Gent.mo Professore,
più volte abbiamo commentato, grazie all’ospitalità del suo blog (sempre più un giornale, più letto, spesso, dei giornali), le epiche imprese della Giunta Solinas capace di inanellare figuracce e capitomboli istituzionali come mai nessuno prima. Quasi uno spasso, se le questioni trattate non fossero serie e impattanti sulla vita di questa terra e di chi ci abita.
Spesso, tra il serio e il faceto, ci siamo chiesti se, nelle intraprese Governo (??) regionale, prevalesse lo spirito rapace e marchettaro o piuttosto si fosse in presenza di una conclamata incapacità di gestire anche i più banali dei processi decisionali. Una domanda a cui le cronache sembrano dare una risposta univoca: prevale la rapacità e lo spirito marchettaro, tanto che adesso sembrano (sembrano) interessare diversi uffici di Piazza Repubblica a Cagliari (sembrano).
Ma il dubbio, confesso, rimane tutto. E le porto un esempio freschissimo.
In data 2/05/2023 è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 33, il diario delle prove pre-selettive del concorso pubblico per l’ammissione al corso concorso per dirigenti della Pubblica Amministrazione, gestito dalla Scuola superiore di PA, che vengono fissate per il giorno 27/06/2023. Le date di svolgimento di questo concorso nazionale, volto a selezionare quasi 300 nuovi dirigenti, vengono comunicate formalmente, attraverso la G.U., e con la largo anticipo (58 giorni prima).
In data 30/05/2023, sempre attraverso la G.U. (n.41), è stato pubblicato l’elenco delle sedi delle prove e gli orari, oltre alle indicazioni operative per accedere. A questo punto è necessario fare un inciso in ordine alla scelta delle sedi di concorso, anche perché è stato oggetto di due interrogazioni di due parlamentari sarde, ovviamente di opposizione.
Per i residenti in Sardegna, la sede delle prove pre-selettive, era stata fissata a Roma, insieme ai residenti nel Lazio e coloro che risiedono all’estero. Immagino che per lei, Professor Maninchedda, questo fatto non stupisca e, anzi, confermi la distanza, non solo fisica, tra lo Stato italiano e i Sardi. Nel precedente Concorso, anno 2022, era stata individuata una sede anche in Sardegna, precisamente a Sassari (G.U. n.11 del 8/02/2022).
Allora, in un periodo in cui assistiamo alle incursioni del Ministro Calderoli che cerca di vendere il suo ennesimo “Porcellum” travestito da Autonomia differenziata, con il contorno delle penose piroette a “cala braghe” dei vari Sardo-Leghisti nostrani, la protesta di Francesca Ghirra e di Alessandra Todde diventa sacrosanta e dovuta, soprattutto tenuto conto dell’attuale stato della continuità territoriale marcata Solinas (Moro……….boh!) per cui andare a Roma e tornare in giornata non è compatibile con le medie capacità umane.
Lo Stato si è accorto della sperequazione e ha corretto il tiro: anche quest’anno gli esami per i Sardi si svolgeranno a Sassari. Il governo, vigilato dai parlamentari di opposizione (quelli di maggioranza, invece, avrebbero evidentemente apprezzato per i Sardi la gita forzosa a Roma) ha corretto i suoi errori, per quanto questi la dicano lunga sul ruolo riconosciuto alla Sardegna nell’idea di Stato italiano del primo ministro delle tasse come ‘pizzo’ e di suo cognato, il ministro della razza.
Ma torniamo al fatto che voglio portare alla sua attenzione.
Dopo la bellezza di 14 anni dall’ultimo concorso per dirigenti bandito dalla Regione Sardegna e dopo quattro anni di pre, pre, pre annunci, annunci e finte partenze, e nell’imminenza di un qualche terremoto di cui la tensione palpabile tra l’Assessore del personale e il Direttore generale dell’assessorato al personale è solo la punta dell’iceberg (io trovo audace per la Giunta cercare di scaricare sulla dott.ssa Cocco ogni propria nefandezza, perché se per caso la dott.ssa Cocco venisse improvvisamente colpita dalla sindrome di Tourette e avesse delle vocalizzazioni involontarie sugli ultimi cinque anni, è probabile che molti esponenti della Giunta Solinas dovrebbero convenzionarsi con uno studio legale pagato a cottimo) si è arrivati al fatidico momento, per cui si farà un nuovo concorso per selezionare 40 (potrei giurare che in alcuni documenti ufficiali erano 41, ma non insisto) nuovi dirigenti regionali.
Bene! Alleluia!
Tralascio qui di entrare nel dettaglio del travagliato percorso amministrativo per giungere al fatidico momento, nel caso, ci sarà tempo per entrare nei particolari. Certo, organizzare una prova pre selettiva con un panel di sole 600 domande, quando a livello nazionale si parte con 5000……. Vedremo.
Quello che lascia molto perplessi è quanto accaduto avantieri, 7 giugno 2023.
Con un comunicato, anonimo, cioè senza firma (e questa mancanza di cura rivela il rischio per l’Assessore di cadere dentro la sindrome di Diogene, vuoi per solitudine, vuoi per paura, vuoi per prefettizia sapienza che sente arrivare il terremoto e fa fare le valigie al momento giusto), dell’Assessorato degli AA.GG., Personale e riforma della Regione, viene emanata la convocazione per la prova pre-selettiva, fissata per il giorno 28 giugno 2023.
