I miei lettori si chiederanno perché debba essere io a contrastare il sistema degenerante e degenerato sardo. Me lo chiedo anch’io, ogni giorno. Evidentemente i presidi politici – non parliamo di quelli giudiziari perché rischiamo di coprirci di ridicolo – sono saltati e l’infomazione è quel disastro che è.
Resta il dovere di resistere.
A Sassari, e ce ne siamo già occupati, per la solita protervia degli apparati sulle persone, cioè per la consueta prepotenza delle strutture sugli utenti, a dirigere la Stroke Unit, cioè il reparto che accoglie chi è colpito da un ictus o da fenomeni assimilabili all’ictus, non ci sarà un neurologo, come prevede la legge, ma nuovamente un medico che neurologo non è.
Distrazione? No, calcolo.
Vediamo i fatti.
Il 27 dicembre scorso mi giunge questa lettera (mi scrive il solito anonimo, reso anonimo dalla paura che corre nelle corsie di ospedale, perché per un silenzio colpevole di sindacati e partiti politici, oggi nessun dipendente dell’Ats o dell’Aou osa criticare pubblicamente l’azienda, perché, secondo un’interpretazione nazista delle leggi vigenti, violerebbe norme contrattuali):
Gent.mo dott. Maninchedda
Le scrivo perché in passato ha dato spazio e ascolto a pareri diversi da quelli di chi “comanda” e si è occupato dell’argomento pubblicando la mia lettera. Quello che Le ripropongo è un problema di salute e diritti dei cittadini ad avere le cure più appropriate. Non è un tema che viene di frequente preso in considerazione tuttavia credo che meriti il giusto spazio perché fa parte dei doveri di chi organizza la sanità e di ciò che può fare per garantire ai cittadini la buona sanità e prevenire vicevaersa la malasanità.
Le parlo di nuovo della questione della Stroke Unit di Sassari.
La Stroke Unit di Sassari, è nata a differenza di quasi tutte le altre Stroke Unit d’Italia in un reparto internistico e non neurologico. Questo ha fatto in modo che la componente neurologica sia sempre stata tenuta un po’ in sordina; da diversi anni tuttavia è divenuta una struttura organizzativa a se’stante ed è stata inserita nel dipartimento di Neuroscienze dell’AOU.
In base alle linee guida nazionali (ISO-Spread del 2016), in una Stroke Unit deve essere presente di norma almeno un neurologo per turno di guardia, questo al fine di garantire che la visita neurologica che viene fatta in pronto soccorso, sia effettuata sempre da uno specialista neurologo che deve essere in grado di escludere dai delicati trattamenti attualmente disponibili per l’ictus (efficaci e pericolosi come la trombolisi), quel 25% di pazienti che hanno patologie neurologiche che simulano l’ictus e per le quali tali trattamenti sarebbero controindicati.
Il fatto che le linee guida suggeriscano inoltre che il personale medico di una stroke unit debba avere competenze multidisciplinari dovrebbe rappresentare un valore aggiunto alle caratteristiche di una stroke unit ma ne rappresenta invece, per come viene interpretato a Sassari, un grosso limite.
Le ricordo perché: con 4 neurologhe e due internisti attualmente presenti non è possibile garantire la presenza di un neurologo per ogni turno, per questo motivo in un terzo dei turni (i medici sono sempre da soli nei turni notturni enei festivi) la visita neurologica in printo soccorso la effettua un medico non specialista.
Da poche settimane l’infettivologo che era stato assegnato alla stroke unit precentemente si è dimesso per essere assunto in malattie infettive: per due anni l’AOU ha permesso che le visite neurologiche in pronto soccorso venissero fatte da un infettivologo che nel 2018 aveva sostituito una neurologa dimissionaria.
Da poche settimane inoltre il direttore della Stroke Unit, internista , è andato in ferie prepensionamento. (E ha nominato come sostituto uno dei due internisti, il quarto su sei in ordine di anzianità!!!).
Un’azienda lungimirante, una direzione strategica attenta al benessere del cittadino, a questo punto, avrebbe dovuto cogliere l’occasione data la carenza in organico che si è creata in Stroke Unit, per assumenre un altro neurologo e non un internista, estremamente più competente altrove!
