Oggi i giornali non danno la notizia simbolo di queste ore, notizia triste per chi ha sputato sangue per risanare i conti e raddrizzare la barca Abbanoa e che solo in parte c’è riuscito con l’unica vera ricetta in capo alla politica: capitalizzare, riordinare, lasciar fare a chi ha la responsabilità di gestire, controllare.
Solo Sardiniapost dà la notizia di un evento gravissimo: il collegio sindacale della società avrebbe segnalato il presidente del Cda di Abbanoa alla Procura della Corte dei Conti perché si sarebbe liquidato competenze non dovute, essendo egli un pensionato che per legge non dovrebbe ricevere emolumenti per gli incarichi ricoperti.
Dinanzi a gesti del genere, si chiedono le dimissioni, non si fa finta di niente.
È un incidente, un neo in un quadro luminoso? No, è la replica dell’identità politica dissipatrice e impunita di questa Giunta, attiva perché evidentemente protetta (e qui, su consiglio di mia moglie, mi taccio).
Certo è che se la metà di ciò che si è visto in questo primo anno di smargiassata lego-sardista-oppica (emendamenti della Giunta per viaggi lubrico-promozionali nell’Est europeo, stanziamenti di 5,7 milioni di euro a insaputa della Giunta, nomine senza titolo a sanatoria ritardata, tentativi di pieni poteri paesaggistici, scivoloni su iniziative urbanistiche in quel di Castiadas, distruzione delle continuità aerea e navale della Sardegna, volatilizzazione del tubone del gas, cliniche Covid e sanità privata vuoto per pieno, compravendite di quotidiani a valle delle politiche sanitarie di cui sopra ecc. ecc.) lo avesse fatto un solo esponente del Partito dei Sardi, ci avrebbero arrestati tutti.
Oggi, invece, al desco dei topi loggiati di città, alle cene di mediazione tra toghe, cravatte, bilanci, assunzioni e incarichi, il digestore del diritto si è messo in azione e tutto passa, placido, mediato, compreso, attutito.
Fate un po’ senso, un po’, voi tutti, dico, controllati e controllori; siete pingui di arroganza e ingiustizia, fetanti di sicurezza impunita.
I complici si ritrovano a pranzo Il Partito dei Sardi, però, non è stato solo colpito ingiustamente e perseguitato per anni dall’autorità giudiziaria, è stato anche circondato da quella zona grigia di incontro tra la Destra e la Sinistra sarde che è sempre esistita, che ha nomi e cognomi e che trova sempre un modo per accordarsi contro i nemici comuni. Questa unione di fatto, che si consuma clandestinamente, ha però dei momenti ludico-esibizionisti che la rivelano.
Uno di questi, che ha livelli di ostentazione postribolare, è la delibera 41/22 del 7.08.2020, proposta dall’Assessorato ai Lavori Pubblici e approvata dalla Giunta dopo un passaggio in commissione consiliare, oggetto in questi giorni di propaganda di secondo livello nelle pagine provinciali dei quotidiani.
Si tratta di una rimodulazione del Mutuo infrastrutture realizzata catafottendosene altamente e allegramente delle regole che disciplinano il mutuo e le sue rimodulazioni (regole fissate per legge). Infatti, il mutuo finanziava un atto di pianificazione generale che era il Piano regionale delle infrastrutture che stava all’interno del Piano regionale di sviluppo. Finanziava opere di interesse regionale, di rango infrastrutturale regionale, quali le manutenzioni straordinarie di Abbanoa, quali il sistema portuale della Sardegna, il sistema stradale, le dighe ecc. ecc. Questa Giunta non ha ancora varato un aggiornamento del Piano regionale delle infrastrutture. Nel frattempo però, mentre il presidente del Cda di Abbanoa appariva impegnato a liquidarsi le sue competenze, la Giunta toglieva al piano delle manutenzioni di Abbanoa la bellezza di 12 milioni di euro che non erano per niente destinati, come si legge in delibera, prevalentemente alla fitodepurazione, ma alla manutenzione straordinaria e all’adeguamento degli impianti. Tutti capiamo che è veramente difficile tenere i finanziamenti attivi fronteggiando le lentezze burocratiche, ma nessuno capisce come si possa a cuor leggero tirar via 12 milioni di manutenzioni, a meno che non si pensi di caricarli in tariffa, e allora bisognerebbe avere il coraggio di ammetterlo (come pure, se si ha l’idea di far fallire l’affidamento in house ad Abbanoa per arrivare alla gara internazionale e affidare l’acqua ai privati, bisognerebbe avere il coraggio di dirlo e non mettere tutti i presupposti perché ciò accada e poi immaginare di far finta che accada per volontà del destino).
