Il Presidente Solinas ha convocato gli Stati Generali della maggioranza (un tempo si chiamavano ‘Riunioni per la verifica dell’operato del governo’) a Bultei, a “Casa Betania”, il Centro di Formazione Pastorale della Diocesi di Ozieri, in località Sa Pastia.
Il Presidente, nell’sms di convocazione, in perfetto stile monastico-penitenziale dichiara: «L’idea di fondo era realizzare un incontro sobrio e senza fronzoli, che comunicasse da subito il messaggio di un lavoro corale e proficuo per affrontare i temi principali da qui alla fine della legislatura. Ho quindi ritenuto di evitare strutture alberghiere o località turistiche. A questo punto, la struttura più disponibile che offrisse insieme sale riunioni, possibilità di pernottare e refezione è risultata “Casa Betania” ecc. ecc.». TRADUZIONE – Dopo l’introito, l’assemblea recita: «Miserere mei Deus secundum magnam misericordiam tuam. Dimitte nobis quod futurum est. In culpa non sumus, natura nostra est». (seduti) CELEBRANTE: «Poiché siamo abituati a trattarci bene in uno o più ristoranti, a garantire agli alberghi ampliamenti e a frequentare le più comode località turistiche perché adesso tocca a noi godere, qualora ci infilassimo in una località con night e ristoranti, potremmo essere tentati di continuare a fare la vita gozzovigliante che ci piace, e dunque di non ragionare. Dobbiamo tornare alla nostra povertà delle origini, quando avevamo fame, per capire meglio cosa fare da ora in poi, noi che di mestiere poco sappiamo fare, ma molto sappiamo immaginare, volere e prendere. Oremus (dibattito)».
L’ansia purificatrice di Solinas ha un che di pacchiano, come il discorso di La Russa al Senato, che è sembrato una sgangherata sequenza di ringraziamenti (sbagliato e ruffiano quello al Papa) pronunciato da chi vorrebbe essere accolto in società nonostante il curriculum e i modi. Nel frattempo, mentre padre Solinas si pente e passa al semolino, il governo uccide il telescopio a Lula, gli aerei costano un occhio della testa, la Coldiretti minaccia la Giunta (ma è la stessa che aiutava Solinas e Murgia a salire sul camioncino o sono cambiati i dirigenti?), i sardi sono devastati dal caro energia, le aziende chiudono, i temporali incombono ecc. ecc. Oremus.
Professore, l’animo gozzovigliante degno delle immagini del film “Caligola” con le quali stai accompagnando i tuoi ultimi post, non sarebbero per niente placati dall’austera ambientazione monastica del summit. Piuttosto la decisione di non mischiare assessore e consiglieri comunali è piuttosto una scelta che definirei tardiva. Scrutátor alme córdium,
Infirma tu scis vírium; Ad Te revérsis éxhibe Remissiónis grátiam
Oremus, oremus.
Male fimis e peus semus
Prof., nel mio precedente commento, ho voluto tagliare corto. Ricordo perfettamente quel congresso del partito popolare perso per “tradimento”…
Il sermone del celebrante e la location dove si sta consumando il rito purificatorio, mi hanno riportato indietro di anni 60 , quando studente, le diocesi sarde riunivano i giovani di azione cattolica per gli esercizi spirituali e una formazione cristiano-democratica.
Isolati dal mondo , si vivevano 15 gg di vita monastica. Letti a castello e cucina sobria. Fra messe e rosari, un giovane prof. non ancora in odore di vestire l’abito talare, con grande umanità ed intelletto, cercava di inseminare nelle nostre zucche con poco di humus , qualche buon germoglio: Oggi è l’emerito Vescovo prof. Piero Meloni.
Era una vita spartana, che anni dopo me l’ha fatta rammentare un corso di vela al centro velico di Caprera. Scatolette di tonno, gallette, ramazza a gogo, pulizia dei cessi e delle camerate, lavaggio dei piatti e delle stoviglie…
Ai fulminati sulla strada della foresta Burgos, non basterebbe un anno di Caprera, in barca a fare ciurma, con un nostromo che li prenda a urla, fischi , male parole e frustate…Al CvC la frusta era stata sotterrata.
“Non c’è mai fine al peggio” è troppo inflazionata come frase?
Libera nos, domine.
Esilarante nella sua tristezza, bravissimo professore.