Ieri si è svolta a Saccargia, alle porte di Sassari, una manifestazione popolare contro il rischio di aggressione del territorio della Sardegna da parte dei produttori di energie rinnovabili (eolico, fotovoltaico ecc.)
La Nuova Sardegna, il giornale di Sassari, ha oscurato l’evento. Non ne parla, di fatto, mettendolo in un francobollino su due colonne a pagina 4, senza alcun richiamo in prima, nella cronaca di Sardegna, manco si sia trattato di un fatto accaduto a centinaia di chilometri, sotto un articolo sulle bollette dei sardi, in poche parole, nascosto. Il giornale più giustizialista che ci sia, che non dà mai conto dei diritti degli imputati se non quando vengono assolti, si concede le callide censure sociali. Non siamo allocchi.
Che cosa ne dice la Fondazione di Sardegna, socio di questo giornale insieme al più importante imprenditore sardo, l’ing. De Pascale, grande fornitore di servizi di Terna? La Fondazione è la grande camera di compensazione sociale della Sardegna. Tutti i progetti culturali dell’Isola dipendono da lei (anche quelli di cui mi occupo io). È la casa di tutti e per questo è rispettata e difesa da tutti. Si trova dunque in pancia un giornale che non cura l’interesse di tutti, un giornale che censura, anche se con metodi soft. Forse dipende dal socio importante, che sta dall’altra parte della barricata? Ma quanto è alto il dazio da pagare a questi interessi forti e avvolgenti? Un giornale con dentro la Fondazione dovrebbe essere il giornale più pluralista, più libertario, più trasparente che ci sia. E invece no.
Do un consiglio alla Fondazione: vendete le quote di questo foglio non in buona salute, diventate i soci del Mater Olbia al posto del Gemelli (che non vede l’ora di andarsene) e regalate alla Sardegna un’eccellenza mondiale. Io sono un sessantenne con tante piccole patologie, vivo con angoscia vedere che in Sardegna fra un po’ bisognerà andare fuori anche per togliersi un neo; vivo con angoscia i primari superstar che usano i pazienti come agitprop a loro favore; vivo con spavento i primari narcisisti che hanno bisogno degli “Osanna” (che erano urla di battaglia e non di lode, ma nessuno lo ricorda più). So che è un’idea grande, ma con questa Regione che produce più nomine (quella di avant’ieri su Enas è da brividi) che idee, più parole che fatti, che è seduta su una montagna di denaro e non sa né come è fatta né come spenderla, che cosa si può fare se non suggerire qualcosa senza essere servili verso gli incapaci che il Pd ha collocato al governo della Sardegna?
Rettore Oggi La Nuova, che censura la manifestazione di migliaia di persone a Saccargia, dedica un paginone al Rettore Gavino Mariotti, sconfitto alle recenti elezioni amministrative. Un’intervista senza notizie, un’intervista da parce sepulto.
Premetto che, a mio avviso, il fine indagine dell’inchiesta per mafia, a candidatura Mariotti fatta e presentata, è stato un gesto raccapricciante, allo stesso modo in cui la candidatura a indagini avviate e diffuse è stata una sfrontataggine di pari proporzioni.
Mariotti, a mio avviso, non avrà difficoltà a dimostrare di non essere un mafioso, perché non lo è. Però a me non è mai sembrato un universitario, ma sempre e solo un politico di giaguara memoria.
Un universitario è un uomo segnato dallo studio; Mariotti è segnato dalla capacità di stabilire relazioni e di governare le capacità e le debolezze altrui, non dallo studio.
Quando si candidò contro Carpinelli, io lo sostenni a distanza contro la massoneria. Non avevo capito nulla: c’erano massoni da una parte e dall’altra, e non alla base, ai vertici.
Il problema di Sassari è che è ancora un Comune italiano di medievale memoria, un luogo dove la politica è alternativa di egemonie feroci, dure, senza riguardo. Se non ci fosse lo stato di diritto, chi vince le elezioni abbatterebbe le case di chi le perde, come si faceva a Firenze ai tempi di Dante. E questa è una cifra potente della politica e dei politici sassaresi: la violenza contenuta, l’odio perenne dissimulato, il piacere erotico del potere. Roba da brivido o da rabbia incontenibile.
Oggi Mariotti torna a fare il rettore, ma è azzoppato e un Rettore azzoppato non è un bel vedere.
Ci sono rettori che si azzoppano da soli per avidità, per vanità, per ombrosa diffidenza, per vanagloria.
E ci sono Rettori, come Mariotti, che pensano di entrare e uscire indenni dai campi di battaglia, di fare come Machiavelli (non stiamo paragonando il Segretario fiorentino a Mariotti, sia chiaro) che si ingaglioffiva di giorno con gli affarucci della sua azienda, e si investagliava di sera per confrontarsi con i grandi del passato. A noi comuni mortali questo non è facilmente consentito, se non rinunciando a tutto, se non vivendo senza potere, allora Virgilio, Dante, Shakspeare, Voltaire, Hugo, Mann e tutti i grandi ci riaccolgono. Ma Mariotti come potrebbe vivere senza potere? Gli do un consiglio: si può fare, ma bisogna vivere come monaci, spegnere il chiasso del mondo, fare silenzio, scomparire dai palcoscenici, imparare a fare quotidianamente del bene senza essere visti, rinunciare a chiedere alla gloria mondana il senso della vita. Allora si rinasce.
