Quando la propaganda si fa troppo incalzante, la verità è sempre in pericolo. Così, sentendomi quotidianamente preso in giro dal Governo regionale e dagli organi di informazione, ho chiesto a un ex dipendente regionale che ai tempi della Giunta Pigliaru faceva tabelle, di provare a mettere insieme quelle che potevano risultare utili a capire che cosa è successo in Sardegna.
Il risultato puzza di maneggio lontano un miglio.
La struttura per età della popolazione sarda Prima di iniziare, però, diamo un’occhiata alla distribuzione per classi di età della popolazione sarda, confrontiamola con il dato medio nazionale e consideriamo questo dato come l’evidenza che deve fare da sfondo a tutti i dati che commenteremo più sotto. I dati sono riferiti al 1° gennaio 2020. Come si può vedere (Tabella 1) la struttura per classi di età della Sardegna non differisce in maniera sensibile da quella media italiana. Teniamolo a mente.
Tab. 1 – Popolazione residente al 1° gennaio 2020
I vaccini consegnati e quelli somministrati Fissiamo alcuni punti sulla campagna vaccinale in Sardegna e facciamolo con i dati (in continuo aggiornamento) di domenica 28 marzo alle 9 di mattina. Alla Sardegna sono state consegnate 274.490 dosi di vaccino il 27,7% delle quali AstraZeneca, il 7,6% Moderna e il 66,7% Pfizer/BioNTech. Con questi vaccini sono state somministrate 210.706 dosi delle quali 151.568 prime inoculazioni e 59.138 richiami.
Rispetto al dato medio nazionale possiamo osservare come in Sardegna sia stato somministrato, con riferimento alle disponibilità, il 91% delle dosi Pfizer/BioNTech, il 68% delle dosi Moderna e il 42% di quelle AstraZeneca e qui, come possiamo vedere nella Tabella 2 osserviamo i primi scostamenti importanti dal dato medio nazionale rispetto al quale la Sardegna risulta in linea solo con riferimento al vaccino Pfizer/BioNTech.
Nelle scorse settimane sia il Presidente Solinas che l’assessore Nieddu hanno più volte detto che il problema delle vaccinazioni in Sardegna era legato alla disponibilità dei vaccini e che la Sardegna stava, in maniera prudenziale (per non mettere a rischio le somministrazioni delle seconde dosi), tenendo il 30% dei vaccini consegnati come scorta (dopotutto siamo un’isola e magari un uragano potrebbe per settimane impedire l’arrivo delle scorte).
La Tabella 2 sembra dirci qualcos’altro: vale a dire che per alcuni vaccini le “scorte” sono del 60% e per altri solo del 7%. Oh bella!
Tab. 2 – Vaccini consegnati e somministrati per tipologia
Andiamo a vederci chiaro.
Andiamo a vedere le dosi somministrate per 1.000 abitanti nelle diverse classi di età e osserviamo altre interessanti differenze tra il dato della Sardegna e quello medio nazionale.
Tab. 3 – Dosi somministrate per 1.000 abitanti per fasce di età
E dunque, nella fascia di età 80 e + in Sardegna sono state somministrate 533,5 dosi ogni 1.000 abitanti contro le 763,0 del dato medio nazionale. Quindi, la Sardegna ha una percentuale di somministrazione del vaccino di lusso Pfizer di poco superiore a quella italiana, una percentuale di somminsitrazione di quello di serie B Moderna superiore di 13 punti a quella italiana, ma ma ma……ha una percentuale di ottantenni vaccinati inferiore a quella italiana di circa 20 punti. Ohibò! E chi si è fatto vaccinare al posto degli ottantenni?
Qualche conto, come si dice in questi casi, continua a non tornare, ma i furbi dimenticano che il diavolo fa molte pentole e non si sa perché nons a fare i coperchi.
Entriamo in questa fucina diabolica.
Tab. 4 – Dosi somministrate per categoria
La Tabella 4 riporta le somministrazioni di vaccini secondo la categoria di appartenenza. Possiamo vedere alcuni importanti scostamenti rispetto al dato medio nazionale specie nelle categorie del personale sanitario e sociosanitario (+6% in Sardegna rispetto alla media italiana; siamo sicuri di aver vaccinato i parasanitari o anche una discreta centuria di paraculi?), in quella del personale non sanitario (+4%; qui siamo certi: siamo nel mondo dei paraculi da parapendio), degli Over80 (meno 7% in Sardegna rispetto alla media italiana; e qui siamo difronte alla tragedia dei fragili abbandonati, usati per la compassione sociale e per la truffa morale) e del personale scolastico (meno 5%; qui siamo alla beffa, all’umiliazione di un ceto importantissimo per il futuro della società, trattato sempre con i luoghi comuni dei ‘tre mesi di vacanza’, della ‘mezza giornata di lavoro’, nonostante ormai un insegnante non solo istruisce ma rimedia alla latitanza dell’educazione e supplisce spesso a piccole emergenze di ordine pubblico).
Ma è possibile capire che cosa hanno fatto e dove si annidano i furbetti del vaccino? In parte sì.
Come si fa?
È necessario andare a considerare le somministrazioni per tipologia di vaccino, incrociando rispetto alla categoria e lo possiamo fare esaminando i dati della Tabella 5.
