È stata da pochi giorni resa cliccabile una delle delibere della seduta monstre di Giunta del 10 agosto.
Si tratta della 27/34 che dispone il riparto di circa 1.900.000 euro di risorse nazionali per contrastare la carenza di personale nelle Asl e negli ospedali e il conseguente ricorso a professionisti esterni (si tratta delle norme dell’art. 11 del cosiddetto Decreto Schillaci, che è di marzo, mentre la Giunta lo applica a settembre).
Ripetiamolo: l’obiettivo è contrastare la carenza di personale e il ricorso a professionisti esterni.
Cosa avrebbe voluto la logica?
Avrebbe voluto che il riparto avvenisse in base alla carenza di personale e/o al numero di consulenze esterne presenti nelle diverse strutture.
Invece un genio della logica inversa che cosa ha fatto? Ha previsto di ripartire la somma “secondo dei criteri basati sul numero del personale medico ed infermieristico operante presso i servizi di emergenza-urgenza e nei pronto soccorso pediatrici e ginecologici, afferenti ai presìdi di emergenza-urgenza e ai dipartimenti di emergenza urgenza e accettazione (DEA) di I e II livello, così come determinato nell’ultima rilevazione disponibile e sul calcolo della percentuale di incidenza del numero di personale, quantificato secondo gli ultimi dati disponibili in ogni singola azienda, sul totale complessivo del personale per SSR e moltiplicato per ciascuno degli importi previsti dal D.L. n. 34/2023, cosi come descritto dettagliatamente nella tabella di riparto allegata alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale”.
Per chi avesse bisogno di una traduzione in italiano corrente, si è proposto di ripartire la somma in base all’incidenza percentuale del personale in servizio nei reparti rispetto al totale dei dipendenti.
In sostanza si sono dati più soldi ai reparti che avevano più personale, esattamente il contrario dello spirito della legge (in testa, ovviamente, l’AOU di Sassari).
Che dire?
Si può conoscere il nome del genio che ha pensato una fesseria di questo genere?
Oppure dobbiamo pensare che è stata una fesseria voluta da chi non vuole contrastare l’utilizzo di professionisti esterni, ma incentivarlo?
In entrambi i casi, l’unica conclusione è un corso di formazione di logica di base a istruttori e Giunta, nonché una rinnovata amarezza per essere governati con tanta sciatteria.
Baranta ladrones a cadhu fuindhe, a bértulas prenas de cosa furada,
pitzinnos, pisedhos, lassadu ant pranghindhe e totu sa zente
timindhe, isprammada!
E cantu curriant sos cadhos fuindhe!… Una cosa ispantosa!
Nemmancu cherindhe sighire podiat sa zente pranghindhe!
Punnendhe pariant a ispéntimu mannu pro cuare sa fura
pro cuare su dannu ca fura faghiant e dannu cun dannu: fainas irfatas,
sa cosa furada, sa zente famida, pranghindhe isprammada
irfata sa Terra de prantu e de gherra.
Baranta ladrones pro cosa furada si sunt irrocados a ispéntimu mannu
de totu isprefundhu cun cosa e cun zente de totu su mundhu?
Piticu su dannu!… No bi andhes ifatu: est menzus sa vida!
DIGNITÀ AL VINO
Se si osserva l’attività della classe politica di governo regionale, anche solo se la si guarda da lontano, si possono notare azioni caratteristiche proprie di individui che in termini clinici vengono diagnosticati bipolari. Ai miei occhi – occhi ormai disorientati e confusi – appare come un multipolarismo.
Ho appena osservato che stanno concludendosi i passaggi di competenza tra agenzie agricole regionali.
L’agenzia che acquisisce le nuove competenze cosa fa:
– istituisce un nuovo Servizio, con nuove Unità operative;
– chiama a dirigere un Dirigente fresco di nomina e con esperienza da funzionario in un’azienda sanitaria;
– destina all’attività solo personale appena assunto.
L’agenzia ha in organico personale tecnico di alto livello e con esperienza lunga e consolidata.
Non ho altro da aggiungere se non uno sfogo che ormai è un mantra: dove vogliamo andare?
Altro che crack! Ci dimentichiamo di cosa può il vino?
Qualcuno ci salvi.
Ignazio s’Antigu
Un branco di scimpanzé ubriachi e strafatti di crack non sarebbe riuscito a fare peggio