Non dispongo dell’ordinanza di sequestro per 303.000 euro a carico di Kim, però da ciò che leggo mi pare si possano avanzare dei dubbi.
Solinas è accusato di corruzione.
L’imprenditore Tizio avrebbe comprato da Solinas un immobile del valore reale di 72mila euro pagandolo 375.000 euro. La differenza, 303.000 euro, sarebbe il valore della corruzione.
in cambio Solinas avrebbe fatto affidare all’imprenditore Tizio appalti regionali complessivamente per 1,5 milioni di euro.
Tra gli indagati non c’è alcun funzionario o dirigente regionale che abbia disposto l’acquisto di beni e servizi dalla società di Tizio. Come ha fatto Solinas a orientare gli acquisti senza il concorso dei funzionari pubblici che manovrano i capitoli di spesa del bilancio regionale? Non è una domanda banale: o si ha la prova che Solinas ha alterato le gare o dimostrare la contropartita della corruzione è molto in salita.
Alla luce anche di una recente sentenza c’è da chiedersi: i dirigenti regionali sono stati interrogati come persone informate sui fatti o anche questa volta non sono stati interrogati proprio quelli che potevano dare informazioni pertinenti?
L’indizio più forte dell’avvenuta corruzione sarebbe una telefonata dell’imprenditore Tizio al suo socio, fatta due ore dopo l’atto di acquisto dell’immobile, nella quale Tizio dice al socio di acquistare 150 termoscanner, nonostante, a detta della solita Guardia di Finanza, non vi fosse alcun avviso pubblico di questa acclarata necessità dell’amministrazione regionale.
Domanda: quindi non vi è alcuna intercettazione che provi che Solinas o chi per lui abbia dato una notizia riservata a Tizio? Si procede per deduzione? Quindi, benché fossero passate due ore, durante le quali Tizio avrebbe potuto incontrare mezzo mondo, si è ritenuto di ricondurre la telefonata a un’informazione fornita da Kim? Un po’ poco.
Veniamo ora agli aspetti più togati della vicenda.
Ieri Francesco Pinna sull’Unione Sarda ha riportato una frase dell’ordinanza, quindi una frase del Gip, che sollecita un commento: «La vicenda in esame è stata sapientemente ricostruita dagli inquirenti della Guardia di Finanza, fino al punto di fornire al giudice un apparato indiziario di rilevante gravità, astrattamente del tutto idoneo all’adozione di una misura cautelare personale».
In sostanza il Gip scrive che, a suo modo di vedere, ricorrevano gli estremi per misure cautelari personali (arresto, interdizione ecc. ecc.), ma che nessuno gliele ha chieste. Quindi il Gip dice che la Procura non ha ritenuto di chiedere misure personali, nonostante il quadro investigativo le avesse prospettate.
In genere si arresta per tre motivi: pericolo di fuga, reiterazione del reato, inquinamento delle prove. A leggere il Gip, la Gdf li avrebbe prospettati, ma la Procura non li avrebbe valorizzati. C’è da capirla la Gdf: quando andò a sequestrare il computer di Kim non lo trovò, perché glielo avevano rubato. Kim è cresciuto a pane e volpe, ma la giustizia deve stare ai fatti. Ne deduco una cosa positiva: in Procura è arrivata una cultura garantista che sta contenendo la degenerazione manettara che imperversa da decenni, con arresti facili anche per troddi molesti. Me ne compiaccio.
La domanda togata più importante, però, è un’altra: da quanto tempo era sulla scrivania del Gip la richiesta del PM? Il tempismo di questa vicenda non è nella Procura, ma nell’ufficio del Gip. Non ho una risposta.
@Maninchedda, verifichi anche lei per cortesia. Pare che dopo soli due giorni dalla pubblicazione qualcuno della redazione dell’Unione Sarda abbia rimosso l’articolo di cui lei parlava. Anche il post su facebook rimanda ad una pagina vuota. Forse i giornalisti si sono riletti gli atti dell’indagine e hanno scoperto che le deduzioni di magistrati e gdf sono teorie non supportate da nessuna prova.
https://www.unionesarda.it/lunione-in-edicola/solinas-la-vendita-e-i-sospetti-del-pm-le-pressioni-per-le-nomine-in-regione-xr96efov?
Professore ,ancora con la magistratura, non starà diventando monotematico ?
Questo è il momento di impegnarci per la crescita della nazione sarda da Lei tante volte ben descritta. Con l’autonomia in salsa salviniana che ci vogliono imporre l’unica battaglia da combattere ora è quella per il governo della Sardegna svincolato dalle logiche politiche italiane.Ora tutti gli altri sono conflitti di retroguardia compreso quello per una migliore gestione della legge.
Impegnamoci per far prevalere il progetto di società Sarda prospettato da Renato Soru
Sulla sovranità della legge non vi sono dubbi, ma il mio discorso era un altro: volevo dire che non si tratta del classico fulmine a ciel sereno, l’inchiesta era nota, solo che i quotidiani locali, con annessa televisione, ne hanno colpevolmente taciuto per mesi facendo in modo che adesso la notizia apparisse improvvisa quando invece non è così. Se il GIP avesse aspettato la fine della contesa elettorale sarebbe stato ugualmente criticato, o no? Comunque forza Soru sempre!
credo che essere destinatari di decisioni altrui non possa fare piacere ad alcuno. nell’ambito della giustizia poi – io credo che finirà tutto in una bolla di sapone – nel frattempo però si possono creare seri danni alle persone – vedi il sindaco di Assemini Puddu poi regolarmente assolto
è tutto nella domanda/considerazione dell’ultimo capoverso.
Come al solito autorità giudiziaria forcaiola che stavolta per fortuna non trova attracco nell’atra sponda,. Pro caridade….
Ineccepibile
@ Alberto Il problema è che lo Stato deve essere lo Stato anche di fronte al peggiore delinquente, perché se fa strame della legge con uno, magari colpevole, poi arriva a triturare l’innocente. Io sto sempre a questa posizione: la sovranità della legge, non del magistrato.
Egregio professore, parlare di giustizia ad orologeria mi sembra improprio. Capisco la sua posizione nei confronti della magistratura ampiamente legittimata dalle sue vicende personali, ma in questo caso la situazione è alquanto diversa. L’inchiesta era già in corso da diversi mesi, tutti lo sapevano, come sapevano del computer di Solinas stranamente rubato dalla sua automobile proprio nel momento in cui ne veniva disposto il sequestro (quando mai un presidente di regione tiene il suo PC nella macchina parcheggiata in strada?) Il fatto vero è che da allora tutti hanno taciuto, stampa e televisioni comprese, quindi la gente si è dimenticata di tutto ed ora è molto comodo gridare al tempismo sospetto.
Auguramus a Christian chi in custa chistione no li agatent nudha. Isse su de fàghere Presidente l’at fatu.
E Oltre Tirreno cuntenta o acuntentada Giorgia e cuntentu o acuntentadu Mateu, come dovevasi.
Ma inoghe, logu de fratelli coltelli a cumandhu continentale, ajó tutti fratelli e sorelli ifatu de unu Trutzu, a cùrrere cun sas ancas segadas, a segamentu de cambas e de conca!