valutarli, o anche i KPI (Key Performance Indicator = Indicatore Chiave di Prestazione – come si sintetizzano nelle grandi aziende) da utilizzare per oggettivare i passi avanti o meno. Un esempio, e nulla o poco di più: potremmo fare riferimento ad un documento ufficiale (firmato Solinas) relativo al bilancio al 31.12.2021, nel quale il Presidente della Giunta Regionale evidenzia che . Se ciascuna di queste sei voci fosse “tradotta” in KPI, si potrebbe meglio capire dove oggi siamo messi. Varrebbe meno il “secondo me” e di più il “secondo i misuratori dei risultati oggettivi”. O sbaglio? Ed ancora: basterebbe così poco (?) per capire se sulle vele della barca Abbanoa soffi il vento giusto per giungere in porto? Un dubbio lecito: ma queste informazioni sono oggi chiare, oggettive e disponibili? … E rieccoci con questo benedetto “secondo me”! Ancora un passo avanti: anche se risultasse solamente (…) un “mezzo sfacelo”, allora di chi (o di quanti…) sarebbe la Responsabilità? Ed una volta accertata (da chi e come fare… va bene tutto!?) quali azioni correttive? Mica intuitivo, o sbaglio? Intanto il fresco Presidente del CdA di Abbanoa (nomina Fratelli d’Italia) è un signore che qualche anno fa raccoglieva firme, in giro per qualche non piccolo Comune della Sardegna, per il Comitato No Abbanoa! Beh… è già schierarsi!! Duri e puri! O sbaglio?
Che si chiami Abbanoa, Società Energetica Sarda o … fate voi, una metodologia efficiente ed efficace di gestione della cosa comune, peraltro su temi FONDAMENTALI per la vita del Pianeta Terra, come la si mette in atto?
Eleggendo politici … onesti, preparati, ma scettici e cinici, i cui orizzonti sono limitati alla realtà, oppure abbiamo bisogno di Donne e Uomini che possano sognare (J.F.Kennedy – 35° Presidente degli Stati Uniti)?
Inserendo in posizioni apicali, chiave, dei tecnici, competenti e dandogli ampia delega? Controllando più da vicino quelli che già operano? Pagandoli molto di più ed esigendo tanto?
Uhm… iniziamo dai Politici, che è più facile e più efficace (il famoso pesce che puzza …) e forse il modo più corretto, secondo me…! Iniziamo ad andare a votare, per chi si vuole, ma votare, sempre e comunque! Iniziamo ad unire al pensiero proprio, la riflessione, attenta ed approfondita, sconfiggendo/limitando EGO, faziosità, preconcetti e pregiudizi, ma non solo. Questa fase è tutta in capo agli abitanti del malandato, ad essere generosi, Pianeta Terra, o sbaglio? Aziende pubbliche e private ECCELLENTI non mancano in giro per il Pianeta, o sbaglio? La soluzione, a mio avviso…, è certamente dietro l’angolo!
Per chiudere sul pezzo e quindi tornare sul tema dei consumi energetici, vi è da notare che sempre il suddetto Presidente della Giunta Regionale ci informava che “…durante il 2021 si è registrato un costante e anomalo aumento dei prezzi dell’energia, contenuto durante la prima metà dell’anno ed esponenziale durante l’ultimo quadrimestre del 2021. L’aumento generalizzato dei prezzi di mercato ha prodotto un significativo scostamento rispetto alla previsione di spesa iniziale, pari a euro 33.154.310, determinata sulla base dei prezzi di mercato disponibili nel mese di giugno del 2020. L’aumento del Prezzo Unico Nazionale ha determinato un aumento della spesa effettiva di circa il 43,5% rispetto alla previsione iniziale, per un importo complessivo di euro 47.600.000…”. Finalmente dei dati oggettivi: cosa è stato fatto ad oggi? Lo leggeremo, altrettanto chiaramente, nell’imminente bilancio dello scorso anno dopo approvazione? Per i curiosi: l’importo di circa 48 milioni di euro assomiglia al costo annuale (circa 55 milioni di euro) del personale Abbanoa. Mica male: è un tema da affrontare?
