di Paolo Maninchedda
Sinistra o minestra, questo è il problema.
Io frequento molto le persone in difficoltà. Le difficoltà hanno tante matrici: possono essere economiche, affettive, affettivo-economiche, psicologiche ecc.
Mi piace la difficoltà perché smaschera l’uomo, gli toglie, come si dice in sardo, l’atza. Un uomo vagliato dalla difficoltà è più uomo e meno eroe; un uomo in difficoltà è sempre in mutande, non può mascherarsi con la cravatta e la camicia. In mutande, si vede la ciccia, la scoliosi, gli addominali nostalgici: si vede che è un uomo, non uno ‘splendido’.
La parte politica che ha sempre preteso di interpretare la difficoltà è la Sinistra italiana.
Io vado nelle case delle persone in difficoltà e trovo la Destra italiana. Trovo la tv, la rabbia, la voglia dell’uomo risolutore, la voglia della forca. La Sinistra? Non c’è, è scappata dalla puzza della povertà. Si vergogna dei poveri.
L’ho detto a Pigliaru.
Bisognerebbe costringere i candidati a andare nelle case, a vedere, a capire, a soffrire.
Le elezioni si vincono accettando la lotta alla povertà con i poveri, non contro i poveri. La povertà si combatte mettendosi la mano in tasca, facendo gesti di solidarietà concreta, vivendo con poco e dando il di più a chi è in difficoltà. La realtà si cambia a partire dalla soglia di casa, non a partire da un chilometro oltre i propri egoismi. La povertà non è una colpa, è un’ingiusta condizione di partenza. Certa sinistra, molto diffusa, ricorda Maria Antonietta d’Austria e la sua incapacità di distinguere il pane dai croissant.
Possibile che si candidino solo fighetti? Fighetto per fighetto, Cappellacci è un superfighetto.
Possibile che per parlare di lavoro prima si andasse in fabbrica adesso si facciano tavole rotonde? Salotto per salotto, la Murgia batte tutti, lei ha la lobby dei salotti italiani dalla sua.
Paura della puzza di sudore?
Possibile che per parlare di politica nella Sinistra italiana prima bisogna superare un test di snobismo?
Noi guardiamo a Mandela, non a Renzi; noi partiamo dalla fratellanza non dalla militanza di salotto.
Comments on “Sinistra o minestra?”
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Condivido in pieno questo tuo ritratto impietoso e molto amaro della nostra così detta sinistra, il più delle volte nient’altro che una schiera di individui con la “puzza al naso” che ritiene, definendosi di sinistra, di avere un “di più morale” che consente loro di guardare il mondo dall’alto. Il termine snob li nobilita io li definirei, con disprezzo,omuncoli, attenti più ad un tornaconto che ai bisogni altrui.l’altra amara constatazione è che in molte giunte regionali di sinistra questi personaggi sono stati numerosi ed hanno ricoperto ruoli”sensibili” determinando errori politici, e non solo, che molto hanno nuociuto. L’auspicio è che chiunque vada a sedere sull’alto scranno della presidenza di questa nostra regione sappia ben discernere la caratura delle persone di cui si circonda, valutando, per davvero, prima dell’appartenenza l’onestà intellettuale e le reali capacità.
Concordo!