Oggi La Nuova – Conad pubblica un’intervista a Salvini a piano parallelo al terreno, una di quelle interviste a domanda senza replica, anche se l’intervistato la spara grossa. Anzi, l’intervista inaugura anche un nuovo stile: quello della domanda a risposta inclusa.
Un esempio?
“Sanità: pochi medici, reparti ospedalieri in sofferenza, interi territori senza servizi. E non è solo colpa del Covid. La rinuncia al numero chiuso può essere una soluzione?”
Slurp!
Proprio ieri, l’ex presidente della Regione Pigliaru rilanciava un post che denunciava come la Sardegna abbia il maggior numero di medici ogni centomila abitanti, come dire che il problema non è il numero, ma il governo. Ma il giornalista non ha fatto in tempo a leggerlo, perché ormai i giornalisti si leggono, non leggono (oltre che passare ciò che le Procure sussurrano, anche in questo caso senza replica, con Oristano che insegna – con intrecci parentali tra politici, organi di informazione e Pg – come si nasconde sotto il tappeto il marcio delle indagini e non lo si fa mai uscire. Prima o poi l’intercettazione tra due redattori che dicono di non parlare di Maninchedda perché tanto le procure se lo fottono uscirà e allora rideremo di indipendenza dell’informazione).
La stupidaggine più grossa detta da Salvini e puntualmente pubblicata è che la precedente Giunta Pigliaru non avrebbe garantito la continuità territoriale aerea.
Ma scherziamo?
Bisogna rileggere le cronache del marzo 2019 (quando gli occhiali rosa del direttore De Rosa erano impegnati a inneggiare, salivando, alla neonata Giunta Solinas), per constatare che chi smontò, per pura paura di Ryanair, il bando predisposto e varato da Carlo Careddu fu Solinas. Bisogna rileggere le cronache di allora per ricordare il fallimento Air Italy. Bisogna rileggere le cronache di allora per il silenzio sulla continuità marittima. La verità è che da più di tre anni la Regione non ha un assessore dei Trasporti e questo lo dicono tutti negli uffici regionali e in quelli ministeriali. È sotto questo assessore che è stato elaborato un bando per le isole minori così campato per aria che nessuna compagnia di navigazione si è presentata alla gara. Un genio!
L’altra colossale balla è l’amicizia indistruttibile con Solinas. O meglio: non so sul piano personale se l’amicizia esista, ma su quello politico è bella che finita. Anche le pietre sanno, nonostante ciò che ha dichiarato il magnifico-vassallo, che Solinas ne ha buscato in quel di Golfo Aranci, che è tornato a Cagliari furioso, che ha cercato i Riformatori per provare a costruire una candidatura al Senato che intaccasse seriamente la compattezza del centrodestra e che solo il No dei Riformatori lo ha fatto desistere.
Infine c’è da chiedersi, preoccupati, che cosa significhi, per Salvini, che sull’ambiente il nuovo governo avrà un “approccio pragmatico e non ideologico”. Il contrario dell’ideologia non è la prassi, è l’estemporaneità. Va ricordato che l’assessore dell’Ambiente della Regione Sardegna è attualmente candidato con Giorgia Meloni ed è quello sotto il quale, nell’ordine e pragmaticamente: ha preso fuoco il Montiferru per insipienza di riorganizzazione del corpo forestale; la Direzione generale dell’assessorato è rimasta vacante per il più lungo periodo nella storia dell’autonomia; la direzione del Servizio di Valutazione Ambientale è stato coperta con facenti funzione e poi con un dirigente proveniente dall’Arpas prossimo alla pensione che come atto principale ha assunto una determinazione, quale la bocciatura del Piano Mancini, rientrando dalle ferie per qualche giorno e in ragione del parere di un consulente esterno contrario alle relazioni dei responsabili di settore; grazie a questo signore Olbia affronterà l’ennesimo autunno priva di qualsiasi protezione pragmatica e ideologica. per non parlare di rifiuti, dell’assenza totale di una politica dei rifiuti in Sardegna. Questo è il pragmatismo della Destra: superficialità, favorini e propaganda. Ma La Nuova-Conad non lo sa. E d’altronde, come fa a saperlo un giornale che per due mesi ha inneggiato al tubo del gas, che ha pubblicato interviste amorevoli a Solinas per due anni e mezzo? Se anche lo sapesse, non lo scriverebbe.
