È stata sabotata la prima pala eolica. Il clima è pesantissimo perché è privo di politica e carico di stizza e di superbia.
Per capirlo valga il racconto che mi è stato fatto ieri sulle modalità delle dimissioni di un noto ex Capo di Gabinetto: “Dottore, mi spiace, avevamo fatto male i conti con gli equilibri interni. Dobbiamo recuperare la posizione di questa signora. Le chiediamo di farsi da parte”. Quando in una situazione gravissima si è distratti, fino ad esserne quotidianamente occupati, da misere questioni di potere, significa che non si ha il quadro della situazione, ma solo la percezione assoluta del proprio potere, che si vuole vedere confermato da continui atti di nomina, cioè dalla bulimia che genera la corte. La logica vorrebbe che prima e soprattutto si lavorasse alle soluzioni e dopo alle nomine. Invece qui accade il contrario.
È sintomatico che questa Giunta parli solo attraverso il Presidente. La maggioranza tace. Non c’è lo straccio di un documento del Pd, dei Cinquetasche o di ASV sulle politiche energetiche. Non c’è una presa di posizione sul disastro della sanità (che è drammatico e fa rabbia ogni volta che si ha bisogno di un intervento); c’è un silenzio agghiacciante sull’inadeguatezza degli assessori all’agricoltura e all’ambiente, sorpresi come Alice l’uno da una nuova epidemia di lingua blu e l’altra da un fungo che sta distruggendo i boschi; c’è un’omertà colpevole sui trasporti, con migliaia di persone, me compreso, che provano a viaggiare dopo il 26 ottobre e trovano tariffe astronomiche. Non c’è una politica autonomista (a me piacerebbe che fosse federalista, ma mi accontenterei di sentire qualche vagito autonomista). Non c’è una politica del lavoro, della produzione sostenibile della ricchezza. Taccio sull’istruzione, sulla cultura, sull’educazione, su quella grandissima occasione che è lo sport, perché non mi conterrei.
Il presidenzialismo della Todde ha ucciso il dibattito politico perché lo teme e lo zittisce o con le nomine o con lo spauracchio dell’isolamento o con l’atomica delle dimissioni (cui non crede nessuno. Se c’è una cui vedere il bluff delle dimissioni è la Todde. Lei non ha alternative, mentre quelle degli altri iniziano dal suo declino).
Ieri Castedduonline ha diffuso la notizia di una notifica presidenziale a fine Giunta, secondo la quale se la maggioranza votasse la proposta di legge popolare (Unione Sarda) sull’eolico, la Todde si dimetterebbe.
Puntuale è arrivata la smentita, ma insieme a questa è trapelata anche la volontà della Presidente di punire la fuga di notizie, rimuovendo l’assessore indiziato di esserne il colpevole. Ciò significherebbe che la notizia era fondata e che la Todde non sa gestire il dissenso (cosa tipica dei nuoresi senza apprendistato politico). Tuttavia, la proposta di legge popolare non potrà non essere iscritta all’ordine del giorno del Consiglio e se l’idea sarà quella di farla deragliare in Commissione, il clima diverrà arroventato. L’unica strada è la libertà: la legge dovrà essere discussa e votata in Aula e ogni consigliere regionale e ogni partito dovrà assumersi la responsabilità delle proprie posizioni. La Todde cercherà di schierare la maggioranza contro la legge e farà un gravissimo errore. O giungerà in Aula con una sua legge che possa dimostrare maggiore efficacia di quella di iniziativa popolare, o pretendere la contrapposizione per ragioni di orgoglio le risulterà fatale.
Pare che sulle nomine lo scontro sia su tanti uomini politici appena usciti dal circuito del governo e del potere o, in sanità, addirittura ancora in servizio e spacciati come bipartisan (in realtà e più probabilmente si è messa in moto la macchina massonica del siamo tutti fratelli).
A parte il fatto che io sono contrario allo spoil system ideologico, che dà ai manager la stessa patente politica di chi li ha nominati (facendo memoria, fu la Dirindin a iniziare la pessima pratica dei commissariamenti per mandare via il Dg in servizio) non credo che ci sia una sola persona che abbia dovuto frequentare ambulatori e ospedali in questi anni che voglia spendere una parola a favore degli amministratori attuali. Per inciso, sarei curioso di leggere la relazione tecnica sul black out del Brotzu per il quale l’ospedale fu chiuso e durante il quale si registrò acnhe un intervento del Capo di Gabinetto della Presidenza della Giunta. Mi dicono che è stata depositata e che ha fatto impallidire più d’uno. Si dice che in quella occasione un paziente sia stato trasferito con esito infausto. Vedremo.
Certo, i politici ci hanno messo del loro, facendo viaggiare gli ospedali come valigie da una Asl all’altra, ma la concreta gestione delle Asl è brutalmente insoddisfacente.
Il peggio, però, dobbiamo attendercelo dai commissari delle province. Qui, a quanto si legge, avremo il recupero di chi si è candidato e non è stato eletto. Domani racconterò alcuni fiorellini della Provincia di Nuoro per dare l’idea di che cosa sia il mondo delle Province, ma farlo diventare un ambiente di recupero dei candidati non eletti, in modo da incentivare in futuro le candidature con la promessa comunque di una remunerazione, a me pare un segno di cinismo decadente. Sembra di essere dinanzi ad anziani del vecchio regime che incuranti del clima politico e dei tempi ripetono: “Si è sempre fatto così e non rompere le scatole”. La Sardegna avrebbe proprio bisogno di chi non ripete “Si è sempre fatto così”.