@Grazia Mura
Abbanoa non ha ancora raggiunto tutti gli obiettivi anche erano stati immaginati: in particolare ancora troppe le perdite d’acqua nelle condotte e ancora troppo poche le acque depurate che subiscono un secondo trattamento e che quindi possano essere riutilizzate in agricoltura .
Ma Abbanoa non è allo sfacelo, come Lei dice. Nonostante cattive gestioni, problemi iniziali giganteschi, i mille interessi di una politica non sempre capace di mettere al primo posto gli interessi dei cittadini, Abbanoa è cresciuta. Svolte un servizio nettamente migliore rispetto alle tante gestioni del passato, ha i bilanci in ordine, progetti e finanziamenti pnrr per poter fare un ulteriore passo in avanti nel miglioramento infrastrutturale.
Per una più completa informazione, sua e di chi ci legge, mi permetto di riportare alcuni aspetti di Abbanoa, così come li ho già descritti in risposta alle critiche di un precedente commento:
Abbanoa è solo una parte della riforma dell’intero Sistema Idrico Integrato, che ha garantito di mantenere in mano pubblica la proprietà ed il governo dell’acqua. La riforma ha visto trasferire in una società regionale ENAS la proprietà di tutti gli invasi della Sardegna, affinché l’acqua venisse utilizzata innanzitutto per gli usi civili e non come spesso accadeva dando priorità alla produzione di energia idroelettrica o all’uso agricolo non disciplinato (pagamento forfettario e non a consumo). L’Ambito unico, insieme alle interconnessioni, ha permesso anche di poter facilmente trasferire l’acqua da un invaso all’altro, per poter sopperire ad eventuali insufficienze di alcuni territori. Questo è il sistema che ha garantito il diritto all’acqua in Sardegna, anche la scorsa estate, mentre in altre regioni, anche del centro nord, veniva razionata l’acqua. Questo è stato riconosciuto ampiamente anche dalla stampa nazionale.
Abbanoa è la parte finale del sistema integrato e ha il compito di provvedere alla potabilizzazione dell’acqua, alla distribuzione per gli usi civili, al recupero delle acque reflue e alla depurazione. E’ una società interamente in mano pubblica (partecipata dalla Regione e i Comuni) governata da un Consiglio di Amministrazione scelto dall’assemblea dei partecipanti. La costituzione di un unica società, al fine di migliorare la qualità e l’efficenza del servizio di molte gestioni comunali o territoriali, era un obbligo di legge. L’alternativa individuata e già in fase di avvio era quella di affidare il servizio ad una società privata (era in corsa una società francese). Credo che abbiamo fatto bene a bloccare quel percorso e mantenere anche la distribuzione dell’acqua in mano pubblica.
Il servizio e la gestione di Abbanoa possono essere migliorati ? Certamente si, anche se un percorso positivo è comunque in atto. Molto rimane da fare e può essere fatto se le nomine e le scelte manageriali smetteranno di essere fatte avendo in mente più il potere politico che il bene degli utenti. Infine, rimangono da portare avanti gli investimenti di risanamento delle condotte (per evitare le perdite d’acqua e il peggioramento della qualità) ed il completamento degli impianti di depurazione e di affinamento per il riuso dell’acqua in agricoltura. Su questo tema la buona notizia è la disponibilità di ingenti risorse straordinarie, tra cui quelle del PNRR già destinate ad Abbanoa, che potranno farci fare un ulteriore grosso passo in avanti. Io spero che potremo eliminare la necessita di acquistare l’acqua da bere al supermercato. Mi scusi, sono stato lungo ma credo sia utile conoscere meglio le cose. saluti
Tutte belle proposte sulla carta che, inevitabilmente, si dovranno scontrare con la realtà delle varie lobbies. Anche Abbanoa era stata concepita con le migliori intenzioni e, adesso, è sotto gli occhi di tutti lo sfacelo e il mancato raggiungimento degli obiettivi. Pensate veramente che la Società Energetica Sarda possa fare una fine diversa?
