Quello che segue è il verbale della riunione di Regione con i Comuni dell’area vasta di Cagliari per il progetto di intervento su Viale Marconi, arteria di accesso a Cagliari dall’hinterland che puntualmente si tappa nelle ore di punta. Stiamo togliendo uno dei tanti granelli che bloccano l’ingranaggio. Si richiedono suggerimenti.
Il giorno 27.03.2014 si è svolto un incontro con i Comuni dell’area vasta di Cagliari e con l’ARST, finalizzato alla presentazione dello studio trasportistico e della bozza di progettazione preliminare relativi agli interventi da attuare nel Viale Marconi e nella viabilità ad esso connessa.
L’Ing. Balzarini ha introdotto l’incontro, spiegando che l’Assessorato si è fatto carico di individuare gli interventi necessari per risolvere i ben noti problemi di congestionamento del traffico che attualmente si riscontrano nel Viale Marconi.
Ha poi preso la parola l’Ing. Ponti, il quale ha riferito che il Servizio Viabilità, con la collaborazione dell’Ing. Concu, è incaricato della progettazione, e che l’Assessorato ha affidato al CIREM (Centro Interuniversitario Ricerche Economiche e Mobilità), diretto dal Prof. Ing. Italo Meloni, l’incarico di redigere uno studio trasportistico della rete stradale dell’area vasta di Cagliari, propedeutico alla progettazione.
Il Prof. Meloni ha quindi illustrato dettagliatamente lo studio effettuato, evidenziando che attraverso le misure proposte sarà possibile conseguire un sensibile miglioramento dei tempi di percorrenza per il trasporto pubblico ed un discreto miglioramento anche per il trasporto privato.
L’Ing. Porcu, in rappresentanza del gruppo di lavoro costituito all’interno del Servizio Viabilità, ha precisato che gli interventi in fase di progettazione sono differenziati fra interventi a breve termine (modesti lavori di adeguamento della segnaletica e degli impianti semaforici) ed interventi a medio termine (adeguamento della sezione stradale, rifacimento del ponte sul canale di Terramaini).
I rappresentanti dei Comuni di Cagliari, Selargius, Quartu Sant’Elena, Monserrato e Quartucciu, ed il rappresentante dell’ARST, hanno espresso soddisfazione sia per l’impostazione dello studio e del progetto, sia per il fatto che la Regione abbia promosso un coinvolgimento degli enti interessati sin da questa fase intermedia della progettazione. I Comuni hanno contestualmente espresso l’esigenza che venga affrontata anche la problematica rappresentata dal notevole traffico di attraversamento e che venga potenziato il trasporto pubblico locale. Il Comune di Cagliari, in particolare, nell’apprezzare il lavoro fatto, ha chiesto la partecipazione della Regione alle prossime riunioni con il comitato di quartiere di Genneruxi contrario ad alcune soluzioni operative; il comune di Selargius, ugualmente favorevole all’iniziativa, ha richiamato i problemi della sicurezza conseguenti all’unicità del corridoio di transito ed ha richiamato l’ipotesi della viabilità parallela (attraversante il parco di Terramaini)
I partecipanti esprimeranno comunque le loro valutazioni sugli elaborati che verranno formalmente trasmessi a breve e, eventualmente, nel corsi di successiva riunione di definizione delle soluzioni prospettate.
