di Paolo Maninchedda
Due sondaggi a distanza di 12 giorni: questo il perimetro delle rilevazioni promosse dall’Unione Sarda.
Primo punto: in dodici giorni gli indecisi sono passati dal 54% al 49%. La gente comincia a orientarsi.
Secondo punto: nelle intenzioni di voto Pigliaru passa dal 32,6% al 35,6% (+3%); Cappellacci passa dal 37% al 38,8% (+1,8%); la Murgia passa dal 23,9% al 20,1% (-3,8%). Quindi: Pigliaru è in crescita e guadagna più degli altri tra quanti si stanno orientando al voto; la Murgia perde, Cappellacci guadagna meno di Pigliaru.
Terzo punto: la coalizione di Centrosinistra è al 43%.
Uniamo i primi dati con quest’ultimo e capiamo che oggi il vincitore più probabile è Pigliaru.
La conclusione è che l’alleanza di Centrosinistra ha un outlook positivo e sta crescendo a ritmi sostenuti.
La seconda conclusione è che il pompaggio mediatico, le bugie, il photoshop della comunicazione a favore di alcuni e a discapito di altri non sta pagando. Chi aveva intossicato questa campagna elettorale con tecniche di manipolazione tanto rozze quanto esplicite si sta trovando spiazzato: la campagna elettorale sarda è ancora fatta di persone e non solo di gossip, salotti e computer. La campagna elettorale è ancora un fatto dialettico, non un monologo da ‘prendere o lasciare’ e nella dialettica bisogna spiegare e rispondere, non pretendere. Questa ‘carnalità della campagna elettorale è una garanzia democratica contro i manipolatori che utilizzano i media come gli americani usano i droni: tanta tecnologia per bombardare, convincere a distanza, simulare, ma mai, mai, quel contatto diretto, esigente, duro, faticoso, che però fonda una fraternità civile.
Comments on “Sondaggi e scommesse”
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“La campagna elettorale è ancora un fatto dialettico, non un monologo da ‘prendere o lasciare’ e nella dialettica bisogna spiegare e rispondere, non pretendere.”
Infatti credo che l’elaborazione critica di Andrea Nonne http://grandeovest.com/2014/01/25/cari-sovranisti-ma-voi-cosa-ci-fate-con-pigliaru/ che si/ci pone una domanda: “Cari sovranisti, cosa ci fatte con Pigliaru?”, merita di essere letta, perché contribuisce ad arricchire in maniera proficua e non speculativa, il dibattito intorno ai temi di alleanze elettorali e indipendentismo. Per questo esprimo la mia idea in merito:
Le alleanze elettorali scaturiscono da esigenze di rappresentanza, indotte dal sistema elettorale, che porta i piccoli e i grandi partiti a costruire alleanze, al fine di soddisfare il raggiungimento di soglie che dovrebbero permettere loro di detenere l’esercizio di governo della cosa pubblica per tutta la durata della legislatura, per la quale si compete. Così di avere l’occasione di esercitare la politica fatta di idee e valori che attraverso l’amministrazione, prendono forma con il problem solving. Tu dici cosa ci fanno i Sovranisti con Pigliaru. Io dico che ci fanno e ci hanno fatto una alleanza più programmatica che ideologica. L’incapacità dei Sovranisti di non essersi compattati non credo che abbia svilito la loro proposta, tant’è che il PdS ha fatto sintesi con quattro punti che sono stati inseriti nel programma del Prof. Pigliaru https://www.sardegnaeliberta.it/photo/Noi-e-Pigliaru.jpg. Piuttosto credo che il danno maggiore sia da imputarsi a tutti i partiti indipendentisti che, invece di avere realizzato un blocco unico, una grande alleanza elettorale, si sono purtroppo liquefatti, per dirla alla Bauman.
Cantavano i Doors: We want the world and we want it now! Noi diciamo: obeus s’indipendenzia e da obeus imoi. Sarebbe bello, tutto e ora: 60% indipendentisti e 40% unionisti. Ma così non è. La strada è quella dei piccoli passi, oggi quattro punti di programma con Pigliaru, domani con chiunque abbia la volontà di lavorare dentro le istituzioni per l’indipendenza e il benessere della Sardegna.
Fondare fraternità civile mi fa pensare a “globalizzazione della fraternità”. Espressione sulla quale ci fa riflettere Papa Francesco nel discorso pronunciato alla XLXII giornata mondiale della pace: http://www.vatican.va/holy_father/francesco/messages/peace/documents/papa-francesco_20131208_messaggio-xlvii-giornata-mondiale-pace-2014_it.html
Questa campagna elettorale ci sta facendo capire che “umanizzare il mondo” nei suoi vari aspetti è ancora possibile.