Se c’è una cosa che un uomo di governo deve saper fare è pensare prima di agire, parlare dopo aver pensato, reagire solo quando è necessario.
Ieri l’Assessore ha reagito con un commento su Facebook alle critiche dell’Ordine dei Medici della provincia di Cagliari, mosse verso la sua irrealizzabile proposta di aumentare i posti di specializzazione gratuiti per i medici di Medicina Generale desiderosi di una seconda specializzazione. Oggi il commento non è più visibile in rete, ma ne parlano, riassumendolo, tutti i giornali.
Qui di lato il testo dell’assessore.
Sorvoliamo sugli ‘orecchi’, i ‘ginocchi’ ecc.
L’assessore dichiara di essere impegnato in interlocuzioni generali. Postume? In genere si interloquisce prima di proporre una soluzione, cioè lo si fa nella fase di studio e non in quella di governo.
L’assessore starebbe approfondendo la normativa europea. Buon per lui, ma in genere lo si fa prima di avanzare una proposta, non dopo.
L’assessore dubita che chi lo critica abbia proposte (“se ne avete”).
In genere si arriva a questo sarcasmo quando si è saturi della funzione, non quando si sta iniziando a svolgerla.
L’assessore dichiara il suo intento: andare avanti per tentativi.
Può essere un metodo, ma quando si governa è molto pericoloso e oneroso. Ogni assessore deve simulare e valutare concettualmente gli scenari possibili a valle di una sua potenziale iniziativa, ma non deve assolutamente stressare il sistema per testarne pubblicamente la razionalità e la praticabilità, perché ne va della stabilità del settore che lui dovrebbe governare e della credibilità del governo di cui fa parte.
Do un consiglio all’assessore: si conceda una moratoria verbale. Taccia per un po’, pensi, rifletta, studi e poi si doti di un responsabile della comunicazione di quelli bravi e prudenti.
La Presidente, invece, consideri che il suo assessore romano chiamato come “Papa straniero” a mettere ordine nelle diocesi sarde, è stato ad oggi un grande produttore più di imbarazzi che di soluzioni. Che sia già ora di restituirlo al mittente cinquetascato?
Forse ci sarebbe una speranza per ovviare alle lunghe attese della sanità sarda è che almeno gli operatori preposti al centralino rispondessero almeno al telefono anche solo per dire non c’è posto le liste sono complete e invece anche lì scena muta e musichetta con voce registrata i nostri operatori sono momentaneamente occupati e invece non è vero..perché mi è capitato di assistere a scene pietose anche lì..
Ora io sono diabetico da 20 anni e ancora una volta senza diabetologo..
Che cosa si evince da questo fatto..
Niente devo pagare di tasca mia le strisce per il controllo della glicemia e anche alcune visite di routine..
Mi chiedo ma visto che sono diabetico da lungo tempo e che non ho speranze di guarigione perché ho bisogno del diabetologo che ogni anno mi dica lei ha il diabete e quindi le faccio il foglio terapeutico che dichiara che lei ha il diabete e quindi si può curare a carico (?) Del Ssn
Non sarebbe tutto più semplice?
I pazienti cioè noi lo sappiamo vota abbiamo e molti di noi sanno anche come curarsi non siamo idioti..
A volte basta guardare oltre il proprio naso per rendersi conto che esiste un mondo..
Personalmente preferisco la politica silenziosa e sobria e in questo senso l’assessore ha iniziato male , anche se stringi stringi non è questo il problema come non lo è l’origine non indigena , insomma se un cultore della buona politica basa il suo lungo post su temi di così poca sostanza arrivo alla conclusione che di Paolo Manichedda ho letto cose molto più interessanti…. Mi sarebbe piaciuto leggere un analisi della sanità publica nelle ultime quattro legislature regionali , degli interessi trasversali che dirottano risorse verso la sanità privata , di dirigenti inadeguati , di nomine politiche , insomma i temi importanti non mancano per una penna cosi raffinata ……
L’odore di merda aumenta, col cambio al vertice, non cambia nulla
Il tasso di raziocinio ancora mi trattiene ma la voglia di insultarli pesantemente sale.
Rifletto su quanto siamo indietro e perché non si voglia affrontare la questione dal punto di vista culturale partendo dalle basi della formazione.
E questi sarebbero gli “Eletti”?
Intanto i nostri ragazzi continuano a fare le valigie, senza sconto neppure per il viaggio di ritorno.
@ Gianna Cabiddu No, signora Cabiddu, chi critica sta scoprendo che l’assessore sbandiera risposte farlocche. Chi non vuol vedere, sceglie la cecità in nome della militanza.