Che dice, Professore, le date hanno un significato? Come diavolo si fa a fissare le prove per il giorno dopo la data nella quale sono previste le prove per un concorso nazionale con analogo oggetto, sapendo che le prove si sarebbero svolte a Roma? Non sarebbe stato più onesto dire che la data era stata fissata per rendere la vita impossibile a quelli che avrebbero partecipato alla selezione nazionale? O l’idea era tentare di ridurre comunque il numero dei concorrenti? Ma andiamo avanti e non facciamoci prendere dalla sindrome di Tourette (la …assa loro!).
Primo aspetto: tra la convocazione e la prova pre-selettiva ci sono 21 giorni di tempo (il minimo previsto è di 20 giorni) che certo appaiono veramente pochi rispetto al concorso nazionale.
Secondo aspetto: il comunicato rimanda a una successiva comunicazione (quando? Il giorno prima?) l’indicazione del luogo in cui si svolgeranno le prove e, cosa ancora più imbarazzante, non dà alcuna informazione sulle modalità di svolgimento (aspetto espressamente previsto nel bando originario).
Insomma, dopo 14 anni di attesa, improvvisamente tutto diventa frenetico, scoordinato e palesemente foriero di possibili inciampi da TAR.
Insomma, caro Professore, nel migliore dei casi l’ennesimo pasticcio da incompetenti oppure l’ennesimo episodio di malcostume a danno dei cittadini sardi, secondo il modello di gestione incasinato del coordinamento della segreteria del PNRR, divenuto (per Tourette degradato) PNNR in Sardegna, coordinato da un misterioso non dirigente facente funzioni, senza nome nelle delibere di Giunta.
Infine, mi consenta di indirizzare un appello ai colleghi della stampa. È necessario capire chi tra l’Assessore al Personale e il suo Direttore generale abbia deciso di fissare la data delle preselezioni a soli 21 giorni prima delle prove. Individuato chi ha voluto dare questo tormento, i colleghi potrebbero chiedergli conto del perché e, soprattutto, se anche quando sono state reclutate loro nella Pubblica Amministrazione hanno subito questo trattamento a dir poco costipato. Si dice che, tra le due, una dica all’altra di dimettersi e che Solinas starebbe vivendo le pene dell’inferno per tenere entrambe e soprattutto fare una cura preventiva e definitiva contro le vocalizzazioni involontarie di entrambe. Come sempre i nodi, o meglio, i concorsi vengono al pettine.
https://www.fesal-ras.org/2023/06/10/concorso-dir-richiesta-rinvio-preselezione/
Caro Giuseppe
Se l’articolo è la notizia sono del Corriere della serva allora siamo a posto
Mentre le due contendenti litigano (scusate, ma un direttore generale che chiede al Presidente di togliere la delega all’assessora? Sembra poco credibile) un paio di cose:
Mi fanno notare che l’avviso non sia firmato. Almeno questo è quello che si vede nel sito.
E’ un caso o una svista? Non so.
Tuttavia:
– se fosse stato firmato dall’assessora forse sarebbe già stato impugnato (illustri precedenti e saccenti ex assessori insegnano. Anche allora la sciatteria era di casa);
– e se fosse stato firmato dalla DG, ossia da chi lo dovrebbe effettivamente firmare? Beh, dal punto di vista formale nulla quaestio…. ma forse qualche altro problema lo avrebbero (loro) avuto. O no? Pare, si dice, che qualche ufficio abbia già segnalato l’opportunità di far ruotare/rimuovere i dirigenti indagati (la DG tra queste). La nota circola da tempo. Vale la pena ricordare, peraltro, che il sospetto della Procura non è sull’acquisto di merendine o sull’errato conteggio delle cavallette. No, no. E’ sulla gestione allegra di alcune procedure concorsuali di chi dovrebbe ora firmare i documenti del concorso!
Nella Regione delle Banane, tuttavia, l’assenza della firma avrebbe un senso. Una delle litiganti voleva la pubblicazione e l’altra no (forse proprio per ragioni di opportunità). Chi voleva la pubblicazione sapeva bene che firmando avrebbe esercitato un potere non nella sua disponibilità. Non è lei che decide o dispone. E se ne è guardata bene. L’altra, oltre a ben immaginabili questioni di opportunità, non ha nessun interesse personale a che il concorso di svolga (è una funzionaria, non una dirigente di ruolo, e il fatto che non possa partecipare è già una bella motivazione per starsene ferma. Come peraltro ha fatto per anni).
Ecco quindi pubblicazione senza firma. E senza un bel pò di altre altre cose che sono state già segnalate. Che dite, fila?
E *il principio di insularità inserito in costituzione* ridendo…. 🤮
Buongiorno, a proposito di informazione leggo sul Corriere della Sera nella versione Web, un articolo su “…L’ultimo dei pastori – riporta Dagospia – ha perduto il giudizio civile e tutti i terreni sono nella disponibilità delle società che fanno capo alla famiglia Berlusconi”. L’articolo ricorda che uno degli “intermediari” tra i proprietari e i pastori, era Graziano Mesina. Aspetto come la notizia verrà diffusa ai Sardi, dai Media locali.
Non meno, gli sviluppi sul territorio.