Infine, sulle nomine, in Giunta, da quel che mi dice un testimone oculare, si respira un clima strano. Ci sono assessori che hanno diritto di presentazione di nomina, almeno per gli enti dipendenti dai loro assessorati, e assessori cui questo diritto viene negato. C’è la regola generale di cercare la quadratura complessiva delle nomine e nomine che comunque vanno fuori sacco. La Todde sembra governare più grazie al timore del suo potere che con il prestigio del suo agire. Mi dicono che incredibilmente il Capo di Gabinetto della presidenza partecipa alla Giunta. Sarà vero? Se lo è, è anomalo. Può capitare una volta, due, tre, occasionalmente, ma costantemente è segno di altro. Il clima inevitabilmente è tesissimo, perché la discriminazione del valore assessoriale incide sulla credibilità delle persone e sulla loro autostima, se non sull’orgoglio. Se a sei mesi dalle elezioni siamo già nei vicoli di Bisanzio, a un anno ci ritroveremo a Gomorra (e senza piaceri sessuali, solo botte).
“Se a sei mesi dalle elezioni siamo già nei vicoli di Bisanzio, a un anno ci ritroveremo a Gomorra (e senza piaceri sessuali, solo botte)”….
IL CARAVAGGIO IN UN SUO DIPINTO NON SAREBBE POTUTO ESSERE PIÙ REALISTICO.
Al risveglio del mattino insieme al caffè ricerco con grande attenzione i nuovi scritti del Professore che, con una penna non comune, tratteggia quotidianamente la decadenza dei tempi e dei costumi di questa lontana provincia dell’Impero che è divenuta la Sardegna oggi più di ieri colonia per i nuovi conquistadore che vogliono speculare e arricchirsi sulle nostre spalle. Sono certo che questi scritti non saranno grida nel deserto ma serviranno a risvegliare le coscienze e la dignità sopita del nostro popolo.
Le dimissioni minacciate sono un segnale di debolezza pazzesco (perchè il bluff è presto smascherato: fine del secondo mandato, fine della carriera politica, cercarsi un lavoro) e, nello stesso momento, un errore politico da principiante perché incoraggia Zuncheddu ad andare avanti. Se è vero infatti che l’obiettivo dell’editore dell’Unione è diventare il prossimo Presidente della Regione, la possibilità delle dimissioni lo incoraggerà a proseguire, intensificare e acuire i toni della sua campagna stampa: lo squalo appena sente il sangue attacca.
Per le nomine se lo si vede da un punto di vista dell’efficacia del metodo, senza giudizi di valore, Solinas è stato un maestro: le ha centellinate, stiracchiate, procrastinate, rimescolate, ha tenuto i pretendenti per settimane, mesi sul filo con la bava alla bocca, un estenuante tira molla e tira a campare, un maestro, se spari tutto subito non hai più bocconcini e premietti, tanto poi ci saranno sempre gli scontenti. Detto questo, e visto il disastro che sta provocando il fungo, la morale mi sembra chiara, chi può mangi, gli altri a quel paese, la Sardegna in malora
Sembrava impossibile che i 5 stelle potessero replicare a livello regionale i pasticci e i casini di certe amministrazioni grillesche di comuni pure importanti della Sardegna, che, a parte il caso peculiare di Assemini dove il sindaco Puddu, ex 5 stelle, è tornato al potere come civico ma lasciando una buona metà dei pentastellati locali nel gramo “camposanto largo” di opposizione, nessuno rimpiange. La storia sarà pure maestra di vita, ma gli allievi, specie quelli piddini, preferiscono marinarla.
Egregia Giovanna C., a me pare invece che lei è liberissima di agire come vuole. Il problema è che non sa fare ciò che dovrebbe. Tutto qui.
Strano silenzio attorno alla pala sabotata, per ora la riporta solo “la nuova sardegna”, per me leggere questa notizia è stato impressionante è peggio di quel che sembra.
Ho visto sul quotidiano di Sassari le immagini della pala eolica di cui si parla nell’ottimo articolo. La sua collocazione nei pressi della strada provinciale Mamoiada-Gavoi mi fa pensare a un attentato “simulato”, con lo scopo di screditare la pacifica e forte opposizione di popolo alla speculazione energetica. A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca (ipse dixit).
ma quando si costruisce qualcosa????
Egregio, tra un anno (probabilmente meno 8/9 mesi) assisteremo a scene di assedio del palazzo di via Roma. Più di uno tra gli alleati della Influencer Capo l’ha capito ed il panico sta montando.
Non ne gioisco, sia ben chiaro,perché il conto – tanto per cambiare – lo pagheranno i Sardi a pie’ di lista.
Ma almeno ci saremo liberati di questa gente da incubo. Saluti.
…….Purtroppo le previsioni peggiori,si stanno avverando !!!! Siamo stati facili profeti !!!! La bulimia di potere , come la chiama bene Lei ,prof. ,Sta ingolfando tutto e…..siamo ,pare, già alle minacce punitive di dimissioni che difficilmente arriveranno se non provocate da sfiducia del Consiglio .Se il PD ( purtroppo mal rappresentato ) non trova un momento di orgoglio partitico e di interesse autonomistico vero ,l’occupazione Conte/Toddiana continuerà nella sua disastrosa gestione fino a completarne l’irreversibilita’. Attendiamo gli eventi : il futuro , seppur buio , può presentare sprazzi di chiarore di fine tempesta .
Il quadro è chiaro: non c’è una Presidente di Regione. Ne abbiamo tre: Caschili, Gasparetti e poi la Todde. Lei non è libera di agire come vorrebbe e da qui nasce il caos.