Rifiuta il pacco? Il vero pacco è lui
Oggi Ares ha pubblicato la graduatoria del concorso per la medicina generale del 2024. Su oltre 100 posti messi a bando, solo 14 (quattordici!) sono stati assegnati. Sono state applicate le regole scritte a Roma, con le leggi nazionali, i decreti ministeriali, gli accordi collettivi nazionali. Regole scritte per le esigenze dei professori di prima fascia, per i direttori delle scuole di formazione dei medici di medicina generale, per i medici con oltre 20 anni di carriera e 12.000 euro lordi in busta paga ogni 27 di ogni mese, per i burocrati che non vogliono rischi, non vogliono ricorsi, non vogliono cause. Qualcuno ha pensato alle esigenze dei pazienti di Seui o di Gadoni o di Esterzili? Nessuno, evidentemente. Va bene tutto così? O qualcosa può essere cambiata?
Cosa c’è di così scandaloso nella proposta non lo capisco. Quello che conta è risolvere il dannato giro delle lunghe attese…e garantire un minimo di cure per chi non può pagarsi il privato… A testa dura, spero che vada avanti..almeno ci prova. Chi critica non ha risposte
Mi pare che abbia – indubbie – difficoltà di scrittura.
Annamo bene!
Egregio, con l’intento di dare un umile contributo al dibattito sul tema, mi sia consentita un’annotazione personale essendo entrato nel ssr a 22 anni (ma nel 1978 ancora non era nato) ed essendone uscito a 67.
La crisi, purtroppo assai profonda, della sanità sarda ( ma è uguale nel resto della Paese, a parte 2/3 regioni) è il frutto di tutta una serie di scelte operate in Italia con la sottoscrizione del patto di Maastricht che seguì alla tardiva applicazione della riforma De Lorenzo del 1978 che scimmiottava l’NHS del Regno Unito. Divagazione: nel 2007 feci parte di uno study tour in UK e quando, nel corso di un’audizione, un’ex Ministro della Sanità di quel Paese apprese che avevamo copiato il loro NHS esclamò “ma noi lo abbiamo cambiato perché fallimentare!”. Detto ciò, Maastricht introdusse i patti di stabilità, che a cascata erosero gli organici pubblici considerati ridondante, cui seguì la creazione della attività integrativa che poi divenne intramoenia.
Il contentino alla classe medica che col taglio degli organici vedeva aumentare il carico di lavoro. Da quel momento le lobbies mediche si scatenarono pressando i governi per la introduzione del numero chiuso alle università. Non voglio ulteriormente dilungarmi, ma oggi il risultato è stato duplice: se non hai i soldi non ti puoi curare e per farlo devi rivolgerti a quelle 2/3 regioni dove ancora i numeri (la medicina, ricordiamocelo, e’ una scienza statistica) sono talmente elevati da fornire sufficienti garanzie. Fatta l’analisi storica, la domanda è come se ne esce? Se ne potrebbe uscire con un atto di responsabilità della intera classe politica regionale Sarda per mezzo della creazione di una sorta di Costituente della Salute cui far partecipare le categorie mediche e sanitarie in genere, i rappresentanti del volontariato (fatevi un giretto al Businco per farvi un’idea) e le associazioni dei pazienti.
È fattibile? Se c’è uno scatto di reni, sì. Altrimenti sara’ sempre peggio.
Saluti.
Il V. A.d’ I. ( Valore Aggiunto d’Importazione) si ripete e dopo il paragone indegno del suo operare a quello del nostro paladino per eccellenza, oggi si presenta come lo spaesato concorrente che deve scegliere a quale pacco affidare le sue fortune, senza conoscerne il contenuto, confidando esclusivamente sulla parte meno nobile del corpo che, per pudore, com’è noto, non si espone mai al sole. In quali mani la miracolata ingegnere poliglotta, straniera nella sua terra, abbia affidato la malata sanità sarda iniziamo a capirlo. Siamo di fronte ad uno spericolato personaggio che non ha la più pallida idea di quale complessità di problemi debbano essere affrontati e superati per imboccare la strada della ripresa della sanità., dopo decenni di black out imposto dalla corsa volta a ridurre le spese sulle strutture, sulle apparecchiature e sul personale sanitario Oggi, solo chi ha vissuto per anni la difficile vita nel mondo sanitario regionale può avere un’idea su quali problemi è con quali modalità occorre prioritariamente intervenire, non certo con improvvisati gestori come la presidente, frutto della più becera contestazione politica, e il suo valletto imposto dalle gerarchie pentastellate.
Non voglio entrare nel merito della proposta, meno che mai nelle argomentazioni dei commenti, posso solo dire che peggio di tutto ciò che è stato già detto e fatto dagli amministratori precenti relativamente alla sanità pubblica, non si può.
Anche io in realtà sono portato a chiedermi dove fossero i vari Ordini
cioè quale visione avessero prima del “botto” dal 2020 in poi che ha mostrato disfunzioni su disfunzioni laceranti del erogare sanitario dell’ isola e non solo dell’isola. Siccome, però non lo so, perché non posso seguire tutto e quindi posso solo presumere in base a considerazioni generali e a ipotesi di strategie protezionistiche che negli ordini non sono insolite, mi limito a commentare quello che propone questo ennesimo visitatore escursionista della Sardegna. 1- A che serve una proposta così? 2- Davvero è convinto che nel breve, entro due anni o poco più, possa recare un qualche effetto pratico virtuoso nel sistema sanitario?