Infatti con 5 neurologi e due internisti, si sarebbe potuta garantire la necessaria presenza di un neurologo ad ogni turno.
Che cosa è successo invece?
È uscita il 24 dicembre una delibera di assunzione di un altro internista in Stroke Unit, quindi di nuovo il paziente colpito da ictus non avrà la possibilità di poter effettuare una valutazione neurologica specialistica quando arriva in Stroke Unit qunado questo nuovo medico dopo un trainig di poche settimane si troverà da solo a dover gestire il paziente e sarà probabilmente uno dei medici che fino ad ora chiedevano la consulnza specialistica alla stroke unit (considerato quali medici sono presenti nella graduatoria della medicina interna utilizzata per la chiamata).
E questa scelta avviene in un periodo in cui si fatica così tanto a reperire internisti che addirittura lavorano nei reparti Covid specialisti di altre branche, addirittura neurologi, fisiatri, neuropsichiatri infantili, che tolgono anche al paziente affetto da Covid la possibilità di essere visitato dallo specialista più esperto nel settore.
Io non so se troverà questo argomento di interesse giornalistico e mi dispiace non presentarsi chiaramente con nome e cognome, ma sa benissimo quante ripercussioni si hanno se si va in una direzione contraria sebbene credo giusta e a favore dei pazienti.
Spero tuttavia che abbia voglia di riflettere su quanto Le ho esposto, verificare la veridicità delle informazioni e magari approfondire questa tematica di diritto alla salute dei cittadini e di dovere delle aziende sanitarie di garantire la specificità delle cure.
Dopo questo grido di dolore, rimasto sconosciuto per mia negligenza (non ho scaricato la posta) il consigliere regionale Daniele Cocco riesce a far suonare la sveglia al collo dei consiglieri di opposizione e l’8 febbraio viene presentata questa mozione che sostanzialmente ricorda che a guidare le Stroke Unit devono essere i neurologi.
Che fa l’Azienda Universitaria? Non ancora a conoscenza della mozione, se ne catafotte del suo contenuto (che rinvia alla legge e a nient’altro) e il 10 febbraio pubblica una manifestazione di interesse riservata al personale interno, nella quale è richiesto per dirigere la Stroke Unit l’essere semplicemente dirigente dell’area medica. Tuttavia, quando si ha notizia della mozione, a qualcuno deve essersi aggrinzito il budello ed ecco che il 23 febbraio la Direzione dell’Azienda universitaria annulla in “autotutela” (= strizza) il bando dell’11 già pubblicato. Motivazione: «Al fine di esplicitare ulteriormente i requisiti richiesti per la partecipazione e le modalità di espletamento della procedura selettiva».
Qui serve una parentesi storica. Il Liceo Azuni di Sassari e la Facoltà di Lettere hanno sempre avuto ottimi insegnanti di italiano. «Esplicitare ulteriormente» significa precisare il profilo, renderlo stringente e soprattutto, trattandosi di un bando della Pubblica Amministrazione, congruente con il dettato della legge. E invece a Sassari accade che il nuovo bando preveda che il requisito per partecipare sia essere dirigenti medici e in «possesso di specializzazione nella disciplina o equipollente4». Che furbi! Che geni! Che menti! È dal 2010 che il Ministero della salute scrive che a condurre la Stroke Unit di Sassari debba essere un neurologo, ma il nuovo bando lo intende come «un neurologo o giù di lì».
Ovviamente, il consigliere regionale Daniele Cocco ha presentato una nuova interrogazione, e questa volta, chissà perché, è stato accompagnato dalla sola firma del suo compagno di partito Lai; il resto della Sinistra sinistrata si è dileguato.
Che cosa significa tutto questo? Significa che a Sassari è meglio non essere colpiti da ictus e che le cose continuano ad andare come sono sempre andate, con accordi, interpretazioni, aggiustamenti, protetti da un’impunità secolare. A Sassari governa il Conte-zio che lenisce, sopisce, distribuisce e decide, con la sua ignobile magnanimità di casta, chi vive e chi muore.
… senza parole… Sinono bi ndh’at de ndhe lis betare a subra unu monte! Ma b’aiat chérfidu zustíssia no de “ancu los currat sa zustíssia” ma solu de zustíssia zusta. Menzus: solu guvernu comente tocat.