Si può dire: era ora! Finalmente una commedia italiana intelligente, politicamente scorretta, simpatica, con un gruppo di attori, quasi tutti sconosciuti, che sanno recitare. Il regista, al primo film, si chiama Sidney Sibilia, salentino, già autore di alcuni cortometraggi. Il film racconta le vicende di Pietro, ricercatore che, licenziato dopo i tagli all’università, decide di mettere insieme una banda criminale, reclutando i soci fra vecchi colleghi di università. Ingaggia due latinisti che lavorano come benzinai, un neurobiologo lavapiatti, un archeologo che fa l’operaio, un’economista giocatore di poker. L’idea è quella di commerciare una nuova droga sintetica costruita in laboratorio, che, non inserita nell’elenco delle sostanze illecite non è proibita. Piccolo omaggio alla serie americana breaking bad, nella figura del chimico che inventa una droga, Sibilia cita anche le diverse commedie italiane, americane e inglesi.
Si ride e si riflette perché nel film c’è anche una critica sociale pur non avendone gli intenti secondo il regista, ma gli spunti tratti dalla realtà ci sono, eccome. Da non perdere.
Regia Sidney Sibilia, con Edoardo Leo, Valeria Solarino, Libero De Rienzo, Pietro Sermonti, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Neri Marcorè.
MC