A me hanno insegnato nel mio mestiere che bisogna conoscere bene anzi molto bene prima di fornire proposte progettuali; ciò per il semplice fine che dette proposte possano essere almeno robuste, cioè credibili, non solo fattibili.
Quello che mi chiedo è come farebbe uno di questi specializzandi a trovare il tempo per frequentare i corsi, visto che come medico di famiglia sarebbe, tra ambulatorio e visite a casa, sarebbe impegnato praticamente tutto il giorno. O forse l’assessore pensa che possano frequentare un corso online di notte? Sarebbe una farsa, ma purtroppo è una tragedia.
Le uscite di Rombo di Todde, novello assessore romano della nostra sanità, mi ricordano quelle del “sapiente” funzionario continentale che giunto in terra sarda scambiando un
rospo per rana esculenta apostrofò i villici che non se ne cibavano. Se ne cibò lui e il giorno dopo fu trovato teteru che fuste. Il commento generale fu: Ja ende ischiat de cosas su continentale! L’inganno 5stelle continua, complimenti sig.ra Todde. Gli ascari che l’hanno votata continuano a sperare bene per la Sardegna o almeno che non infierisca.
Saranno altri 5 anni persi;
non c’è scampo.
@ Paolo Cocciu Stiamo al punto: posti di specializzazione gratuiti per i Medici di Medicina Genrale. Questa è la proposta ed è tale da non risolvere alcuno dei problemi che lei pone.
L’assessore ha ragione, l’incompetenza manifestata e ormai evidente di molti medici di medicina di base è evidente a tutti. I pronto soccorso ormai sono diventati centri di medicina di base avanzati, in ospedale finiscono sempre più persone che dovrebbero essere gestite dai medici di base. Inoltre la migrazione sanitaria per manifesta inadeguatezza delle strutture sarde è evidente. Ora cosa hanno fatto i rappresentanti degli ordini dei medici, che oggi si la.mentano, per prevenire e ovviare alla situazione attuale della sanità Sarda? Nulla hanno mangiato e saccheggiato le casse della Regione forse, ma la sanità Sarda negli ultimi trent’anni è peggiorata e si risorse ( di soldi) ne sono stati spesi. Mi chiedo la valanga di risorse impegnate nella sanità cosa hanno generato oltre a stupendi per i pazienti? Il ricorso all’assistenza privata perché è aumentata se come parrebbe dai discorsi dei rappresentanti dei medici la sanità pubblica va bene?
Chi ha seminato in campo largo, raccolga pure i suoi frutti.!
Todde dico a te: escimi questo clone dei cloni precedenti.
L’assessore in distacco da Roma pensava che eliminando commento potesse farla franca, conservo lo screenshot che serve, a futura memoria, per ricordare non solo la boria, ma anche la scarsa conoscenza della lingua italiana, immaginava forse, il guascone romano, che noi sardə, come da leggenda, siamo un popolo vinto e stupidotto, povero t…..o di tuono!
…… Chi sarà il prossimo a cimentarsi in soluzioni decisive per le sorti della nostra regione ?
Dopo il lavoro e la salute chi ci farà proposte risolutive per tutti i mali incancreniti ? Forse i trasporti ? O il turismo ? O l’edilizia scolastica ? Oppure l’,industria ? Senza invadere il terreno delle rinnovabili in cui è
impegnata in prima persona la presidente . Ecc. Stiamo alla finestra,non ci sarà molto da attendere !!! I puledri ( assessori) scalpitano ai canapi e non vedono l’ora di dimostrare la loro bravura codificata nei vari curricula !!!!!!
Veramente da ridere se non ci fosse di mezzo la salute dei sardi
Programmare dal basso
Nel leggere il post dell’assessore diversi interrogativi mi sorgono.
Ovviamente non sarà sfuggito a pochi l’uso molto “liberal” della punteggiatura. Classico di chi è avvezzo alla frequentazione dei social rispetto a quella più salubre dei luoghi scolastici ovvero di siti tipo “accademia della crusca”. Cioè l’uso della punteggiatura segue nella lingua italiana regole sicuramente sconosciute all’autore del post.
Per quanto riguarda l’attività connessa allo scranno assessoriale, poiché non conosco il curriculum del Nobel romano chiamato a risolvere l’annoso problema della sanità sarda, posso prudenzialmente suggerirgli che prima della fase delle dichiarazioni si realizza ordinariamente la fase dello studio, della conoscenza e delle interlocuzioni con gli attori dell’universo sanità. Ci pensi assessore. Ogni dichiarazione di quest’uomo suscita ilarità presso il popolo e imbarazzo presso i suoi colleghi. Ricorda un pochino il famoso Ministro cognato, quello della pasta e fagioli, della sostituzione etnica e del formaggio di stato. Ci pensi assessore.
Molti saluti
Mago Igna (alias Ignazio S’antigu, ma oggi Mago)
…. lo chiamavano ( di già ) Trombo di Tonno !Con questa Agiunta saranno 5 anni fantasmagorici ..