è più facile che io apra un monastero tibetano sulla cima di Monte Manai che la Todde dia retta alle idee di Soru
che diamine! ne va dell’orgoglio pentatascabile…
Spesso accade che la squadra che vince non sia la migliore!
Spesso accade che gli arbitri decidano il risultato finale !
Spesso accade che la tifoseria sia comprata !
Spesso accade che il Migliore sia vilipeso dalla tifoseria comprata!
Andiamoci a vedere la Moviola della Campagna Abbonamenti !
Ci aspetta ancora l’Ennesima Retrocessione !
Senno del poi …..
“Ranieri” NON può stare fuori dal Campo di Gioco !
I sardi si devono svegliare, è stato ribadito all’infinito, in campagna elettorale del programma del presidente Soru, il presidente laveva previsto che si sarebbe arrivati al nocciolo
ma tanti anno preferito altro. I nodi stanno cominciando a venire al pettine
Mi auguro, che chiedere consulenza, al presidente Soru, nessuno perda il Don. Questa situazione, delle fonti rinovabili, è la sanita erano il biglietto da visita per tutti i Sardi, da parte del presidente Soru, in caso di vittoria erano le prime cose in agenda
Forza Paris.
Davvero complimenti, la proposta è organica ed integrata al punto tale da non lasciare spazi insuperabili a considerazioni contrarie se non quelle basate su prese di posizione preconcette.
Est unu situ importante pro totus sos temas. saludos e augurios de bonu trabagliu. i.m.
Custu est unu ispaziu interessante pro totus sos sardistas. S’energia est unu tema importante ma bisongiat, cun sas leges attuales, a definire bene su chi bolimus e su chi podimus faghere in custu momentu. Saludos. Innassi Maoddi.
Giusto ascoltare e ragionare sulle proposte di tutti, opposizionecompresa !
La speranza: che a dispetto delle ideologie e dei contrasti da campagna elettorale, la Presidente Alessandra Todde e tutta la sua Giunta colgano l’occasione preziosa offertaci e si avvalgano della competenza, della visione lungimirante e della generosa (per tutti noi Sardi) proposta di Soru.
Non c’è più spazio per le beghe da cortile, siamo in atroce ritardo per riprenderci il diritto di salvare l’Isola dallo stupro che già si sta compiendo, per avere ancora una possibilità di lasciare in eredità a chi ci succederà, una Sardegna prospera e sana. Ed è tutto lì, enunciato in modo puntuale e articolato, pronto da realizzare.
Supplicherei, se servisse.
Non tutto è oro quel che luccica. Il tema è chiaramente più articolato di quello esposto: il punto di arrivo, ma di partenza per la discussione, per non perdere la rotta, deve essere il Grean Deal Europeo. È necessario, più che utile, averlo costantemente presente. In teoria… gli obiettivi vanno colti, possibilmente pienamente. Partiamo dunque da questo assunto, e non dimenticando che svariati punti di attenzione, compresi quelli esposti nella nota di Soru, sono da anni direttamente ed indirettamente evidenziati nei documenti della Commissione Europea. Oggi ci preoccupiamo e scandalizziamo: quando era il momento giusto per prevenire, siamo stati un po distratti e superficiali? Oggi in Sardegna si brucia carbone, e non solo, per produrre EE e, leggendo i numeri, sembrerebbe proprio che siamo “ad un passo” per diventare, su questo tema, la prima area europea green. Se questo è vero e condiviso, iniziamo da qui ed il resto di tutti i ragionamenti, validi ed in gran parte condivisibili, segue a ruota. Un fatto di “semplice” comunicazione? No! Una metodologia chiara ed efficace con un sogno ambizioso ma realistico. O sbaglio?
Beni meda! La proposta di Renato Soru, già diffusa durante la campagna elettorale è per sua generosità a disposizione di questa giunta. Ma sarà poi fatta propria dai nuovi amministratori che in realtà stanno dando dimostrazione di scarsa competenza e poca conoscenza? Finora l’impressione è che sia abbastanza inerte in diversi campi. Da quello della energia alla sanità fino a quello della scuola dove pende come una spada di Damocle la questione dei tagli effettuati dalla giunta precedente su istituti scolastici in tutto il territorio regionale e che ha fatto scattare la giusta ira del sindaco di Quartu Graziano Milia. Scidaisindi!!!
