La legge finanziaria 2023, la legge che ha destinato denari pubblici a privati indicati dai consiglieri regionali, questa legge gaglioffa che compromette un’intera classe dirigente con poche eccezioni (e i Progressisti tra queste), è stata approvata dal Consiglio regionale, ma non è stata ancora promulgata (qualche dubbio sulla sua legalità?), ciò significa che ancora non è vigente. Si dice che verrà pubblicata oggi, ma ciò non significherà che gli effetti saranno immediati, perché serviranno ancora tempi tecnici.
La maggioranza (con ampio supporto dei consiglieri dell’opposizione) non ha neanche pensato, per ignoranza, per incompetenza, per superficialità, per distrazione da sazietà di denaro mal posseduto e mal distribuito, per giullaraggine istituzionale, ad approvare l’esercizio provvisorio per febbraio. Tale è stata l’orgia degli emendamenti per dare denaro pubblico agli amici, che non hanno pensato di approvare l’esercizio provvisorio per febbraio. Tanta l’impunità imperante, che si sono dimenticati del loro dovere primario: difendere la sostenibilità delle istituzioni.
Quindi a febbraio la Regione sarda non ha speso un euro, non ha pagato una fattura, non ha dato applicazione ad alcuna legge di settore. Questo devono sapere sindacati e imprese: i chiacchieroni dello sviluppo, del turismo, della sanità, dei lavori pubblici, questo mese non hanno speso un euro.
Nulla. Così è facile avere la cassa florida e permettere a ciascun consigliere regionale di distribuire a piacimento 1 milione di euro a finanziaria. Se su 12 mesi di fatto si spende solo in 8, è chiaro che si va in avanzo di amministrazione e si possono fare i regali dei soldi pubblici agli amici.
Questa è la maggioranza di centrodestra (con i suoi supporti greppianti a sinistra): parole, festeggiamenti immotivati, favori (tanti e impuniti), e nessuna capacità, ma proprio nessuna, di amministrare bene i soldi dei sardi, spendendo ciò che c’è da spendere correttamente e in modo da alimentare l’economia e far crescere la ricchezza sostenibile.
La Destra è lo schieramento dello spreco volgare, dell’ostentata gaglioffaggine e dei favori.
Cosa succede quando si governa in questo modo? Un esempio è sufficiente: chi pagherà questo mese gli stipendi ai dipendenti regionali?
Non la Regione.
Anticiperà le somme il Banco di Sardegna, il tesoriere della Regione. Immaginatevi con quale forza può stare la Regione di fronte a questa Banca. Io, da assessore, proposi alla Giunta, ed ottenni, che venisse revocata l’aggiudicazione del bando per la gestione dei contributi regionali sui mutui prima casa, perché la banca non dava attuazione correttamente al decreto Bersani sulle rinegoziazione dei mutui.
Questa Regione, così incapace e meschina, non avrebbe potuto né saputo farlo.
Questo è il risultato dell’ignoranza: la servitù ai piedi dei più forti.
Se andiamo a guardare,nelle altre regioni Regioni Italiane é un proliferare di bandi ,che iniettano speranza è liquidità …
Questa regione Sardegna …non fa un. fico secco.
Caro professore, mi spiace correggerla! il Banco, si è sempre distinto per capacità e lungimiranza. Ne sono esempio le positive e rapide definizioni delle pratiche di mutuo ai cittadini sardi. Talvolta senza mestiere, con solo un incarico politico a termine, e quindi precari. Ebbene, il Banco ha creduto e investito in loro concedendo centinaia e centinaia e centinaia di migliaia di euro per coronare il sogno “così come credo faccia la maggior parte dei cittadini comuni” di una casetta al Poetto. Ragion per cui non sia avaro nelle lodi a questa meritoria Istituzione,
Può essere una legge regionale del consiglio regionale sardo promulgata parzialmente? In Sicilia credo possa essere fatto.