La Fondazione come ‘camera di compensazione sociale’? Se Mariotti è uomo di memoria giaguara la Fondazione è da tempo l’instrumentum cab(r)alistico per fare politica attraverso numerosissime marchette (rientrano fra queste anche i progetti culturali, non tutti chiaramente).
Le cose che scrive Maninchedda sono da tenere nella massima considerazione. Lo ammiro per la sua lucidità e coraggio, non sempre presenti tra i politici e politicanti Sardi.
Lo dico spassionatamente pur avendo avuto una collocazione politica diversa da lui.
Paolo Pisu
Maaahhh cosa volete che vi dica,Rettori energia politica ,di una cosa sono certo che se vogliamo una transizione energetica facendo a meno di inquinanti tipo carbone e petroli vari qualcosa si dovrà pur muovere sia pale o no perché il mondo è in regressione sotto ogni punto di vista.Se la smettessimo di avversare ogni iniziativa a favore di certe innovazioni torneremo presto alle lampade alimentate ad “ozu seu”per riscaldarci membra e vivande.Saluti
Il dispiego di mezzi del gruppo Unione Sarda/Videolina a supporto della manifestazione è sospetto almeno quanto il silenzio della Nuova Sardegna. Da una parte e dall’altra, mi chiedo in che mani siamo
La Sardegna se l’aveva già venduta Draghi. La manifestazione andava fatta allora, oggi è tardi. Ma possiamo sempre fare una piccola rivoluzione ma fatta bene, perché mi sono stufato di cercare capri espiatori la cui lista sarebbe parecchio lunga, trasversalmente lunga. Però non fatemi perdere tempo.
E la neo presidente della regione Sardegna, che giustamente si schiera e legifera per bloccare l’ avanzata delle tante società di produzione di energie…pulite, inizi a fare del bene alla propria regione obbligando le suddette società a fornire gratuitamente ai sardi l’ elettricità prodotta nei territori Sardi !!!
Intelligente come sempre il tuo intervento, ma la Nuova Sardegna poteva dare maggiore spazio a una manifestazione organizzata dall’unione sarda? Caro Paolo noi siamo così perché siamo così. Alle ultime comunali di Cagliari, un OMISSIS da 140.000 all’anno appena nominato dalla Todde, si è candidato e OMISSIS non sono arrivati a 100 voti. Alle regionali avevano fatto la stessa. Ieri la Regione non mi è sembrata molto presente alla manifestazione. Pagu ‘ene nostru
La Sardegna non può fare a meno delle idee che Paolo Maninchedda spesso regala.
Ascoltate gente, ascoltate.
Fatelo per i sardi e anche per voi.
Come sempre, lei Maninchedda riesce a fare un’ analisi lucida e coerente della situazione in atto. Al quadro desolante aggiungerei solo, questa volta, le ridicole figure che dovrebbero rappresentare esigenze e voci dell’ Isola a Roma.
Tranne poche eccezioni, inetti e yes man che sperano solo, dallo scranno romano, laute prebende e generosi vitalizi.
…..le avvisaglie della Nuova ,si erano già avvertite in campagna elettorale con ripetuti peana sul ” campo largo ” , a Saccargia si sono messe in dubbio le aspettative di Erg e Terna oltre che di altri predatori pronti a insinuarsi nelle dubbie regole decretate dal ministero .Tutto quanto previsto anche in precedenti puntate di questo foglio ,si stanno purtroppo realizzando !!!! In assoluta omissione della stampa sassarese .
Forza Sardegna …. Tuteliamo la nostra Terra ….Vorrei essere informato e do la mia adesione all’iniziativa….
@ Antonio Piludu Gentilissimo, prima di tutto grazie per essersi firmato col suo nome e cognome: non è da tutti. In secondo luogo, io non amo questo stile giornalistico che deduce e induce profili morali dalle carte giudiziarie. Non che sia illegittimo, ma secondo me è forzoso e arbitrario. Questione di gusti. L’ho detto anche a Pablo Sole, che è mio amico. I verbali delle inchieste deformano i profili degli indagati, li piegano alla tesi accusatoria. Non bisogna mai dimenticarlo.
Parliamo del rettore Mariotti. Dei rilievi penali si occuperà la magistratura, vedremo cosa accadrà. C’è un piano morale o quanto meno dell’opportunità che però si può affrontare. Mi limito a segnalare questo articolo su Domani:
https://www.editorialedomani.it/fatti/gavino-mariotti-farouk-kassam-matteo-boe-ciriaco-baldassarre-marras-rettore-sassari-intercettazioni-cdn9wpcm
Ma due parole sulle immagini ritoccate che appaiono su un altro quotidiano, che ancora un po’ vi sono le pale eoliche dentro la navata della basilica?
Possiamo dire che, ad una sacrosanta battaglia contro la speculazione e il disastro paesaggistico, forse c’è qualche altro potere sommerso che si sta approfittando della situazione, magari in difesa di qualche personalissimo interesse economico? Da lettori, possiamo sperare di comprendere tanto improvviso attivismo? (sempre non sia solo generico odio verso i barbari grillini)