Il problema non è solo viale Marconi e come tale, il ragionamento può essere ampliato al caso generico, pur valutando poi gli aspetti giustamente atti a valutare la specificità del caso. Prima di dare atto a risposte, praticherei il principio progettuale della domanda “perchè c’è spesso ingorgo”. I motivi sono molteplici. Ricordiamo che ci sono diversi semafori a rallentare il flusso delle vetture. Poco dopo la rotatoria, in direzione Cagliari, un attraversamento pedonale “dovuto” ma pericolosissimo per via della poca illuminazione, impone di fermarsi. L’ipotesi di sovrapasso pone problemi per i portatori di handicap, il sottopasso, se non soggetto a controllo con telecamere, pone problemi di sicurezza. Alternativa potrebbe essere quella mista di sovrappasso con rampa protetta fino a +1,50 metri e abbassamento del livello stradale di 1,50 metri. Tuttavia, con la prossimità della laguna, è possibile che si ottenga una strada fin troppo allagata. Altro aspetto è capire che il traffico è derivato da una presenza eccessiva di automobili in dati lassi di tempo e quindi non a tutte le ore. Appare quindi più sensato programmare le uscite dagli uffici a scaglioni, piuttosto che lanciarsi nelle solite opere faraoniche che in sostanza permetteranno solo di avere le macchine distribuite su più corsie, con una coda apparentemente più corta ma più larga: gaussiana spanciata, invece che piccata. Rinvigorire il piano di gestione degli orari di apertura dei pubblici uffici, potrebbe avere un senso compiuto. Si potrebbe valutare un protocollo orario di accesso al lavoro, differenziato per chi arriva e transita proprio per tale arteria, con 15 minuti di accesso posticipato anche a rotazione tra i dipendenti, anche se questo metterebbe in moto alcune lamentele, perché c’è chi parte presto per conquistare il posteggio bianco e in tal modo si vedrebbe costretto/a, in assenza di incentivo a pagare di più. Valutando costi e ricavi, questa persona tipo, non muterebbe le sue abitudini. Valutare invece la programmazione di Bus CTM specifici, con loghi aziendali fruibili unicamente da precise categorie di dipendenti pubblici o privati, con prezzi di abbonamento agevolato sarebbe interessante. Le persone cambiano se trovano la cosa comoda, economica, utile. Partire dal presupposto che usare il bus possa essere economicamente vantaggioso, utile a garantire la fermata entro 100 metri dal posto di lavoro, o simili, potrebbe essere opzione percorribili. Ricordo che le persone non usano i mezzi pubblici per alcuni aspetti ovvio: iper affollamento, durata eccessiva del tragitto, rischi di ritardo con conseguente problema sanzionatorio, frequenza impropria. Le corse su BUS ad hoc, potrebbero contribuire, anche solo in maniera sperimentale, a dare un giusto contributo anche in termini di riduzione dell’inquinamento. Vanno benissimo gli ingegneri e gli urbanisti, ma facciamo anche in modo che le risposte siano anche valutate su modalità di ragionamento del tutto trasversali che pongano l’efficientamento delle risorse disponibili al centro di tutto, e qualche tocco di inventiva in più, che vada oltre il solito concetto da cementificazione. Per quanto, in alcuni tratti, la corsia dovrebbe essere allargata di almeno un metro visto che saltano i tombini ad ogni cenno di pioggia.
Mi verrebbe da dire Isolano e isolato, noi dell’interno obbligati a districarci nel labirinto Cleopatra… auspichiamo che il capoluogo regionale riesca quantomeno a snellire la viabilità di quest’arteria fondamentale, per noi che arriviamo dall’isola nell’isola, già provati dai tappi della 131, imbottigliarci poi nelle vie di Cagliari senza possibità di errore….si ha la sensazione di finire dentro un percorso da cruciverba. Speriamo che gli elaborati non siano così elaborati..sulla 131 il cavatappi Paolo, sembra aver iniziato la penetrazione a spirale nel tappo ANAS, e allora… cambiato il regista! CIAK SI GIRA.
Ho analizzato per anni il percorso Quartu Cagliari e ho visto che le strozzature che impediscono l’allargamento della sede stradale sono veramente poca cosa. La più pesante è rappresentata dalla casermetta di Videolina. Come dice Alberto, è stupido che non venga sfruttata la possibilità dei sensi inversi, costituita dalla bretella che corre sul canale. Ricordo che le attività commerciali che insistono sul lato destro direzione Ca-Qu, lanciarono tragici scenari in caso di senso unico. Ora però, aldilà della comodità immaginabile derivante dal senso unico, vorrei farVi notare che meraviglioso pezzo di mondo, lasciamo a destinazione retro capannoni. Il canale vavigabile è una meraviglia tradita.
Attenzione alle strade del nord o centro Sardegna, non vorrei che nel transitare a Cagliari ci siano problemi di “tardare” mentre nelle altre strade…ci siano problemi di transitabilità… scusatemi ma è solo un pensiero attuale…
La butto così:
Senso unico (a rotatoria)tra il semaforo angolo via Meucci e l’innesto davanti ai vigili del fuoco. Verso Quartu: canale di Terramaini; verso Cagliari: V.le Marconi.
Chi proviene da Cagliari da V.le Marconi si innesta verso il canale dal semaforo di via Meucci e si dirige verso la strada che costeggia il canale.
Chi proviene da Quartu continua come sempre da v.le Marconi come sempre ma che diventerebbe in una strada a tre-quattro (magari una corsia la si dedica esclusivamente ai mezzi pubblici) corsie a partire dai Vigili del Fuoco.
Il tratto di v.le Marconi reso a senso unico sarebbe più agile proprio dove il traffico è oggi il più congestionato. Si renderebbero gli accessi alle attività commerciali più sicuri, ci sarebbe la corsia preferenziale per i bus, e anche la possibilità di una pista ciclabile sicura.
Avanti così!
questa si chiama T R A S P A R E N Z A!
aspettiamo pazientemente che si parli del diritto alla mobilità per le popolazioni che testardamente abitano nelle zone interne!