Gentilissimo Rettore,
registro un piccolo passo in avanti. Sul sito, alla sezione Amministrazione trasparente, sono comparse le sue denunce dei redditi fino al 2017. Bravo. È un passo in avanti. Ne può (e ne dovrebbe) fare degli altri: gli importi per i rimborsi delle missioni, i cambiamenti dello stato patrimoniale ecc. ecc. Ma l’importante è iniziare.
Come pure un passo in avanti è aver iniziato (e qui siamo molto indietro) a pubblicare i dati dei membri del Senato Accademico. Ne mancano ancora molti, ma almeno si è cominciato.
Sicuramente tutto ciò non deriva dalle nostre prese di posizione ma solo dal normale svolgersi della vita amministrativa dell’Ateneo. Ma ci lasci almeno la constatazione che c’è una singolare contestualità tra lo sforzo di trasparenza da Lei realizzato e le ragioni da noi messe in campo.
Vede, Magnifico, non solo il male è contagioso. Lo è di più il bene. E alla fine noi pensiamo che l’idea di una città che tutta si tiene intorno a patti di non belligeranza, con un potere che copre l’operato dell’altro e niente si muove, abbia generato quel tanto di nausea nelle persone normalmente attente dell’Ateneo necessario a dire: “Basta”.
È sempre accaduto così nella storia: un uomo che ha sempre pensato di essere solo e isolato nella sua libertà ha poi sempre scoperto di essere in grande compagnia e che bastava accendere la luce per riconoscersi. Io penso che le acque dello stagno abbiano cominciato a muoversi per quel poco di luce che anche noi abbiamo cominciato ad accendere.
Adesso, però, non bisogna fermarsi. Le lauree, Magnifico, sono pubbliche. Illuminiamole completamente.