Anche io credo che si debba puntare sulla questione energetica.
Con il sistema dighe siamo un esempio contro la siccità.
Dobbiamo pensare al rimboschimento. Seriamente. Alla tutela e conservazione del patrimonio esistente.
Tra qualche mese avrà (spero di no, ma gli eventi muovono in quella direzione) inizio la più grande crisi economica dal dopoguerra capace forse, se non arginata e compresa, di annientare l’intera Unione Europea come la conosciamo.
Al confronto quella del 2008/2011 è nulla, essa fu una crisi finanziaria, relativa all’architettura della moneta Euro, del suo governo e dei rapporti di forza tra i vari stati.
Oggi si tratta di Energia, l’elemento fondamentale utile alla produzione della ricchezza; divenuta per mere speculazioni finanziarie e scelte discutibili a livello comunitario, costosissima;
al punto di rendere impossibile e antieconomico lavorare, produrre, esportare.
La prospettiva è una scenografia distopica!
Chiusure, licenziamenti con centinaia di migliaia di imprese azzerate e milioni di lavoratori a spasso, rivolte sociali, famiglie indebitate a morte, un rapporto debito PIL a doppia cifra (con la prima dopo il meno diversa da 1) e chissà cos’altro.
Il rischio più che concreto sarà quello di essere aggrediti dalle scommesse sul debito sovrano…con a quel punto il default quasi certo.
La questione energia in Sardegna, a livello nazionale ed Europeo, in questo momento è la priorità assoluta.
A mio avviso la nostra Isola ha le carte in regola, con una spesa ingente ma accettabile, (magari usando il PNR) per dare ad ogni famiglia e piccola impresa un impianto solare per l’autoproduzione strutturando in seguito la rete per immagazzinare l’eccesso grazie alla rete di bacini artificiali…(i due soli invasi del Taloro sono capaci di trattenere 1/3 del consumo in kWh dell’intera isola.)
E visto che la produzione elettrica Sarda ha poco e niente a che vedere con il metano Putinista si può pensare ad una tariffa regionale temporanea quantomeno per ridurre i danni.
…in Basilicata è notizia di oggi, (non l’ ho verificata non so come funziona nella pratica concreta) che la regione utilizzerà i proventi delle royalties per dare il gas gratis alle famiglie.
Qui ormai non si scherza più;
tra poche settimane esaurite le elezioni i salamelecchi della stampa al DRAGHISTAN finiranno e i casini;
quelli veri!
presenteranno il conto nelle cassette delle lettere e i giornal/ini-oni, non potranno mascarare e dissimulare più nulla!
Altro che interviste leccaculo a Salvini!
Ho convinto la mia anziana mamma a non acquistare più la Nuova Sardegna, dopo 40 anni di quotidiano obolo. Che se ne fa, poverina, di un giornale così ricco di vuoto con pubblicità attorno e inchieste eccellenti come la festa del Turista, la sagra della Salsiccia e il selfie della Hunziker o lo scoop dello schianto del panfilo? Ha detto “basta. È insopportabile”.
Definitivo e irreversibile.
Mauro Pili: carriera de Presidente RAS a Deputadu itl a Giornalista:
Ite at cumpresu, chi sas cosas est menzus a las contare chi no a las fàghere?
A proposito di giornali e giornalisti, oggi ennesima indagine scoop di Mauro Pili. Ogni volta che lo leggo mi domando quando passerà dalla pars destruens a quella construens. Ne avverto tutta la necessità dopo aver visitato una Spagna che sta impostando, veramente, la sua alternativa energetica.
Hai ragione, la stampa sarda non rende un buon servizio alla sua Isola