di Paolo Maninchedda
Oggi la notizia è che la vertenza tessili si avvia a una soluzione.
Chiaramente il risultato non è un sussidio sostitutivo della mobilità o della cassa integrazione, ma un percorso reale verso il reimpiego. Occorrerà vigilare per capire se funziona. Il meccanismo è semplice: dotare il lavoratore di un sistema di incentivi per l’impresa tali da rendere vantaggiosa la sua assunzione. Chi non dovesse trovare lavoro, viene aiutato con un periodo di lavoro nei cantieri verdi, ma chi rifiuta un percorso in azienda per usare solo i cantieri non potrà farlo.
Ora però occorre focalizzare le attenzioni su Ottana, il piccolo centro in cui le tre crisi (energia, tessile e chimica) si concentrano.
Una parte del sindacato ha spinto in questi mesi perché si riprendesse con la chimica tradizionale. Il percorso è stato scandagliato ma senza successo.
Ora la domanda è se si riesce a creare un contesto positivo sulla vera scelta strategica che è la chimica verde, da sviluppare secondo un percorso diverso da quello di Matrika. L’azienda ha sempre comunicato alla Regione di non volere incentivi, ma stabilità delle condizioni amministrative pattuite.
A fianco della chimica verde, l’azienda aveva a suo tempo proposto, non so se ancora sia interessata a farlo, una piattaforma di riciclo e di riuso della plastica.
Fin qui l’azienda.
Il Comune ha da sempre avanzato la proposta di cominciare a diversificare e a suo tempo aveva parlato della possibilità di impiantare delle serre, posto che l’azienda energetica aveva dato e confermato la propria disponibilità a fornire il vapore gratuitamente. Oggi, gli strumenti di accompagnamento dei lavoratori sono tali da garantire la formazione e l’inserimento a costo zero per le aziende riceventi. Chi si occupa di fare incontrare le imprese, il Comune e i lavoratori? Chi individua i terreni più vocati? Chi fa di conto per l’infrastruttura di collegamento tra l’impianto e le serre?
Quando la Giunta regionale ha incontrato Delrio, gli ha posto il problema di un percorso di abbattimento degli oneri di servizio pubblico nelal bolletta energetica, limitatamente ad alcune tipologie di imprese e rispetto alla loro localizzazione e all’interesse pubblico. Chi sta seguendo questo percorso che potrebbe rivelarsi decisivo per tenere aperto il poco di tessuto produttivo rimasto?
Questi sono gli argomenti che fanno di Ottana un caso particolare che richiede un tavolo specifico e originale di rango regionale.
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Ripristino alveo del fiume Tirso con piantumazione e creazione di micro fauna tramite i denari della riqualificazione dell’ENI per il disinquinamento (sarebbero molti km), piantumazione in terreni dismessi di vegetali per la produzione di legna da ardere per il futuro, così non si importerà più di tanto ..etc…etc…Disposto ad idee…per una sardità migliore….