Quando ho visto su Report il servizio sul colloquio di Renzi con Marini nel posteggio di un Autogrill ho pensato che si fosse superato un segno.
C’è una differenza tra il giornalismo d’inchiesta e il dossieraggio, tra la dialettica politica e l’assassinio morale (di cui ci sono ampie tracce anche nella Sardegna soriana e post soriana).
Il giornalismo d’inchiesta cerca i fatti, racconta le situazioni, è lento perché cerca i riscontri, individua le responsabilità e si astiene dai profili morali e dalle colpe.
Il dossieraggio è l’inseguimento quotidiano delle azioni di una persona cui si associa la ripetuta narrazione della sua perfidia morale. È uno stillicidio costruito su una struttura stabile, la maschera di perfidia, egoismo, opportunismo, cinismo e quant’altro costruita per deformare la persona da distruggere, cui si aggiunge ogni volta un nuovo dettaglio.
Report ormai fa spesso dossieraggio.
Nessuno può credere nel filmato casuale dell’incontro di Renzi, come a suo tempo non credemmo nella seduta spiritica di Prodi su via Gradoli (non solo i terroristi dovrebbero chiarire il non detto degli anni di sangue e piombo). Molti parlamentari parlano con uomini dei Servizi, e viceversa. Non c’è niente di perverso in questo o di disonesto o di pericoloso per le istituzioni.
Nessuno può credere che la convergenza della stampa di Sinistra nel colpire Renzi sia casuale. Nessuno può credere che Renzi sia colpevole di una conferenza in Arabia Saudita e Di Maio invece non lo sia per non avere mai rititrato l’ambasciatore italiano in Egitto (per non parlare di altre imbarazzanti scelte di politica estera e di poltiica giudiziaria dei tempi dei governi Conte, con giubilo di certi settori della Sinistra che si girano dall’altra parte sulal violazione dei diritti umani e civili in Cina).
Il risultato delle campagne di assassinio morale di una persona è l’esposizione di quella persona ai gesti degli stolti. C’è sempre stato nella storia chi, ritenendo di essere il braccio di Dio (la Gente) ha dato corpo con gesti violenti all’odio seminato nell’aria.
Accadde esattamente questo con Calabresi, e se privilegiati e prepotenti magistrati italiani osano oggi paragonarsi a Falcone (che fu da loro, dal loro CSM, tradito e vilipeso e salvato da Martelli) semplicemente per nascondere dietro il prestigio del suo sangue la loro pretesa di non essere indagati da una commissione parlamentare di inchiesta, Renzi ha tutte le carte in regola per essere accostato al commissario ucciso, perché a mio avviso ciò che la stampa di sinistra sta facendo con lui ha un solo nome: linciaggio. Lo dico io che non l’ho mai votato, non l’ho mai appoggiato, non l’ho mai omaggiato.
A onor di cronaca, questa è l’interrogazione Nobili, quella che insinua che la Rai abbia pagato una società lussemburghese per servizi connessi con il programma andato in onda su Report. Report ha smentito di pagare le sue fonti. Vedremo come andrà a finire.
Stampa di sinistra?
Quale stampa?
Quale sinistra?
Chi? Stampubblica della famiglia Agnelli?
Il Manifesto? Il Fatto?
Ajó! Non b’at nudda…..
Renzi è abbastanza sveglio
da farsi male da solo.
Mi spiace ma questa volta non posso assolutamente condividere. Renzi si è abbondantemente squalificato da solo. Non c’è bisogno di alcun dossieraggio fa tutto da solo. La Sua lettura dell’incontro di Renzi con il personaggio dei servizi si è concentrata sul come e su chi ha fatto la registrazione mentre ha totalmente tralasciato di commentare il fatto, unica cosa certa. Per Lei è normale che un senatore della Repubblica si incontri, in una sede non istituzionale, con un personaggio dei servizi? Per me no. Soprattutto se il senatore in questione, proprio sui servizi ha innalzato un polverone per far cadere un governo in carica. Stesso discorso per il viaggio in Arabia Saudita: è normale che un senatore della repubblica, in carica, si rechi, dietro lauto compenso, alla corte di un dittatore per esaltarne le “cosiddette riforme rinascimentali?