Tab. 5 – Vaccini somministrati per categoria e tipologia
Si inizia a intravvedere “dove” sono andati i vaccini che il piano vaccinale destinava prioritariamente alle categorie degli operatori sanitari e sociosanitari e ai fragili (over 80 e altre categorie con patologie), vale a dire quelli a mRNA (Pfizer/BioNTech e Moderna).
Dei 180.674 vaccini Pfizer e Moderna ben 18.724 (10,4%) sono andati a personale non sanitario e 18.187 (10,1%) alla categoria “altro”.
Che faccia hanno questi ‘altristi’, questi fottipopolo specializzati, protetti nel loro fot fot quotidiano dalle mille amicizie, dai mille legami, questi fetenti etimologici (nel senso che puzzano)? Non lo sapremo mai, perché certamente in mezzo a loro ci sono anche quelli che per legge dovrebbero dare la caccia ai banditi (e non parlo dei Carabinieri, semper laudentur) e come ben si sa in Sardegna ‘cane non mangia cane’ (ma sempre di cani parliamo).
Tuttavia, si può buttare l’occhio al canile, magari per vergogna i giornalisti sardi la smettono di tapparsi occhi, orecchie e naso e riescono a raccontare anche loro questa storia; magari il Presidente della Regione, preso da ira per le falle clientelari e di potere del suo piano vaccinale, riesce a dare una seria pedata nel sedere a tutta una filiera di comando che non solo si è coperta di ridicolo, ma ha soprattutto lasciato indifesa una parte fragile per favorirne un’altra. Ah no, dimenticavo, prima Solinas deve chiedere a Oppi e a Zoffili se può. E non potrà.
Ma noi l’occhio dentro il canile lo abbiamo un po’ buttato.
Tab. 6 – Vaccini somministrati in Sardegna a individui di 80 anni e +
Cosa racconta la distribuzione dei vaccini per tipologia e categoria all’interno della classe di età > 80 anni?
Qui le cose diventano meno nitide poiché si sovrappongono parzialmente i criteri di classificazione.
Tuttavia è interessante osservare come nella fascia di età oltre gli 80 anni siano stati somministrate Pfizer e Moderna per un totale di 62.022 dosi delle quali 52.252 a individui classificati appunto come “Over80” e 7.913 “ospiti_rsa” (quindi, del tutto coerenti con la categoria di 80 anni e oltre) … Fino a qui niente di strano ma un po’ di curiosità c’è e sarebbe interessante sapere qualcosa di più sulle dosi somministrate ad ultra 80enni classificati nelle categorie degli operatori sanitari e sociosanitari (368), personale non sanitario (241), forze armate (3) personale scolastico (4) E qui siamo non al raggiro o all’errore, qui siamo nell’opera d’arte della mistificazione, qui dobbiamo fermarci alla contemplazione dei Bernini dei rapporti sociali, qui bisogna leggere il manuale dell’anziano astuto, capace che anche mia suocera, del 1934, in quanto ex infermiera,o la madre maestra di un mio amico, in quanto ex insegnante, possano infine riuscire a vaccinarsi e a non venire travolte da questo sistema puzzolente di siringhe di favore.
Se per caso la Presidenza della Giunta, presa da resipiscenza, si chiedesse da dove vengono i dati, può scoprire che vengono tutti dall’Istat e da qui: https://www.governo.it/it/cscovid19/report-vaccini/ . Questi dati dimostrano chiaramente che Draghi aveva ragione, quanto alla Sardegna, nel dire che i vaccini sono stati dirottati a gruppi di potere.
Caro Professore,
complimenti per l’analisi e la comparazione dei dati
Mi permetto di suggerirle di aggiungere la percentuale di ultra 80 che soffrono do problemi di udito, perché è probabile che dalla Giunta facciano sapere che ben 9776 ultra 80 siano stati contattati per fare il vaccino ma non abbiano sentito la chiamata e allora in via Roma, pronti sugli attenti, hanno ubbidito all’ordine del risoluto e pragmatico Figliuol, facendo festa con tutti quei ragazzi prodighi dell’amministrazione che stufi di lavorare in smart working, passavano per l’ospedale e si sottoponevano al vaccino per poter riprendere a lavorare in presenza.
Si dirà che hanno ubbidito ad un ordine legittimo in anticipo e chiederanno di essere insigniti di medaglia. Talis pater talis filius.
Mai pubblicità fu più azzeccata, perché una telefonata allunga la vita. SCHERZO! Ma non troppo.
Ottima analisi. Mi permetto di dare un piccolo contributo ulteriore. La categoria “altro” è piuttosto recente. È comparsa da meno di una settimana, contribuendo a ridurre quasi di pari importo la categoria “Personale non sanitario”. Andando a leggere la legenda dei singoli campi degli OpenData da voi utilizzati non viene fornita nessuna specificazione. E così, con un vero gioco di prestidigitazione, una quota importante di “personale non sanitario”, categoria già di per se indeterminata, diventa “altro”, un calderone dentro mettere tutto senza dover rendere conto di niente.
Complimenti. Quando si sa dove andare a cercare i dati, li si sa elaborare e commentare.
Tutti dovrebbero leggerlo, soprattutto chi, anche in buona fede, ha dato il voto a questa gente