Questo che segue è il comunicato dell’incontro avvenuto sabato tra rappresentanti del gruppo dei Progressisti e del nostro gruppo di Nazione Sarda – Giustizia e Libertà (dove sono confluiti ex Rossomori ed ex Partito dei Sardi). Ne dà conto L’Unione, ne tace, ovviamente, La Nuova.
È solo un inizio, ma è un inizio importante. Chi vuole concorrere a una nuova proposta di governo per la Sardegna, sappia che si sta costruendo non una casa, ma un condominio, dove le identità rimangono distinte, ma dove si fanno programmi e, magari, anche liste insieme. La galassia delle formazioni politiche che hanno l’obbligo storico di raccogliere quel 15% che manca al Pd, hanno una possibilità di farlo costruendo, contemporaneamente, un programma, una squadra di governo, nuove relazioni territoriali, nuove amicizie.
Due precisazioni.
La prima è di orgoglio culturale. I due gruppi che si sono incontrati sabato erano i più distanti nel corso delle ultime elezioni sul tema della Nazione Sarda.
Oggi, senza proclami, hanno dimostrato di accettare il tema, mantenendo ognuno le proprie convinzioni, ma eliminando dal tavolo la censura dell’idea. Il Pd, pur corteggiato (culturalmente) in ogni modo, ancora non è stato capace di farlo. La sua presunzione culturale di autosufficienza e la sua concentrazione sulla guerra civile interna lo ha impedito. Vedremo.
La seconda. L’Unione fa il mio nome. Non so come dirlo: io non mi candiderò più a nulla. So perfettamente come sono stato colpito quando ho esercitato il potere, da chi e con quali apparati dello Stato.
Sono impegnato sui diritti civili e sulla cultura, politica e no, ma non accarezzo alcuno disegno di ritorno al governo della Sardegna e credo fortemente nel rinnovamento della classe dirigente sarda.
Il modo per lasciar spazio è non occuparlo.
Non sto neanche andando al mio paese di origine per non interferire in alcun modo sulle prossime elezioni amministrative e lasciare alle nuove generazioni il compito non solo di candidarsi, ma anche di costruire lo scenario nel quale candidarsi.
Ci tenevo a dirlo, perché capisco le semplificazioni giornalistiche, ma non voglio più essere ascoltato dalla Guardia di Finanza, che temendo le mie idee aspetta anche il più piccolo passo falso, anche quando mi faccio la barba. Sto sfidando gli apparati dello Stato sul mio terreno, la cultura, non sul loro, il sospetto e il pettegolezzo calunniatorio o la delazione incentivata a contenuto più o meno falso. Chi fa queste battaglie deve essere libero, deve vivere di suo, e al massimo può impegnarsi nelle opere di bene.
Ecco il comunicato.
Le delegazioni dell’area dei Progressisti, guidata da Massimo Zedda, Francesco Agus, Luciano Uras, Gianfranco Satta, Diego Loi e Antonio Piu, e del movimento Nazione Sarda – Giustizia e Libertà, guidata da Paolo Mureddu e Paolo Maninchedda, si sono incontrate sabato 26 u.s. a Tramatza per verificare le possibilità di una intensa collaborazione politica e culturale, aperta sia in fase costitutiva che operativa, anche ad altri soggetti.
La comunità sarda vive con preoccupazione questi giorni di grande angoscia. Le conseguenze della prolungata pandemia da covid 19, le sofferenze inaudite delle popolazioni afflitte dalle guerre, le diseguaglianze sproporzionate, le povertà, le violenze insopportabili di poteri arroganti e prevaricatori, che colpiscono le persone e le popolazioni più fragili, colgono i sardi in una fase di profonda crisi delle istituzioni democratiche e autonomiste, della società e della economia dell’Isola.
Si è deciso, come contributo fattivo per un rinnovato impegno, di rendere permanente il coordinamento delle due aree con riunioni mensili, di invitare a parteciparvi altre forze politiche, associazioni e singole persone che condividano sentimenti democratici e di libertà, spirito federalistico e plurale, attenzione per la Nazione sarda, e, infine, di promuovere eventi pubblici di costruzione di un nuovo programma di governo in vista delle prossime elezioni regionali. Il primo evento si svolgerà a maggio e avrà come tema: Quale coalizione e quale programma per governare la Sardegna?
Infine, segnalo a tutti l’intervento di Gianfranco Congiu nella pagina dei lettori sull’Unione Sarda.
Il PD come orizzonte.
Stampelle dell’apparato burocratico italiano più violento.
Stampelle dei parassiti peggiori che governano la nistra isola.
È un comunicato desolante, manifestazione di una tragedia culturale che non vuole finire.
Una condanna.
Sono certo che saprete cogliere i bisogni e presentare una ottima prospettiva di governo per la Sardegna e per tutti noi.
Buon lavoro a tutti
Caro Arrosciu, tutto è possibile, ma molto dipende anche dagli anticorpi che la coalizione alternativa a Solinas saprà mettere in campo.
Una curiosità e una domanda:
Ma Solinas/Psd’az potrebbero spostarsi a sinistra?
Non sarebbe la prima volta che cercano posti al sole.
Il Centro, in Sardegna, ha fatto proprio ieri un patto di legislatura con Solinas. Se è un Centro del Centro, cioè un segmento dei moderati di centrosinistra, vedremo chi li rappresenterà in Sardegna e che cosa avrà da proporre.
Non mi sembra una cattiva idea; se, come mi sembra di aver letto, il 5 Aprile prende forma anche un soggetto di Centro a livello nazionale, coinvolgere anche Loro
E’ la prima, bella notizia, in giorni e settimane così angoscianti.