Per me non lo è.
In un regime meno democratico, Renzi lo avrebbero già internato perché ha dato fastidio
– ai “maggiorenti” della ditta,
– ai magistrati (riduzione di ferie, età di pensionamento, retribuzioni,
– ai Presidenti delle Regioni (voleva ridurre i loro poteri in ambito sanitario e scolastico),
– ai componenti del CNEL (voleva eliminare tale ente inutile),
– alla politica (voleva eliminare i senatori, voleva eliminare le Province, voleva una riforma
elettorale con la quale ottenere un governo già definito sin dal giorno dopo delle
consultazioni elettorali),
– ai bancari locali (ha fatto la riforma delle banche popolari togliendo potere ai potentati
politici e no.,
– ha messo all’angolo partiti come la Lega e i 5S, fino alla cacciata di Conte,
– etc. etc. etc.
Insomma Renzi ha dato fastidio ai poteri consolidati scatenando immediatamente le ire prima quelli del suo partito e poi tutti i soggetti citati appartenenti ai poteri “forti”, che gliela stanno facendo pagare utilizzando i media, la magistratura e, forse, i servizi segreti
Sono felice che qualcuno cominci a sospettare che dietro il killeraggio di Matteo Renzi ci siano manovre tese a distruggere la sua credibilità, proprio dal suo ex partito e la sinistra in generale, in più metterei anche i giustizialisti del M5s, che detengono il monopolio della tv generalista. E’ evidente che i partiti sopra nominati, odiano tutti coloro che fanno politica seria e competente. Il loro intento è quello di screditare i migliori per mantenere i loro privilegi .
Le propongo una riflessione riguardo i soggetti del suo articolo :
Il signor Mancini, n° 2 del massimo organo di intelligence nazionale, era un sottufficiale del carabinieri. Un maresciallo.
Così come era un quadro intermedio dei carabinieri il signor …. Non ricordo il cognome…, Il responsabile, nientedimeno, della “security” Telecom targata tronchetto provetta. Una struttura che in diebus illis aveva l’Italia in mano in ragione del fatto che controllava tutte, e dico tutte perché lo so, le comunicazioni in Italia comprese quelle di istituzionali.
Per la quali motivi crede che questi due signori, privi di titoli apprezzabili, ma, e soprattutto di titoli ” nobiliari”, generalmente richiesti v per l’intelligence di un certo livello, siano arrivati ai vertici dell’intelligence italiana ?
Normalmente a quei livelli di arrivava solo la avendo due cognomi, uno dei quali, almeno, indicante un casato, una contea, un marchesato.
Invece, si scopre oggi, che un graduato di truppa colloquia in un distributore di benzina ( un motel è già di livello in più elevato), con l’ex presidente del Consiglio.
E su, andiamo… Che c’è da spiegare ?
Questi due signori, paragonabili al mister “M” di jhonn le carrè di smiley, molto verosimilmente detengono informazioni che solo da noi consentono di scalare la gerarchia dell’intelligence fino a diventarne capi.
Ma possibile mai che la nobiltà dell’arma, fatta di cognomi piemontesi e tuttalpiù di contee vicine, mai vi oltre, abbia consentito questo ?
Io non credo. Secondo me i Rebusengo de Ferrant-Montgrand y Custoza di Colleferro et Moncler de Guiscon, di son detti : lasciateli apparire, lasciate che si illudano e che illudano i loro padroni. ;-)
Hai proprio ragione…grazie condivido e sono contenta che una persona come te lo abbia scritto
Sono d’accordo. Non guardo più Report da quando e diventato una sorta di striscia la notizia di orientamento grillino. E anche sul caso Renzi mi sembra sottoposto al comando di Travaglio che l’altro giorno ha detto in televisione di preparare un libretto sul complotto per far cadere Conte.
Comunque non ci ha creduto nessuno ! Bah una donna con il padre che sta male ,rimane lì a filmare per ore ,poi con i finestrini chiusi sente anche parte della conversazione e dulcis in fundo ,indica le direzioni prese dagli intercettati .
Ma in uno svincolo autostradale si può poi uscire contromano ?