Egregio, fa piacere che Soru torni a farsi sentire con il suo contributo sul tema.
Condivido peraltro la sua visione anche se mi chiedo perché durante la sua campagna elettorale ha quasi demonizzato il progetto (ormai morto ritengo) del metanodotto algerino. Per chi non lo ricordasse il progetto Galsi fu creato dall’allora Presidente Pili nel 2001 e fu formalizzato da Soru nel 2005 insieme al PdC Prodi. Ora, è vero che a posteriori è sin troppo facile pontificare, ma certo è che, dopo la crisi seguita alla guerra in Ucraina, quel metanodotto ci avrebbe fatto dannatamente comodo (e non solo a seguito di quegli eventi). Resta il fatto che il progetto è morto e si sospetta che a trarne vantaggio sia stata solo Gazprom. Certo è che (e lo dico senza alcun intento polemico) la terra sarda non ha avuto alcun vantaggio.
Perché ho riesumato quei fatti? Perché non ritengo che la classe politica sarda disponga dei pustoccus in bertula per poter far valere la propria voce neanche questa volta. Saluti a Lei e a Soru.
Gigi
Soru, sempre,non uno, ma 100 passi avanti
Che fosse l’unico in grado di proporre autorevolmente la forza degli argomenti si sapeva.
…….il contenuto della proposta Soru , non è nuovo ,la recente campagna elettorale è stata un lungo terreno in cui il Presidente ne ha via via illustrato i contenuti in modo chiaro e persino ossessivo ?!!!! Proposte e programmi che l’elettorato non ha né raccolto né ascoltato ,abbagliati dalla chiacchera grillo/piddina !!!!! non tutto è perduto , se agli eletti è rimasto un po’ di amore per la loro terra,abbandonino le loro presunzioni , ascoltino ed utilizzino intelligentemente le parole di Soru ma soprattutto scendano dal pulpito e si rivolgano alla generosità del Presidente Soru per combattere efficacemente gli avvoltoi.
Buongiorno, come dire: Prioritariamente il bene dei sardi, malgrado il voto dei sardi.
Innanzitutto mi permetto di dire subito
” CHAPEAU Presidente Soru ”
La sua presenza sul tema Energie Rinnovabili è sempre ben gradita, perché è competente e intelligente…. Faccia sempre sentire la sua voce perché importante e gradita.
Buongiorno,
le proposte di Progetto Sardegna sono ben note a chi ha seguito la campagna elettorale con attenzione, senza preconcetti da tifoseria ma valutando le proposte specifiche. Fa piacere ritrovare la lucidità nell’analisi e la capacità di mettere in fila le priorità da perseguire. La questione energetica è talmente grave e pericolosa per il futuro della nostra isola, sia sotto il profilo economico sia ambientale e perfino dal punto di vista sociale, compreso quello dell’ordine pubblico, che non può essere inquinato dagli interessi elettoralistici di chi ha “vinto” e che non intende fare prigionieri. L’orgoglio è un pessimo consigliere e in un attimo si trasforma in stupidità. Piuttosto che avvitarsi alle proprie convinzioni o peggio agli slogan, la politica deve dialogare e trovare soluzioni.
Buongiorno Soru, ben rientrato sul pianeta terra 🤦🏻♂️
Custa de Soru eja chi est una proposta bona abberu e possìbbile po sa Sardigna!
Lasseus a pèrdere iscórrios, contrapositziones divisiones e murrùngios de manca, de centru, de destra e prus individuales o personales chi no po motivos colletivos e fatzaus UNIONE MANNA, DIGNITOSA, SÀBIA e FORTE, CORO e MENTE, chi mai aus tentu ma sèmpere prus necessària po su bene de sa Sardigna, de is Sardos totus e fintzes meda meda de prus!
È atteggiamento onesto e propositivo. Nel merito. Rispondere allo stesso modo.