Tutti abbiamo fatto rimodulazioni, ma all’interno del perimetro definito dalla legge istitutiva, cercando sempre di salvare il valore di incremento delle infrastrutture regionali e mai trasformando tutto in una parcellizzazione di interventi comunali (a parte le messe in sicurezza urgenti, su cui non si ha niente da dire perché le emergenze sono tali, non sono né locali né regionali, sono emergenze).
Non solo, si rinuncia, per esempio utilizzando la società Opere e infrastrutture dei Lavori Pubblici, a una grande politica portuale, e si tolgono i soldi a Palau (comune già martoriato dall’interpretazione ducesca del mandato da parte del suo sindaco) e a Torregrande, per raggranellare altre risorse e aumentare il tesoretto e poi, che si fa? Semplice, si distribuisce per opere di grandissimo rilievo strategico, secondo criteri individuati in un’altra delibera di Giunta dell’aprile del 2020, che innova, con molta non chalance, una legge con una delibera, e in nome del completamento di opere, finanzia qualsiasi cosa.
Sarebbe troppo semplice pubblicare l’elenco del rifacimento dei terrazzini finanziati, preferisco suggerire un elenco di collegamenti tra opere, urgentissime, e rappresentanza politica – di maggioranza e di opposizione – nella commissione lavori pubblici del Consiglio, rappresentanza territoriale nell’Egas, cioè nell’ente di controllo di Abbanoa, e rappresentanza territoriale nel Gabinetto dell’Assessore. Si tratta di unire i puntini e si ha un quadro della disposizione dei posti a tavola, non dell’eleganza del desco, solo della disposizione.
È questa gastronomia spartitoria che ha circondato di maldicenza il Partito dei Sardi perché era di ostacolo al desco, che ha animato l’operato animoso e incolto di molti uomini in divisa, gonfiato tanti pettegolezzi (che verranno sicuramente alla luce nei processi, con qualche sorpresa).
Ma nel frattempo, il desco ignobile – e permesso dalle autorità di controllo – continua, perché a Destra e a Sinistra non domina alcuna idea, solo una drammatica logica spartitoria della ricchezza disponibile, solo l’attivismo di piccoli leaderini locali avidi dei ruoli possibili, delle acquisizioni disponibili. Questa è la Giunta del triclinio autorizzato, con Giudici, investigatori, giornalisti e consiglieri regionali di opposizione (non tutti, onestamente, qualcuno comincia a vomitare) girati dall’altra parte per affinità o convenienza.
C’è un fatto: sono stati votati. Sono tutti grembiulini in Sardegna? Sono tutti sempliciotti? Sono tutti menefreghisti?
Se la gente non ha consapevolezza ed etica voterà persone simili a sé. Nessuno è più temuto ed osteggiato della persona perbene.
Mortos e interrados
… senza parole.
Solu bombitadura. Ma ite animalatzu de ‘politica’ ndhe los at bombitados?
Mario Melis s’at a èssere incantadu cun su ‘filo d’orbace’ chi li at regaladu Su presidente pisdatzisleghista? O sos Sardistas de su PSd’Az. sunt totu mortos salvinificados?