Arrivano.
Da oggi inizia la calata elettorale dei gabbamondo, la solita, immancabile, inutile discesa dei leader dei partiti nazionali italiani in terra sarda.
Tornano sempre per verificare se ancora riescono a ingannarci.
Comincia Schlein, oggi a Alghero.
Forse farà dimenticare che ogni giorno Conte la mortifica, si distingue da lei e dal suo partito, richiama (Lui a Loro!) il Pd alla questione morale e dovrà nascondere che lei, per tutta risposta, ha imposto Todde ai Sardi in cambio del Piemonte per il Pd, tutto poi sfumato.
La Sardegna è impegnata in una guerra civile per un baratto romano andato a male.
Lo dico agli amici del Pd che mi hanno tolto il saluto: io combatto i prepotenti fino alla morte, voi avete sviluppato tendenze masochiste verso i sadici, istinti persecutori verso i liberi e incredibili complicità con adulatori e delatori di Stato specializzati in aule giudiziarie. Oggi vi accingete all’omaggio feudale a una signora che si è giocata il vostro regno.
Non sta venendo in Sardegna il segretario politico del Pd con un’idea di libertà per i sardi; no, viene in Sardegna una leader sconfitta, prossima a dover dar conto della superficialità con cui si è avvicinata alle questioni di Stato, una leader che non sa nulla e nulla ha fatto, che so io, per la continuità territoriale della Sardegna in sede parlamentare e europea, che nulla sa di come la Grande Distribuzione Organizzata stia distruggendo il settore primario della Sardegna perché non ne riconosce i costi di produzione, che nulla sa di come Enel e Terna abusino della Sardegna, che nulla sa e nulla ha detto della precettazione dei dirigenti scolastici voluta e perpetrata dal ministro Valditara per garantirsi pubblico durante la sua ultima visita isolana.
Nulla sa e nulla vuole sapere. Abusa dei cattolici democratici perché loro glielo permettono, perché il cattolicesimo italiano è diventato sociologismo, benpensantismo, un pallido ricordo del dovere della memoria e della testimonianza. I cattolici in Italia sono una nave senza vela, ma pulitina pulitina, tutta in ordine, perfettamente digeribile dal benpensantismo. Una pena di lindore senza fede.
Schlein ha solo bisogno di prendere, ha bisogno della vittoria che non avrà. Viene a tentare di raccogliere i frutti di un abuso, al quale, invece, si è reagito con una guerra di liberazione, che anch’io combatto sebbene acciaccato.
In Sardegna è nata una terza forza: il peggiore incubo per Cinquestelle e Pd. Una terza forza tutta sarda, ma europea, viva, dinamica, dialettica, articolata, non tutta uguale.
Schlein parlerà di fronte a una platea dove in tanti porteranno i segni del giustizialismo Cinquestelle; si troverà di fronte tanti che sono stati perseguitati dalle leggi ingiuste e retroattive dei Cinquestelle; tanti che hanno avuto a che fare con una giustizia ingiusta, rancorosa, vendicativa, sleale, e che adesso tacciono mentre prima promettevano impegno per la libertà.
Dopotutto, bisogna avere pazienza, Schlein arriva dopo una nottataccia, ci informa il Corriere della Sera, passata su Facebook a dare le pagelle ai partecipanti a Sanremo. Ecco, qui c’è tutto il nuovo del Pd, il vuoto del Pd.
Oggi viene da noi a vendere le piume delle ali dell’arcangelo Gabriele. Ma noi, che con l’arcangelo parliamo, sappiamo che non è un pennuto.
”Tornano sempre per verificare se ancora riescono a ingannarci.”.
Purtroppo, ce ne eravamo accorti da tempo che il pd, essendo ciò che è, sarebbe stato prima poi ridotto ad una combriccola e che di riforme non ha necessità, ma solo di mantenere il potere rimasto. Basta vedere ieri. In parlamento abbiamo assistito a uno spettacolo ravvicinato del terzo tipo: la grillinizzazione del PD. Ancora una volta grazie al vero spindoctor TRAVAGLIO e C.Ogni tanto mi vengono in mente le parole di FASSINO a grillo.(Sigh).
Qualcuno a sinistra dovrebbe togliere il saluto a se stesso, ogni mattina quando si guarda allo specchio.
Ieri dopo 15 anni sono andato per curiosità, nello stesso paese di allora, ad ascoltare Soru…..
Nel 2008, mentre annunciava la fusione a freddo tra Progetto Sardegna e PD, era più spavaldo, circondato da un nugolo di questuanti (incarichi) che in buona parte ha deluso nella distribuzione di prebende che peraltro neanche allora promise; ieri solo pochi accompagnatori, nessun codazzo di lustrascarpe ad omaggiarlo.
Ad ascoltare, come allora, tanti uomini e donne liberi che hanno poco da chiedere per sé ai pifferai magici che sbarcano nella nostra terra in questo periodo, ma sardi che ambiscono a costruire un futuro sostenibile che porti benessere per tutti e nessuna nuova servitù .
io voglio solo dire un bel: CIAO PAOLO MANINCHEDDA! sesta lista di progetto sardegna! GRAZIE!!!GRANDE!!!
Beh passare la notte a dare voti ai cantanti di Sanremo figura tra i suoi compiti istituzionali non credi? 😂
Vedi però per una certa subcultura di sx gli avversari ti hanno levato il saluto, altri (come me) non l’hanno fatto e mai lo faranno..
Con la stima e l’amicizia di sempre. ❤️💙♿