Venerdì prossimo a Nuoro parleremo di migranti, senza paura e senza paure. Parleremo di guerra, di tragedie umane epocali, di persecuzioni e violenze, di violenze umane e di persecuzioni religiose, di persone per bene e di delinquenti incalliti, di accoglienza, di regole, ma anche del sospetto dilagante che l’accattonaggio sia organizzato e della certezza che non sia giusto fare un percorso di guerra per trovare un parcheggio o per entrare in chiesa.
Vogliamo parlare di chi tempestivamente, sin dal principio, ha fatto affari sui 30 euro a migrante e ha acquistato immobili fatiscenti per collocarci dentro queste persone provate da una drammatica fuga. Parleremo degli allarmi dati sin dal principio (ricordate lo scontro tra il nostro sindaco di Valledoria e il prefetto di Sassari? Allora passammo per razzisti, oggi veniamo visti come preveggenti).
Ne parleremo come fanno gli uomini pubblici, in un’occasione pubblica (Digos, prefettura, carabinieri, Guardia di Finanza, forestali e barraccelli sono cordialmente invitati a partecipare. Se serve, siamo pronti a metterci i microfoni delle intercettazioni sulle giacche, così evitiamo di trovarcele tra i lombi). Facciamo politica sui temi della politica, non sulle ambizioni del circo elettorale.